“Dichiarazioni gravi e irresponsabi che evocano una guerra civile in Calabria se dovesse vincere Scopelliti, che invocano una guerra di religione contro il sindaco di Reggio Calabria da parte delle altre quattro province. I moniti del presidente della Repubblica ad abbassare i toni della disputa politica non sembrano avere fatto effetto sul Governatore uscente.
Dispiace dirlo, ma il presidente Loiero, venendo meno ai suoi più elementari doveri di rappresentanza unitaria della Calabria, sembra veramente avere perso la testa. Pur di spuntare una riconferma che tutti i sondaggi bocciano sonoramente, non ha esitato a tirare in ballo argomenti a dir poco sconcertanti e non degni dell’alta carica istituzionale a cui i calabresi lo chiamarono cinque anni fa. Stia tranquillo il Governatore uscente: il presidente Scopelliti non solo non porterà la giunta a Reggio Calabria, come è stato affermato provocatoriamente nella convention dei loieriani, ma sarà il presidente che farà molto bene per Catanzaro, a cominciare dalla costruzione della cittadella regionale che l’attuale presidente non è stato in grado neanche di realizzare in cinque anni. Ma sulla vicenda della cittadella, su cui pesa un contenzioso di 40 milioni di euro, mi riservo una riflessione più approfondita.
Nella vicenda della Scuola di Magistratura, Scopelliti, su sollecitazione del coordinatore provinciale del Pdl Michele Traversa e del sottoscritto, ha recitato una parte importante, influendo sulla decisione del ministro Alfano di rispettare la scelta di Catanzaro. Il candidato governatore, una volta eletto, smetterà i panni di sindaco di Reggio Calabria e si calerà senza tentennamenti nel ruolo di presidente di tutti i calabresi. I consiglieri del PdL che saranno eletti nella circoscrizione di Catanzaro e gli assessori espressione della nostra provincia lo sosterranno e lo aiuteranno a compiere scelte che rafforzino il ruolo del Capoluogo. Nell’interesse di tutta la Calabria.
Al presidente Loiero, che scopre solo oggi, a poche settimane dal voto, l’esistenza di Catanzaro, vogliamo ricordare che fu proprio lui qualche anno fa a chiedere ai consiglieri regionali Tallini, Abramo, Aiello e Guerriero di ritirare il disegno di legge per “Catanzaro capoluogo” che lo avrebbe messo in grandi difficoltà nella sua maggioranza.
I toni da crociata usati dal Governatore uscente non gli fanno onore e non rendono un buon servigio a Catanzaro. Dopo avere spaccato la Margherita con la creazione del PDM, dopo avere spaccato il PD sulla sua riconferma, ora punta a spaccare in due la Calabria che, al contrario, avrebbe bisogno di grande unità e coesione. Ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Io penso che, all’indomani del voto regionale, il PdL, da responsabile forza di governo, dovrà aprire un confronto con la parte più sana e coerente del Partito Democratico calabrese, guidata dal presidente Bova, al quale riconosco capacità politiche notevoli e con il quale sarà possibile dialogare in tema di riforme”.
Domenico Tallini
Consigliere regionale del PdL