Lo sviluppo dell’area centrale della Calabria, il potenziamento dei servizi di Catanzaro e Lamezia Terme, l’avvio di un percorso sinergico e condiviso per tutelare le reciproche prerogative e costituire un asse forte che faccia da volano allo sviluppo dell’intera regione.
Su questi punti si sono confrontati ieri mattina, a Palazzo De Nobili, i presidenti dei Consigli comunali di Catanzaro, Ivan Cardamone, e Lamezia Terme, Francesco Grandinetti, che hanno cominciato a tracciare le linee guida per una sessione congiunta fra le due assemblee comunali, che si terrà nel Capoluogo entro la fine del mese. Imprescindibile, per i due presidenti, partire dall’implementazione dei collegamenti fra i due centri, ammodernando e mettendo in sicurezza, il più possibile, la strada statale 280 e potenziando la tratta ferroviaria esistente fra il Capoluogo e il centro della Piana.
Quest’ultima ipotesi, hanno affermato, “è una condizione fondamentale per rendere realmente utile il collegamento su ferro e integrarlo con il nuovo sistema di metropolitana leggera che vedrà la luce a Catanzaro”. Nel corso del colloquio, Cardamone e Grandinetti hanno ribadito la netta contrarietà dei due Consigli nei confronti di ogni ipotesi di riforma del comparto giudiziario che penalizzerebbe le due Città.
Su questo fronte è stata ricordata la battaglia – congiunta – per scongiurare la chiusura della Casa circondariale di Lamezia Terme e il trasferimento, da Catanzaro, del Provveditorato per l’Amministrazione penitenziaria della Calabria.
“La condivisione di scelte e strategie per lo sviluppo dei due centri – hanno sottolineato Cardamone e Grandinetti – deve essere un’azione fatta propria da entrambe le classi politiche che rappresentano i cittadini nei rispettivi Consigli comunali.
Il nostro intento è quello di dirigere una sessione congiunta delle assemblee che possa abbandonare definitivamente ogni forma di campanile e ogni divisione strumentale, dettando una sorta di agenda al prossimo Consiglio provinciale. Siamo convinti che, pur senza abdicare alle proprie legittime prerogative, Catanzaro e Lamezia possano formare un asse capace di trasformare l’area centrale della Calabria nel vero volano di sviluppo regionale”.