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Sudtirol-Catanzaro: pari giusto tra vento e gelo

Scritto da Danilo Petrolino

Un punto, con qualche recriminazione, per muovere la classifica al rientro dopo la sosta

Caserta sceglie di mantenere il 3-5-2 nonostante l’assenza di Petriccione, lasciando Brighenti in panchina e confermando Antonini, che compone il trio difensivo con Scognamillo e il rientrante Bonini. A centrocampo spazio a Pagano, che gioca mezzala destra, con Pompetti a far da regista al posto di Petriccione e Pontisso che lavora da mezzala sinistra. Sugli esterni c’è la conferma di Situm (messo a destra) e l’inserimento di Brignola, che prende il posto di Compagnon, che in settimana si è allenato poco a causa dell’influenza. In avanti, ad affiancare Iemmello, è ancora Pittarello a partire dall’inizio, chiamato a fare a sportellate con i difensori biancorossi per fare salire la squadra.

Castori mette subito in campo due arrivi del mercato invernale: Pyyhtia sarà tra i migliori in campo e scoccherà il tiro che Scognamillo devierà per il fortunoso gol bolzanino.

Pronti, via e gol

Il Catanzaro, davanti ai sempre splendidi tifosi giallorossi, si presenta in campo con una divisa patchwork (frutto della mancata collaborazione con la società di casa). Le Aquile hanno un buon approccio alla gara e passano immediatamente in vantaggio sull’unico calcio d’angolo del primo tempo: Pontisso sfrutta il vento e crossa tagliato a rientrare, Poluzzi non esce, Scognamillo sfiora la sfera e Bonini, appostato sul secondo palo, entra in porta col pallone, nonostante l’opposizione di Zedadka.

Il Sudtirol comincia subito ad avanzare, in particolare sulla fascia sinistra della difesa giallorossa, con Bonini e Brignola che non trovano le giuste misure, soprattutto su Molina, e così gli altoatesini creano le loro opportunità migliori, che concretizzano dopo 5 minuti con il pareggio.

Caserta capisce che bisogna invertire le posizioni dei due esterni, dando la possibilità a Brignola di smarcarsi meglio con i tagli a rientrare in mezzo al campo partendo da destra, con Situm che farà la stessa cosa dall’altra parte. La partita ricorda quelle dello scorso campionato, quando il Catanzaro ad Ascoli, ma anche a Como, soffrì l’aggressione alta sui portatori di palla. L’asfissiante uomo contro uomo voluto da Castori costringe la linea mediana giallorossa alla ricerca di porzioni libere di campo, che però non si trovano.

Pigliacelli di fatto è l’unico a non essere pressato e si vede costretto al lancio lungo su Pittarello, solo a volte efficace, per portare la manovra in avanti. Le mancate aggressioni sul portiere giallorosso sono il chiaro segno della volontà di Castori di non permettere alle Aquile di avere un uomo libero per saltare la prima linea di pressing.

Finale del tempo giallorosso, ma senza gol

Verso la fine del primo tempo il Catanzaro riesce a costruire più azioni, con Situm che caparbiamente offre una palla d’oro a Brignola, che si gira e tira prontamente, ma la sfera finisce fuori a fil di palo. I giallorossi reclamano per un fallo in area su Pittarello e poco dopo, verso la fine del recupero, arriva l’azione del rigore: Pompetti calcia in mezzo all’area una punizione dalla trequarti, Pietrangeli schiaccia male di testa la palla, su cui si avventa Iemmello, che viene toccato fallosamente da Odogwu nel tentativo di anticipo. Il capitano sciupa l’occasione del nuovo vantaggio, calciando forte e alto, con Poluzzi già spiazzato.

La prima frazione si chiude con la panchina bolzanina che si scaglia contro quella delle Aquile: volano parole forti e l’arbitro espelle un collaboratore di Castori e Luigi Viola, match analyst dei giallorossi. L’intento dei sudtirolesi è chiaramente quello di alzare il tono agonistico.

Secondo tempo con meno emozioni

Nella ripresa, col vento gelido a favore, il Sudtirol aumenta la pressione per cercare il vantaggio. Il Catanzaro sembra accusare il colpo del rigore fallito e Caserta, dopo dieci minuti, opta per forze fresche: fuori l’impalpabile Pagano e Brignola, spesso costretto a un lavoro difensivo che non gli appartiene, con Coulibaly e D’Alessandro che li sostituiscono. I giallorossi iniziano a giocare meglio e costruiscono molte azioni, sbagliando però spesso l’ultimo passaggio.

Quando manca un quarto d’ora entra Compagnon per Pontisso, stanco e ammonito nel primo tempo, e la squadra passa ad un ordinato 4-4-2, con l’arretramento di Situm. Pigliacelli continua a parare tutti i tiri scagliati verso la sua porta (saranno 7 a fine gara quelli nello specchio) e D’Alessandro nel recupero, dall’altezza del dischetto, tira sopra la traversa un pallone sbucciato da Giorgini su cross di Pompetti.

Alla fine possiamo parlare di un buon pari, considerando pure che il girone di ritorno è praticamente un altro campionato, in cui i punti pesano sempre più. Il vento, l’assenza di Petriccione e la tattica di Castori sono stati i fattori decisivi per il Sudtirol nel limitare la capacità di manovra del Catanzaro, nonostante il possesso palla sia risultato del 60% per i giallorossi.

Foto uscatanzaro.net

Autore

Danilo Petrolino

1 Commento

  • E mentre Compagnon si ferma ancora assieme a Buso e D’Alessandro, Volpe, mai fatto giocare, esordisce con il Cerignola e segna contro l’Avellino.
    Caserta sei un cesso.

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