“Non subire la violenza, denunciala” e’ stato lo slogan con il quale la Polizia di Stato ha aderito all’iniziativa tenutasi all’Auditorium “Casalinuovo” di Catanzaro e in occasione della giornata mondiale contro “la violenza alle donne”. Lo slogan e’ anche il titolo del video realizzato dalla Polizia Scientifica della Questura, per ricordare tutte le donne vittime di violenza e anche per far riflettere su un tema cosi’ importante. “Con l’entrata in vigore della legge nr. 38 del 23 aprile del 2009, – spiega una nota della questura – oltre allo specifico reato di atti persecutori (stalking) e’ stato introdotto uno strumento che si caratterizza per la sua estraneita’ al sistema penale, affidando al Questore la competenza ad emettere un provvedimento di “ammonimento” mediante il quale il molestatore viene formalmente invitato per il futuro a non porre in essere atteggiamenti e comportamenti invasivi nella sfera personale della vittima. In sostanza, di fronte a condotte persecutorie, – e’ scritto – la vittima puo’ denunciare all’autorita’ giudiziaria il molestatore che, per casi particolarmente gravi e se colto in flagranza di reato, puo’ essere anche arrestato.
In alternativa alla denuncia, la vittima puo’ rivolgere al Questore istanza di ammonimento. In questo caso, si instaura un procedimento amministrativo molto rapido che, il piu’ delle volte, – si legge – fa regredire le condotte moleste. Nella prima fase di applicazione della nuova normativa si e’ registrata una palese preferenza delle vittime per la richiesta di ammonimento che, con il provvedimento del Questore, esplica immediatamente la sua efficacia con la significativa contrazione del fenomeno persecutorio. Altro motivo che orienta le vittime per il ricorso all’ammonimento – si fa rilevare – e’ il precedente rapporto affettivo che le lega allo stalker, circostanza che induce a scegliere un percorso meno affittivo rispetto alla denuncia penale, ma purche’ si sortisca l’effetto di far cessare le condotte moleste. Le richieste di ammonimento vengono analizzate dal Sostituto Commissario Rosina Carolei della Divisione Anticrimine della Questura di Catanzaro e sottoposte alla personale attenzione del Questore di Catanzaro, Vincenzo Roca che, subito dopo il suo insediamento, – si fa rilevare – ha dato assoluta priorita’ all’esame di queste pratiche, proprio per restituire immediatamente la tranquillita’ alle vittime di atti persecutori”. I casi definiti sono tredici ed il Questore si e’ avvalso della collaborazione di personale specializzato, della Divisione Polizia Anticrimine, “che e’ stato in grado di conquistare – si legge – la fiducia delle vittime ed instaurare con loro il dialogo necessario, capire i loro problemi, per poterle orientare nella giusta decisione”.
Fonte: AGI