Tallini sull’annunciata querela di Fabio Celia

Altro intervento sull’episodio boss al Politeama dopo la nota del Pd

Non si capisce bene se l’intervento dell’avv. Denicolò in favore del suo assistito sig. Fabio Celia sia da intendersi come professionale o politico.

Premesso che l’annuncio della querela non mi fa alcun effetto, né tantomeno ha il potere di intimidirmi, osservo che il ragionamento del Legale sembra più essere orientato politicamente, mentre non si sofferma sulle considerazioni da me svolte e che hanno suscitato la scomposta reazione (quella sì, offensiva!) del Celia.

Il mio ragionamento iniziale era semplice. In vista del congresso regionale dell’UdC, ho sostenuto che mai e poi mai gli amici Trematerra e Talarico, chiamati a scegliere tra l’alleanza con Scopelliti e l’alleanza con Loiero, avrebbero optato per l’ex Governatore. E ciò non per avversione personale (all’on. Loiero dobbiamo riconoscere quanto meno un’indubbia simpatia) ma solo perché l’UdC aveva con coerenza fatto opposizione per cinque anni all’ex Governatore di centrosinistra.

Gli esiti del congresso regionale dell’UdC e le parole del segretario nazionale on. Cesa hanno confermato in pieno questo mio ragionamento, ribadendo l’alleanza dei centristi con il Presidente Scopelliti e il PdL.

Nessun attacco personale è stato mosso all’on . Loiero che è perfettamente libero di accordarsi e allearsi con chi vuole, di cambiare partito e schieramento, costruire nuovi progetti politici.

Così come è perfettamente libero un imprenditore calabrese, del cui gruppo  il Celia in passato è stato dipendente, di finanziare o sostenere un partito o un candidato. Lo stesso imprenditore non ne ha mai fatto mistero e in una conferenza stampa ha detto testualmente di “non vergognarsi di avere votato Loiero”.

Nella mia dichiarazione ho fatto riferimento solo ad elementi certi, senza alcuna intenzione scandalistica, anche perché i fatti in questione sono di dominio pubblico e sono contenuti in atti ufficiali sia della Pubblica Amministrazione, sia della magistratura.

E’ altrettanto evidente che il mio riferimento era preciso e riguardava passate esperienze professionali del sig. Celia e pertanto non poteva riguardare gli attuali, e recentissimi, datori di lavoro dello stesso sig. Celia.

Il tribunale sarà sicuramente la sede migliore per appurare la veridicità di quanto da me affermato e per tale motivo ho dato mandato ai miei legali di presentare una controquerela nei confronti del sig. Celia che dovrà rispondere dei gratuiti apprezzamenti nei miei confronti contenuti nel suo comunicato.

Nuovo intervento invece sulla questione bosso al Politeama, questa volta Tallini risponde a una nota del Pd.

Nemmeno una riga per stigmatizzare la presenza di un boss della camorra al Politeama. Nel comunicato stampa del PD, non c’è nemmeno un riferimento alle dure prese di posizione dell’onorevole Pina Picierno del PD, del deputato Giuseppe Giulietti e del senatore Pardi di Italia dei Valori che hanno parlato di episodio vergognoso su cui fare chiarezza. Dov’è finita l’ansia di legalità del Pd di Catanzaro ?

Solo una patetica difesa della giunta di centrosinistra che ha sponsorizzato lo spettacolo, condita dalla solita razione di contumelie ed offese personali verso chi ha osato chiedere che vengano riparati i danni di immagine alla Città e che venga evitata l’onta di pagare i 50mila euro promessi dal Comune agli organizzatori.

Grazie a Dio, ci penserà il Commissario straordinario del Comune a tutelare gli interessi della Città. A fare chiarezza ci penserà il ministro dell’Interno Cancellieri che, a quanto ci risulta, sta raccogliendo tutti gli elementi per rispondere in aula alla circostanziata interrogazione parlamentare dell’on. Jole Santelli.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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