Ci risiamo. Benvenuti ancora una volta ai play-off, edizione numero 15 in assoluto, quinta partecipazione del Catanzaro. Play-off: un termine mutuato dagli sport americani, pian piano introdotto in Italia in altri sport di squadra, prima di approdare nel pianeta calcio tra lo scetticismo del vasto pubblico pallonaro e l’intransigente opposizione dei puristi. Un termine che fa venire i brividi ai tifosi giallo-rossi, scottati dalle 4 precedenti partecipazioni (1997, 1999, 2001, 2003) tutte perdenti.
I NUMERI – I play-off (e i play-out per la retrocessione) furono introdotti nei campionati di serie C a partire dalla stagione 1994-95. C’era la necessità di spettacolarizzare i campionati e di renderli incerti sino alla fine, riducendo anche il rischio di partite inutili e di squadre già in vacanza a metà stagione. Un’innovazione indubbiamente riuscita, poi mutuata anche dalla serie B e dai dilettanti. La formula con semifinali e finali preserva comunque il rendimento in stagione regolare premiando, in caso di parità nella doppia sfida, la squadra meglio piazzata in campionato.
C1: PRONOSTICO RISPETTATO – Il secondo posto in classifica è quindi un vantaggio non da poco. Lo dice la logica, lo confermano i numeri. Andando a spulciare nei 14 anni di storia, si scopre che in serie C1 meno di 1 volta su 3 è stato sovvertito il pronostico. 19 promozioni in serie B su 28 complessive (68%) sono state centrate proprio dalla squadra che si era piazzata seconda in campionato. Altra curiosità: la 4° classificata della regular season non ha mai vinto i play-off. Addirittura, nel girone B, solo due squadre sono riuscite nell’impresa: il Savoia e il Catania. I campani, nel 1999, erano arrivati quinti e sembravano la vittima sacrificale del Palermo in semifinale. Invece, con un doppio 1-0, la squadra di Jaconi superò i siciliani per vincere poi la finale unica del “Partenio” contro la Juve Stabia. Tre anni dopo il Catania di Gaucci (da 3°) sovvertì il pronostico battendo il Taranto in casa (grazie a un gol di Fini) e pareggiando 0-0 allo “Jacovone” nel retour-match.
C2/C: TERZO POSTO TALISMANO – In serie C2, invece, la tabella dimostra un maggiore equilibrio. Delle 42 promozioni complessive tra i 3 gironi, solo 17 (il 40%) sono andate a squadre classificatesi seconde in campionato. La distribuzione è abbastanza coerente. E solo 4 squadre sono riuscite ad andare in C1 partendo dall’ultimo posto della griglia: Triestina e Sora nel 2001, Sambenedettese nel 2002, Acireale nel 2003. Sora e Acireale ribaltarono le aspettative superando in finale il Catanzaro. Ma il dato sorprendente riguarda proprio il girone meridionale della C2, in netta controtendenza rispetto agli altri 4 gironi della serie C. In 14 anni, solo 3 volte la “seconda” è riuscita a rispettare i favori del pronostico: il Crotone di Morrone nel 1998 (2-1 al Benevento a Lecce), L’Aquila nel 2000 grazie a un rigore parato Sansonetti (0-0 al “Partenio” contro l’Acireale), il Taranto nel 2006 (doppia finale contro il Rende di Silipo). Nella metà dei casi (7 su 14) è stata proprio la terza classificata in regular season a vincere i play-off (addirittura 5 volte negli ultimi 7 anni): Giulianova, Turris, Paternò, Vittoria, Gela, Potenza e Marcianise. Il Catanzaro di Provenza, terzo a fine stagione, può iniziare a sognare.
Tab.: le promozioni ai play-off dai 3 gironi della C2
PROMOZIONI IN C1 |
Girone A | Girone B | Girone C |
Totali | % |
2° Classificata | 8 | 6 | 3 |
17 | 40.5% |
3° Classificata |
2 |
3 |
7 |
12 |
28.6% |
4° Classificata | 3 | 4 | 2 |
9 | 21.4% |
5° Classificata | 1 | 1 | 2 |
4 | 9.5% |
Totali | 14 | 14 | 14 |
42 |