Dobbiamo essere sinceri: non ci aspettavamo che per un mercoledì di calcio più di 2500 persone affollassero gli spalti del “Ceravolo”. Con molta sorpresa davanti ai tornelli ci accorgiamo che sembra quasi domenica. Solita fila e qualche “iestimata” per il tornello che non legge il codice a barre dell’abbonamento. All’uscita dello stadio, vuoi per chi tornava a casa dopo una giornata lavorativa, vuoi per quelli che uscivano in sciarpa giallorossa dallo stadio, sembrava d’essere tornati ai tempi belli. Traffico su Viale Pio X e alla discesa dei pompieri, tangenziale intasata. Nessuna multa oggi alle auto in sosta. Speriamo sia vero che quelle della volta scorsa vengano annullate (così almeno ci è stato riferito). Vedremo.
C’è vento oggi a Catanzaro. Non è quello freddo di Aversa, ma sempre vento è; e come spesso accade al “Ceravolo” anche la partita ne è condizionata. Noi scendiamo in campo in maglia rossa, con la fascia gialla sui lati, loro indossano una maglia bianca che sembra la nostra dell’ultima trasferta in Campania. La curva con uno striscione esprime solidarietà agli amici di Barletta per la tragedia che li ha visti coinvolti di recente.
La formazione che era uscita battuta dal “Bisceglia” subisce una sola variazione. Ulloa dentro e Corso in panchina. Per la prima volta in casa non attacchiamo nel primo tempo sotto la “Capraro”. Nella ripresa siamo contro vento e contro sole. C’è da riscattare l’ultima sconfitta e in campo si entra determinati. Ma nei primi dieci minuti il “tranquillo” guardalinee che sta sotto il settore distinti (avrete capito perché abbiamo virgolettato tranquillo) sbandiera a più non posso. Probabilmente qualche volta in modo corretto, altre volte sbagliando. Non è un Catanzaro spettacolare quello visto oggi. La prova di Aversa ha lasciato il segno in alcuni calciatori che sono imprecisi nei passaggi. Mariotti fa l’ala tattica ma non ne ha le caratteristiche. Giochiamo solo a sinistra dove si sistema Carboni che a volte schiaccia Squillace (ricordandomi Ferrigno con Tomi). Dai suoi piedi però puoi sempre aspettarti qualcosa. Maisto tiene troppo palla nel mezzo e qualche volte si perde in inutili leziosismi. Ulloa si limita a rispettare le consegne, fa il cagnaccio nella sua zona, recupera palloni ma dimostra che è bravino anche con i piedi quando fa ripartire una nostra pericolosa azione.
Il Celano sta chiuso nella propria metà campo ma dimostra di non meritare la posizione che occupa. Noi abbiamo visto dal vivo tutte le squadre che hanno giocato contro il Catanzaro e i marsicani non sono più deboli delle altre. Soffriamo come al solito le palle alte e un’occasione da goal il Celano la crea con il suo centrale difensivo Bianciardi. Fortunatamente il colpo di testa è centrale e Mengoni blocca. Ricciardi a sinistra soffre maledettamente, commette errori di posizione ed è impreciso negli appoggi: è chiaro che gioca in un ruolo non suo. Il colpo di testa di Bianciardi ha però l’effetto di risvegliare i ragazzi di Cozza che ci provano con un bel tiro da fuori di Esposito (oggi meglio rispetto ad Aversa) e poi passa in vantaggio con lo stesso australiano. L’azione è la fotocopia del nostro goal di domenica scorsa. Cross di Squillace ed Esposito ha un calcio di rigore in movimento che trasforma al volo di destro con il portiere che nulla può fare.
All’inizio della ripresa il Celano spinge aiutato anche dal vento, ma adesso gli uomini di Cozza hanno più spazi. A destra non attacchiamo perché c’è Mariotti, ma quando Carboni di prima mette in moto Squillace, bravo a sovrapporsi, sono dolori. I cross della ripresa che arrivano finalmente dal fondo sono inviti a nozze per Masini (il migliore in campo a nostro avviso). Segna un goal di testa annullato per un fuorigioco (forse c’era), poi anticipa sul primo palo il difensore avversario e sfiora il goal con un tiro alla sinistra del portiere, infine arriva con il baricentro del corpo troppo in avanti e calcia alto. C’è anche un rigore netto su Carboni non dato.
Vai a capire Cozza: oggi ha detto che l’arbitro gli è piaciuto: misteri. L’unica costante di queste azioni che vi abbiamo raccontato hanno un tema: Carboni o Maisto per Squillace, che arriva in corsa e dal fondo la mette nel mezzo. E’ quello che vorremmo vedere più spesso sia a sinistra, ma anche a destra dove purtroppo oggi non abbiamo giocato. A metà tempo sull1-0 bisogna temere anche la beffa del Celano, rimasto nel frattempo in 10 per un’espulsione. Ciò che avevamo notato della difesa nel primo tempo, nella ripresa è ancora più accentuato. Il Celano pur non rendendosi pericoloso sulla destra trova buchi e attacca solo da quella parte, dove Ricciardi nell’uno contro uno soffre tantissimo. Meno male che il tempo passa velocemente e, pur non rischiando, qualche preoccupazione c’è se hai una difesa “adattata”. Proprio alla fine arrivano i cambi: esce Mariotti per Gigliotti, entrano Bugatti e Maita al posto di Masini ed Esposito. Siamo nel recupero e c’è tempo per vedere il panzer Bugatti involarsi sulla destra e mettere al centro un pallone che Carboni non aggancia per poco.
Finisce la partita. Il Catanzaro è stanco e la fatica delle due partite in tre giorni si fa sentire. Qualcuno potrebbe dire: “vabbè anche il Celano aveva giocato domenica”. Ed io rispondo: “sì, vero, ma NOI SIAMO IL CATANZARO”. E ora sotto con il Perugia ma prima di partire leggetevi quest’ennesima perla del cosiddetto “calcio moderno”. È il comunicato stampa della società in merito ai biglietti per la sfida di domenica al “Curi”.
I biglietti per il Settore Ospiti dello stadio “ Renato CURI” di PERUGIA, saranno disponibili tramite il punto vendita di CATANZARO: ESSEMME MUSICA, via San Giorgio, 5 – Catanzaro.
Il costo del tagliando è fissato in € 10,00 (più diritti di prevendita). Per l’acquisto dei tagliandi bisognerà presentare oltre al documento d’identità, anche la TESSERA del TIFOSO – o eventualmente, se non ancora disponibile – il codice provvisorio assegnato dal sistema. La vendita terminerà alle ore 19.00 di SABATO 15 OTTOBRE 2011.
SF