“Vendetta, vendetta”. Sono stati in tanti a urlare cosi’ a conclusione dei funerali di Massimiliano Citriniti, il giovane universitario accoltellato a morte domenica scorsa, celebrati nel pomeriggio a Catanzaro. C’era tantissima gente alle esequie del giovane, molto conosciuto nel quartiere, che si sono svolte in un clima carico di tensione segnato dal dolore dei genitori del ragazzo, della sorella, del fratello e dalle scene di disperazione dei parenti. ”La vendetta e la rabbia – ha detto il parroco della chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, don Alessandro nell’omelia – non devono prevalere”. Un appello che il sacerdote ha ripetuto piu’ volte, con forza, invitando alla riflessione e alla preghiera. Ma nonostante l’invito del prete, all’uscita del feretro molti hanno incitato alla vendetta.In carcere per l’omicidio del giovane ci sono due rom, tra cui un minorenne. Il feretro, che era stato portato a spalla dagli amici che reggevano anche una sua maxifoto, e’ giunto nella chiesa dall’abitazione della famiglia dopo un tragitto di quasi tre chilometri. Alle esequie erano presenti il Comune di Catanzaro e l’Universita’ della Calabria, dove il giovane era iscritto.
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