Ai nastri di partenza chiunque, quest’estate, avrebbe indicato lo Spezia come una delle favorite per la vittoria finale del campionato di Serie B. I liguri avevano mantenuto la stessa ossatura con cui avevano sfiorato la salvezza in Serie A. Tuttavia, già dalle prime partite sono sembrati evidenti i problemi che hanno trascinato una squadra piena di profili illustri così in basso in classifica. Forse alcuni di loro non sono riusciti a metabolizzare la discesa in una categoria inferiore. Fatto sta che oggi lo Spezia occupa il penultimo posto in classifica con venti punti.
Lo scarso rendimento è costata la panchina a Massimiliano Alvini, esonerato alla tredicesima giornata dopo il pareggio interno per 2-2 contro la Ternana. Al suo posto la dirigenza ha puntato su Luca D’Angelo, storico ex allenatore del Pisa che con i nerazzurri nel 2021/22 ha sfiorato la promozione in Serie A perdendo la finale playoff contro il Monza.
D’Angelo non è riuscito a imprimere la sterzata decisiva. Per ora ha raccolto tre vittorie, cinque sconfitte e un pareggio: come per il Catanzaro, nemmeno per il suo Spezia sembrano esserci mezze misure. Il successo in casa del Pisa durante l’ultima giornata, comunque, ha rischiarato il cielo sopra il Picco, soprattutto alla luce della forte rivalità con i nerazzurri.
Decisivo nel 2-3 dell’Arena Garibaldi il contributo di Daniele Verde, autore di una doppietta: il fantasista ex Roma avrebbe dovuto salutare per raggiungere il Palermo, ma alla fine è rimasto in Liguria. Per il resto, a gennaio lo Spezia ha cercato di rafforzarsi con gli arrivi di Mateju sulla fascia destra e di Falcinelli in attacco: davanti non hanno convinto né Francesco Pio Esposito né Moro, che sembrava dovesse andare dapprima proprio al Catanzaro e poi alla Reggiana. Oltre a Falcinelli, l’altro acquisto per le aquile è Di Serio, giunto dall’Under 23 dell’Atalanta. In compenso, Mirko Antonucci è stato spedito in prestito al Cosenza.
Basteranno i nuovi acquisti a raggiungere la salvezza?
Come gioca lo Spezia
Di certo D’Angelo ha pensato che bisognasse intervenire sulla squadra al di là del mercato e così nelle ultime giornate ha varato alcuni cambi di formazione. Dopo la brutta sconfitta contro il Como, un 4-0 senza appello, il tecnico abruzzese è passato alla difesa a tre, che a seconda delle situazioni può dispiegarsi con un 3-5-2 o un 3-4-1-2.
Nell’ultima vittoria di Pisa era stato decisivo Kouda, forse l’unica notizia positiva fino ad ora della stagione dello Spezia. L’ex incursore del Picerno, però, si è infortunato piuttosto gravemente e rimarrà fuori per un paio di mesi. Altro assente della gara sarà l’esterno Reca, pericoloso con le sue discese sulla destra.
In ogni caso, lo Spezia rimane una squadra ricca di individualità da tenere d’occhio, capaci di accendersi da un momento all’altro. Falcinelli e Verde non hanno bisogno di supporto particolare per minacciare le difese e gli esterni Mateju e Vignali accompagnano sempre l’azione. La loro propensione offensiva, comunque, viene pagata spesso in difesa, dove non sempre controllano bene lo spazio alle proprie spalle, ragion per cui lo Spezia soffre i cross verso il secondo palo.
Come il Catanzaro, i liguri a volte tendono a diventare passivi e a lasciare troppo agevolmente la trequarti agli avversari. Anche contro il Pisa, nonostante la vittoria, la squadra di D’Angelo ha concesso occasioni ghiotte. Non a caso si tratta della terza peggior difesa del campionato con 34 gol incassati.
Quella di sabato sarà una partita molto esigente per il Catanzaro, sia per il livello dell’avversario sia perché è necessario dimostrare di essere competitivi. Un’altra prestazione arrendevole fuori casa non è accettabile.