“Continuerò a spendere ogni energia, fino all’ultimo istante utile, per evitare un secondo fallimento del Catanzaro Calcio. Non mi rassegno davanti alla malaugurata ipotesi che proprio alla fine di un’annata trionfale, che quasi certamente si concluderà con la promozione in Prima Divisione, il club giallorosso non possa iscriversi al nuovo campionato.
Oggi – a differenza del passato – esistono condizioni nuove e forse irripetibili. Le istituzioni sono pronte, sia pure in una situazione finanziaria difficile per gli enti locali, a sostenere un progetto pluriennale di rilancio della società giallorossa, con un contributo annuo che ammonterebbe a circa un milione di euro. Devo dare atto al presidente della Regione Peppe Scopelliti, al sindaco Rosario Olivo e al presidente della Provincia Wanda Ferro di avere prodotto il massimo sforzo per giungere ad una soluzione positiva.
L’altro elemento – rispetto al quale ritengo di avere avuto un ruolo quanto meno di stimolo – è la disponibilità dei quattro principali gruppi imprenditoriali della città a sostenere, sia pure con posizioni diversificate, un progetto di salvataggio di FC Catanzaro. E’ stata la prima volta, se non ricordo male, che l’imprenditoria cittadina ha accettato di confrontarsi apertamente sul futuro della squadra di calcio.
Io continuo a pensare che il Catanzaro sia un grande patrimonio per tutta la città e quindi anche per le imprese che vi operano. Attraverso un progetto serio e credibile, il club giallorosso potrebbe puntare tranquillamente alle serie superiori, garantendo anche un corretto equilibrio di bilancio. Proprio l’ingresso di manager avveduti ed esperti come Noto, Speziali, Gatto e Colosimo – che sono stati in grado di portare le rispettive aziende ai vertici – permetterebbe di trasformare il Catanzaro in un’impresa virtuosa, eliminando gli sprechi e puntando sul marketing. Ma se questo scenario non potrà realizzarsi immediatamente, occorre porsi realisticamente l’obiettivo di evitare comunque un nuovo fallimento e di consentire l’iscrizione al campionato di Prima Divisione. Primum vivere, dicevano gli antichi. Ricominciare dai dilettanti è un’ipotesi difficile da accettare.”