La Striscia

Sussi si presenta, gli altri no

Il numero 23 si fa vedere al raduno post natalizio. Ma è solo un’apparizione momentanea. Qualche fischio e coro dalle tribune come “bentrovati”

Alla conta per il raduno post natalizio delle 14.30 mancavano Nervo, Belardi, Myrtaj e Calzi. Nervo e Belardi sono malati. O meglio: in un primo momento lo staff giallorosso aveva fatto trapelare l’indiscrezione che entrambi erano vittime dei malanni di stagione, poi il sito ufficiale si è affrettato a correggere il tiro: solo il portiere è a letto con la febbre.
Myrtaj ha problemi con l’aereo che lo deve riportare in Italia dall’Albania. Calzi è in infermeria per via dell’infortunio che ne ha impedito l’impiego per larghi tratti del girone d’andata. Questa la versione ufficiale (quella a cui credono con un po’ di diffidenza pure le piante di via Lombardi). Quella ufficiosa dice che Nervo e Belardi sono arrivati ai ferri corti con la società e se ne vogliono andare. Calzi desidera trovare spazio in un club che lo sappia valorizzare di più. In tutto questo si staglia la posizione di Sussi che oggi si è regolarmente presentato al Nicola Ceravolo e si è allenato: da sottolineare che proprio Andrea Sussi è stato l’unico giocatore ad avere il coraggio di affermare pubblicamente che se ne vuole andare perché non gli piace la società gestita da Claudio Parente. Quindi, è questione di tempo, poi Sussi saluterà tutti. C’è mezza serie B che lo cerca. Da domani la squadra farà ritorno a Steccato di Cutro e non è detto che sia un male. Meglio 100 km di viaggio al giorno o le urla dei fedelissimi che non perdono un allenamento? Sì, perché oggi i pochi tifosi presenti sugli spalti non hanno fatto mancare il loro colorito disappunto. Tanto che il tecnico Vincenzo Guerini non ha potuto fare a meno di parlottare per qualche tempo con gli stessi spettatori.
Quanto all’aspetto strettamente tecnico, i giocatori hanno ripreso a sudare concentrandosi sulla parte atletica. Numerosi i giri di campo. Tutta la settimana rispetterà questo copione, anche perché molti di quelli che dovranno tentare di recepire e mettere in pratica i dettami dell’allenatore devono ancora arrivare. Almeno si spera.

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Redazione

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