Molti giustamente non imputano una sconfitta ad una singola figura o motivazione, si cerca di analizzare l’intera gara per dire a se stessi che in fondo (ma proprio in fondo) l’eventuale “colpa” sia da attribuire all’intero organico. Questa esercizio mentale, francamente risulta arduo per la gara Carrarese-Catanzaro. Protagonista Mariotti, un jolly finora più per gli avversari che per le Aquile di Ciccio Cozza. Nessuno dimentica l’impegno che il difensore/centrocampista giallorosso profuse nell’arco di tutto lo scorso campionato. Tutti ricordano soprattutto le sue urla di incoraggiamento ai compagni durante le ultime battute della gara promozione contro la Vigor Lamezia quando D’Anna fece esplodere il Ceravolo.
Ma ciò non basta a perdonargli leggerezze che nel corso del presente torneo stanno costando tanto al pupillo di mister Cozza. Quest’ultimo, con un organico palesemente carente in certi ruoli, ha utilizzato Mariotti più volte ed in più ruoli. Mariotti è sempre partito da titolare tranne che nel periodo “post-norciano”… La natura delle infrazioni commesse dal giallorosso durante la gara di Carrara, insieme alle cause che hanno condotto il giallorosso ai falli, evidenziano un palese nervosismo. La panchina è stata digerita male? Non lo sappiamo.
Ci limitiamo a registrare lo sfogo di un Cosentino estremamente contrariato per l’occasione sprecata. Ma non è giusto né corretto imputare il pareggio di domenica scorsa in casa del fanalino di coda, ad un solo elemento peraltro utilizzato più volte in ruoli che non sono i suoi. Sarebbe al contrario più opportuno ricordare il “peccato originale” e gli errori in fase di costruzione e conseguente valutazione degli elementi di cui è composta la squadra fin dall’inizio del campionato. Accade così che defezioni come quelle di Quadri e Ulloa (insieme a quelle di Pisseri e Masini), possano incidere più del dovuto.
Comunque c’è da dire che un pareggio in trasferta non è un dramma, tra l’altro conquistato a Carrara al cospetto di una formazione in netta ripresa nelle ultime gare. Mister Di Costanzo sembra proprio aver trovato la quadratura del cerchio. Certo, agganciare Andria e Benevento sarebbe stato importante e avrebbe ulteriormente accorciato la graduatoria portando a meno sei dai playoff i giallorossi. La rabbia esternata dal Presidente in conferenza stampa sarà stata proprio determinata da quest’ultimo aspetto, ma potrà nel contempo essere ben canalizzata nel prossimo mercato di riparazione per un campionato che ancora potrebbe riservare qualche piacevole sorpresa.
Per un campionato tranquillo o se preferite “di transizione”, non dovrebbero esserci problemi anche se, visto e considerato l’estremo equilibrio che regna nel torneo, potrebbe sorgere qualche rammarico in più in relazione ad altri obiettivi più rispondenti alle lecite ambizioni di un Presidente che tanto ha dato e sta dando per la causa giallorossa. Sorrento, Avellino e Gubbio prima del giro di boa con altri nove punti a disposizione sul piatto che condurrà al mercato di gennaio. Il Catanzaro dovrà misurarsi con squadre di bassa e di alta graduatoria, un’occasione in più per testare eventuali altre ambizioni e comprendere quali siano i veri valori in campo. Tanto lavoro per Ciccio Cozza e Armando Ortoli che dovranno completare un organico ancora incompleto soprattutto nei punti cardine.
Il Catanzaro ha un Presidente che non lascia nulla al caso e comunica senza filtri o allusioni. È chiaro nel fare nomi e cognomi e altrettanto risoluto nel distribuire le responsabilità senza nascondersi dietro un dito. Una garanzia in più per la tifoseria giallorossa che può stare certa in merito al massimo impegno della dirigenza giallorossa. Avanti Aquile, ancora c’è tanta strada da fare insieme.
Giuseppe Mangialavori