Ecco, la musica è finita. Gli amici se ne vanno. Così l’incipit di una splendida canzone scritta da Franco Califano.
La definizione del divorzio di mister Vivarini come un fulmine a ciel sereno potrebbe essere azzardata, infatti, nel mondo del calcio attuale è lecito aspettarsi che ciò che viene detto oggi possa cambiare domani. Perciò, sebbene la separazione abbia sorpreso molti tifosi, non ha colto di sorpresa tutti.
Chi segue attentamente il Catanzaro deve ricordare quanto accaduto l’estate scorsa dopo la vittoriosa stagione di Serie C. Già allora vi erano stati dei problemi, come il ritardo nell’annunciare che il tecnico avrebbe guidato anche il Catanzaro in Serie B. Tuttavia, era comprensibile che si aprisse una discussione considerando che il contratto del tecnico era in scadenza e si doveva decidere il tipo di campionato da affrontare.
Alla fine si trovò un accordo: un contratto di due anni con opzione per il terzo, il blocco dei calciatori vincitori della Serie C, e libertà di mercato per il tecnico che già aveva dato indicazioni nel mercato invernale chiedendo esplicitamente Brignola in vista del prossimo torneo.
Il Catanzaro doveva consolidarsi in Serie B e conquistare una salvezza tranquilla. Tuttavia, il campionato appena concluso ha visto la squadra giocare in modo brillante, arrivando ad essere in lizza per l’obiettivo più importante. Il motivo per cui è importante ribadire che tutto era nell’aria è supportato anche da quanto accaduto nel torneo appena conclusosi e più precisamente nei mesi invernali, in particolare a cavallo di dicembre e gennaio, periodo in cui si apriva il mercato di riparazione. Il gioco e i risultati brillanti sembravano smarriti, il tecnico sembrava vivere come ineluttabili le sconfitte di quel periodo contro Ascoli, Brescia, Salò e Reggiana, per esempio, escludendo quella interna con le rondinelle, non hanno certamente visto all’opera quella squadra che dominava gli avversari e aveva fame di vittoria.
Il cambio del procuratore prima della semifinale play off con la Cremonese potrebbe essere l’altro indizio che supporta l’idea che qualcosa stesse maturando nella mente del tecnico abruzzese.
È per questo motivo che una tifoseria appassionata come quella del Catanzaro si sente amareggiata, questo soprattutto alla luce delle dichiarazioni fatte in passato (eravamo a marzo) dal tecnico promettendo la sua permanenza a Catanzaro (intervista video su TVPLAY) poiché aveva ancora un anno di contratto. Tali dichiarazioni sono ora viste sotto una luce diversa dopo la decisione di lasciare la guida delle Aquile. Però ci permettiamo di dire che le decisioni importanti dovrebbero essere prese in modo onesto e nei tempi giusti, senza deludere coloro che ti hanno sostenuto e ti hanno dato l’opportunità di esprimerti. Diciamocelo chiaramente, il Mister ha voglia di stupire altrove.
Forse non ha sentito quelle certezze che magari si aspettava ma fatto sta che modi e tempi per decisioni così importanti ci lasciano perplessi. Non ci sono piaciuti i modi ed i tempi, avremmo gradito maggiore correttezza nei confronti di chi ti ha osannato e supportato e soprattutto data la possibilità di esprimerti dopo delusioni maturate in precedenti esperienze. Non ci siamo nemmeno coi i tempi, se certe cose non le senti, allora ci si dichiara con la proprietà il giorno successivo alla fine del campionato o per capirci subito dopo Cremona. Giusto perché la serie B non è la terza serie e metà giugno si è già in ritardo per fare certe scelte, soprattutto per chi ha ambizione di costruire qualcosa.
L’epilogo è amaro ma paradossalmente viste le intenzioni con cui è stato partorito forse è meglio così. Il Catanzaro e la sua dirigenza devono fare scelte concrete e basate sulla stabilità, sul consolidamento della categoria, specialmente, in un contesto calcistico come quello attuale, dominato da capitali stranieri. La competenza, la passione dei tifosi e la calma, che da sempre è la virtù dei forti, saranno importanti per prosperare ed esistere in questo ambiente.
Con una punta di orgoglio diciamo che vincere a Catanzaro non sarà mai come farlo altrove, magari in contesti dove si parte avvantaggiati soprattutto grazie a risorse economiche “importanti” che allettano chiunque.
In questo momento i sentimenti dei tifosi sono contrastanti, magari qualcuno si potrà sentire tradito dalla partenza dell’allenatore, ma è anche importante riconoscere il suo contributo e salutarlo con gratitudine. Con o senza Vivarini, il Catanzaro continuerà a vivere grazie alla passione dei suoi tifosi e alla loro determinazione a lottare per il successo.
Una lezione importante da questa vicenda la dovrebbe trarre la Presidenza e la famiglia Noto, cercando di ricavare i giusti insegnamenti (il famoso apprendistato) e puntando a fare sempre meglio. Ora chi si sente risentito, chi è grato, chi saluta e augura buona fortuna all’allenatore, deve guardare avanti e continuare a sostenere la squadra per il prossimo campionato.
Tutto il resto non ci riguarda, perché pur non dimenticando questo periodo stupendo e pur essendo riconoscenti e consapevoli di averci tirato fuori dalle sabbie mobili della serie C ridandoci orgoglio e dignità, cosa accadrà, a chi attraversa la galleria del Sansinato, non è più affar nostro.
Redazione 24
Concordo pienamente con l’articolo scritto e aggiungo una riflessione …se noi sul posto di lavoro dopo qualche anno dove ci facciamo apprezzare per l’impegno e per il lavoro svolto il nostro titolare non ci dà garanzie di crescita professionale e economiche, e nel frattempo riceviamo un offerta migliore cosa faremmo..??
Dipende, se tu fino a due anni prima passeggiavi al parco prima di essere assunto
Non si sputa nel piatto dove si mangia
…è vero, passeggiava al parco, ma non solo lui stesdi varie volte ha affermato che l’hanno trattato a “calci in culo”.
Così faranno a Bari e/o Venezia se non farà bene.
Mi dispiace dirlo, ma qui, al contrario degli anni passati non c’è un progetto dove si punta a tenere i migliori e irrobustire un buon organico… giustamente da parte sua il presidente da imprenditore guarda il bilancio..
Ma qua non ci sono Indonesiani o arabi miliardari!!!
Non sono d’ accordo sui modi ci ha illuso che sarebbe rimasto e invece ci ha tradito lo abbiamo osannato come un dio minore e questo è stato il ringraziamento al di là degli accordi e disaccordi con il Presidente.
Finora non ha ancora ringraziato ma è stato comunque un traditore del popolo giallorosso. Buona fortuna signor Vivarini compresi gli altri due.
E siamo a tre. Anche Foresti è scappato!!!
Vai a fare in culo.
Scusi “viapaglia” ma c’è l’ha con me?
Piangere i morti sono lacrime perse Il CZ e sempre con noi🧡❤️🧡❤️🧡❤️🦅🦅🦅🦅🦅👍👍👍👍
Passata la rabbia il problema é che sappiamo bene perché tutti costoro sono partiti. La Società ha risposto picche alle ambizioni di promozione. Spero solo che questo non abbia come conseguenza la retrocessione.
Con Giuseppe Magalini ormai ad un passo dal Bari, il Catanzaro si muove per coprire la casella del direttore sportivo. Il patron Noto ha pranzato insieme a Matteo Lovisa, giovanissimo ds della Juve Stabia per cercare di trovare una soluzione, anche se in questo momento solo il patron degli stabiesi Angelo Langella può sbloccare l’affare.
Secondo quanto raccolto da TMW il patron delle Vespe chiede almeno 500mila euro per lasciar partire il giovane direttore sportivo, che ha un contratto con la Juve Stabia fino al 2026. A questo punto è facile ipotizzare che Lovisa possa continuare la sua avventura con la Juve Stabia
Considerando che la società è gestita da una famiglia importante nel settore imprenditoriale che ha messo anima ed anche tanto cuore nel catanzaro,pensate che ha paura della perdita dei 3 elementi che sicuramente sono stati mportanti per il Catanzaro,ma troverà le giuste soluzioni affinché il progetto continui.
Nota avrà già sondato
Allenatore
D.sportivo
D.generale
Vedrete che li annuncerà a breve.
Ricordate che la gente passa il Catanzaro resta.
mi associo a Francuccio chi non vuole rimanere a Catanzaro che ne se ne vada nuore un papa se ne fa un’altro
Grazie amico giallorosso
Io personalmente penso che a questo punto, alla luce di tre defezioni pesanti per tutti, debba essere la Società a spiegarsi e a chiarire con i tifosi i veri motivi di questo disastro dirigenziale.
Cos’è che ha determinato tutto questo?
Ma soprattutto, la Società, ha ancora l’ambizione, come tutti noi tifosi, di raggiungere il traguardo più importante?
Ma voi davvero pensate alla serie A ?? Dopo 20 anni di serie C?? L’ATTUALE dimensione del Catanzaro è la serie B, tra l’altro un campionato bellissimo, meglio della A, per cui partiamo e viviamola come quest’anno: obiettivo la permanenza in serie B; poi stadio nuovo e altre strutture; poi si potrà iniziare a pensare ad altro. Ricordatevi che Pindaro per volare troppo un alto vicino al sole perse e ali e precipitò!!