Claudio Tomaino, il giovane accusato della strage di Caraffa, ha avuto un incontro nel carcere di Catanzaro con la convivente, Daniela Silipo.
Nella strage sono stati uccisi Camillo Pane, la moglie, Annamaria, ed i due figli della coppia, Eugenio e Maria.
Daniela Silipo e’ indagata, nell’ ambito dell’ inchiesta sulla strage, per favoreggiamento. Secondo l’ ipotesi accusatoria, infatti, la giovane avrebbe nascosto documenti ritenuti utili per le indagini sulla strage ed avrebbe anche nascosto il fatto che Tomaino, in occasione di un incontro che ha avuto con lei il giorno della strage, aveva gli abiti sporchi di sangue.
Dopo il colloquio Daniela Silipo ha riferito di avere trovato Tomaino ”molto provato per l’ esperienza che sta vivendo”.
Sul fronte delle indagini, intanto, si e’ appreso che il magistrato che conduce l’ inchiesta, il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Salvatore Curcio, e’ ancora in attesa dell’ esito dei vari accertamenti disposti, tra cui lo stub su una delle vittime, Eugenio Pane. Gli altri esami riguardano gli accertamenti scientifici sulle automobili di Tomaino e della famiglia Pane; le perizie balistiche sulla pistola 9×21 di Tomaino che sarebbe stata utilizzata per compiere i quattro omicidi e l’ esame del Dna sul sangue trovato sul luogo della strage nel tentativo di ricostruire l’ ordine in cui sono avvenuti gli omicidi.
Un altro accertamento che e’ in corso riguarda il ”Contratto con Satana” trovato nell’ abitazione di Tomaino col quale il giovane chiedeva l’ impunita’ per il suo progetto di uccidere lo zio Camillo e gli altri suoi familiari. Si tratta di accertamenti il cui esito si potra’ avere non a breve termine.
L’ accusa contro Tomaino, intanto, resta quella di omicidio volontario plurimo in concorso con ignoti. A dimostrazione della convinzione di magistrati ed investigatori secondo cui il giovane non avrebbe compiuto la strage da solo.
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