Dopo lo 0-0 e il sostanziale equilibrio di Avezzano, la sensazione è che la gara di ritorno di domenica sarà un’altra battaglia sul filo del rasoio. Lo suggeriscono i meccanismi oliati del gioco e il rendimento degli abruzzesi in trasferta. E lo conferma anche la storia. Su 4 semifinali giocate, il Catanzaro ne ha vinta una, ne ha persa una e ne ha pareggiate due (tutte e due al “Ceravolo”).
ARUTA CI PUNISCE – L’unica partita senza storia è la prima semifinale, quella del 1997 contro il Benevento. Lo obbliga il Catanzaro al successo nei 90 minuti. Il Benevento ha due risultati su tre a disposizione. Pronti, via e Aruta trafigge Bizzarri dopo 12 minuti con un preciso diagonale. La squadra di Silva è più forte, i giallorossi di Lavezzini non riescono a costruire occasioni da gol, nonostante la spinta di 2000 tifosi. Il miracolo avvenuto in regular season (successo con doppietta di Libro) non si ripete. A metà ripresa Fiorini in contropiede spegne le residue speranze del Catanzaro che recrimina solo per un gol-fantasma di Baratto. Lo stesso Baratto colpisce un palo a 10 minuti dalla fine. Nel dopo-partita la delusione sfocia in gravissimi incidenti alla stazione di Santa Rufina tra sostenitori giallorossi e forze dell’ordine.
SELVA NON BASTA – Nella rivincita di due anni dopo la situazione è simile. Il Benevento ha vinto all’andata 2-1. Il Catanzaro ha bisogno di vincere con qualsiasi risultato, stavolta al “Ceravolo”. Purtroppo non cambia neanche il risultato finale. La squadra di Dellisanti imbriglia i ragazzi di Morrone che giocano una partita senza mordente. A metà ripresa il gol decisivo di Campo che raccoglie un assist di Bertuccelli, due minuti dopo che lo stesso attaccante si era visto annullare un gol per fuorigioco. Il “Ceravolo” bollente non riesce a spingere il Catanzaro che sfiora il gol con Basilico e pareggia a 2 minuti dalla fine grazie a Selva. Un pari amaro, ancora una volta turbato dagli incidenti del dopo-gara.
ARUTA CI PUNISCE – L’unica partita senza storia è la prima semifinale, quella del 1997 contro il Benevento. Lo obbliga il Catanzaro al successo nei 90 minuti. Il Benevento ha due risultati su tre a disposizione. Pronti, via e Aruta trafigge Bizzarri dopo 12 minuti con un preciso diagonale. La squadra di Silva è più forte, i giallorossi di Lavezzini non riescono a costruire occasioni da gol, nonostante la spinta di 2000 tifosi. Il miracolo avvenuto in regular season (successo con doppietta di Libro) non si ripete. A metà ripresa Fiorini in contropiede spegne le residue speranze del Catanzaro che recrimina solo per un gol-fantasma di Baratto. Lo stesso Baratto colpisce un palo a 10 minuti dalla fine. Nel dopo-partita la delusione sfocia in gravissimi incidenti alla stazione di Santa Rufina tra sostenitori giallorossi e forze dell’ordine.
SELVA NON BASTA – Nella rivincita di due anni dopo la situazione è simile. Il Benevento ha vinto all’andata 2-1. Il Catanzaro ha bisogno di vincere con qualsiasi risultato, stavolta al “Ceravolo”. Purtroppo non cambia neanche il risultato finale. La squadra di Dellisanti imbriglia i ragazzi di Morrone che giocano una partita senza mordente. A metà ripresa il gol decisivo di Campo che raccoglie un assist di Bertuccelli, due minuti dopo che lo stesso attaccante si era visto annullare un gol per fuorigioco. Il “Ceravolo” bollente non riesce a spingere il Catanzaro che sfiora il gol con Basilico e pareggia a 2 minuti dalla fine grazie a Selva. Un pari amaro, ancora una volta turbato dagli incidenti del dopo-gara.
SOFFERENZA PUTEOLANA – La sfida del 2001 con la Puteolana è quella che assomiglia di più alla semifinale col Pescina. Dopo la tormentata partita d’andata, spostata a Benevento e giocata di martedì, il Catanzaro riesce finalmente a sfatare il tabù. Stavolta i giallorossi di Cuttone hanno dalla loro parte due risultati su tre dopo lo . E sfruttano appieno questo fattore. Il 3 giugno il “Ceravolo” freme come da copione. Cuttone deve fare a meno di Alfieri, Lugnan e Delvecchio. Kamara gioca un quarto d’ora, anche Di Corcia è acciaccato ed esce dopo pochi minuti del secondo tempo. La partita è molto tattica e nervosa. Il Catanzaro spreca e Gentili deve compiere almeno tre interventi miracolosi. Delle Vedove colpisce una traversa a botta sicura, subito dopo un palo di Di Matteo. Nel finale è una corrida. L’arbitro Ioseffi perde la bussola. I tifosi contestano i 6 minuti di recupero, durante i quali viene espulso Andreoli, ma alla fine possono gioire. È finale.
L’URLO DI FERRIGNO – Due anni dopo un’altra gioia, forse ancora più grande. L’entusiasmo per il cambio di società e la fiducia nella squadra di Dellisanti non si sono esauriti, nonostante lo 0-0 interno dell’andata contro la Nocerina. La gara di ritorno si gioca al “San Francesco” con il consueto esodo di tifosi giallorossi che rinsaldano l’amicizia con i nocerini. Il Catanzaro, con l’obbligo del successo, si lancia subito in attacco e subito dopo il quarto d’ora del primo tempo si porta in vantaggio, al termine di una splendida azione costruita da Toledo, assistita da Alfieri e finalizzata da Ferrigno. Alla mezzora ancora show di Toledo, assist di Moscelli e traversa clamorosa colpita da Falco. La Nocerina si rianima e assedia il Catanzaro, ma il bunker di Dellisanti regge senza soffrire particolarmente. Soffrono, invece, ma poi esplodono di gioia i 2.000 tifosi al seguito.
Tutti i risultati delle semifinali di ritorno giocate dal Catanzaro
8 giugno 1997
Benevento – Catanzaro 2-0 Aruta (BN) 12′, Fiorini (BN) 67′
6 Giugno 1999
Catanzaro – Benevento 1-1 Campo (BN) 66’, Selva (CZ) 88’
3 Giugno 2001
Catanzaro – Puteolana 0-0
1 Giugno 2003