Sotto la lente di ingrandimento

Analisi a mente fredda della partita contro i sanniti ed un pensiero alla trasferta foggiana

Domenica ha fatto visita al Catanzaro il Benevento. Non a caso i campani vantano come loro vessillo le streghe. Solo queste ultime, infatti hanno impedito ai beneventani di fare una figuraccia numerica riguardo al risultato finale. Gli uomini di Di Costanzo si sono presentati al Ceravolo con le massime credenziali, ma sul campo, soprattutto nel corso del primo tempo, ha giganteggiato un Super-Catanzaro. Tutti i tifosi giallorossi si guardavano increduli come per dirsi:”Mamma mia che squadra abbiamo!”, qualcuno esplicitamente ha detto:”che bellezza, da quanto tempo non vedevo nulla del genere!”. Calcio champagne? Ma di più, molto di più. Eppure? Eppure le aquile sono ritornate a casa con un solo punto nel sacco e con due macroscopici rigori negati dal sig. Mazzoleni di Bergamo. Non si vuole in questa sede parlare dell’arbitraggio, o meglio non si vorrebbe farlo. Ma se i fatti ci prendono a ceffoni, non posso esimermi dal farlo: il primo per fallo di Vanacore su Corona , il secondo per una vistosissima trattenuta del pallone con il braccio da parte di un difensore campano che impediva a Rodrigo di calciare a rete quando lo stesso si trovava solo soletto innanzi a Lotti. C’è da dire che osservando attentamente le immagini in TV, si può notare chiaramente come lo stesso direttore di gara (non sufficientemente coadiuvato dai suoi collaboratori), in ognuna delle due circostanze, si affretti ad alzare “preventivamente” le mani, prima ancora che accada il tutto, quasi come a voler dire:” avanti, su! Vi potranno anche prendere a cannonate, ma oggi (almeno a voi) rigori non ne concederò”. Non si vogliono a questo punto trarre frettolose conclusioni, ma se si aggiunge agli episodi (macroscopici di domenica scorsa) anche il penalty netto negato a Lanciano (con annesse le due espulsioni), allora c’è da pensare. Ancora è presto per parlarne, ma come recita un famoso spot: “…meglio prevenire, che curare”. La nostra speranza è quella che certi episodi contrari siano stati casuali, anche perché a voler battere questo tasto, alla fine ci si rimette sempre (Roma made in 2002/2003 docet…).
Dicevamo del Benevento: due tiri, due gol. Tutto come a Lanciano. Il primo: lunga rimessa di Lotti, pallone che rimbalza a centrocampo innanzi a Briano (opaca ieri la sua prova) tocco a scavalcare la difesa (?????????) giallorossa e Poziello che incrocia di destro e batte Lafuenti, il secondo su punizione del già ammonito Vanacore all’ultimo secondo della prima frazione di gara. La barriera si apre e una deviazione della stessa (Ambrosino) spiazza Lafuenti. Tutto questo dovrebbe far pensare alquanto l’ottimo Braglia. La sua squadra produce gioco di ottima fattura e in quantità industriale e la squadra avversaria con due tiri fa due gol. Nel dopo Lanciano il mister giallorosso aveva tuonato :” Tutto quello che è accaduto oggi, dovrà servirci per il futuro”. Di espulsioni non se ne sono viste. Almeno sotto questo aspetto le cose sono andate bene, ma la difesa? Quella “fisarmonica” che dovrebbero attuare i due centrocampisti laterali quando gli avversari attaccano? Nelle azioni costruite velocemente da parte degli avversari la squadra rimane pericolosamente sbilanciata e sguarnita in difesa (soprattutto lungo le fasce laterali) . Ogni affondo e ogni ripartenza veloce, se non viene bloccata dal centrocampo, costituisce sempre un serio pericolo. Ieri la Massimo Capraro non ha salutato Luca Gentili, ma Lafuenti che pollice verso l’alto ha risposto agli applausi dei tifosi. Il portiere romano, con la squadra entrata anzitempo per la ripresa, quasi tentennava a prendere il suo posto. Dietro aveva la Curva Massimo Capraro, non una curva qualsiasi! Luca Gentili? In panchina. Le sue ultime prestazioni non avevano del tutto convinto mister Braglia. Non vorremmo che al “problema difesa”, si aggiungesse uno più specifico “problema portiere”. Il Catanzaro è da tempo che non soffre ballottaggi del genere. Qualcuno ricorderà il ping-pong Mattolini-Trapani (ai tempi della serie A). Qualsivoglia ruolo non procura sia alla squadra che alla tifoseria, tanta sofferenza e tanto tribolare come l’indecisione sul n.1 della squadra. Siamo certi che Braglia saprà velocemente risolvere questo dilemma che potrebbe risultare ostativo e molto pericoloso per il raggiungimento di certi risultati. Dalla cintola in su, nulla da dire. Lavoro eccellente e magari, con qualche finalizzazione in più quando si produce tanto gioco. “Re Corona” ha dato il massimo e quando avrà al suo fianco oltre a Toledo, gli uomini giusti… ci sarà da divertirsi e nessun arbitraggio e nessuna stregoneria di sorte potrà fermare una squadra che tecnicamente rappresenta l’eccellenza in tutta la C1. Già Foggia (ne sono certo) sarà testimone di quanto affermo. I satanelli vengono da una vittoria in trasferta. Ci sarà da far fronte a tutto lo Zaccheria. Ma questo Catanzaro non sfigurerà affatto. Il campionato ancora non può essere letto. Non ci sono favorite. Lo stesso Crotone, anche se a punteggio pieno, ha affrontato squadre con palesi cartelli con su scritto:” lavori in corso”. L’unica squadra più competitiva che per il momento sta facendo vedere una certa qualità è l’Acireale. La vecchia (amara) conoscenza del Catanzaro si sta dando da fare e ha affrontato ostacoli più “seri” del Crotone. La stessa Vis Pesaro (battuta alla prima di campionato dal Catanzaro) è andata a vincere in trasferta seppur in quel dell’Aquila. Insomma, Signori miei, siamo solo alla terza di campionato, ma c’è da fare una piccola osservazione. Ricordate due anni fa a Martina Franca il 2 -1 per il Catanzaro? Il Catanzaro vinse, si. Ma il Martina fece una gara eccellente e solo Gentili evitò al Catanzaro di subire più di un gol. Io mi trovavo lì e rivolgendomi ad un mio caro amico gli dissi:”vedrai, noi oggi abbiamo vinto e forse siamo primi in classifica, ma questi giocano bene, vinceranno loro il campionato!”. Ieri mi è balenata la stessa idea. Un pensiero pericoloso che svolazzava nel mio cervello vedendo giocare la squadra per la quale tifo. Non l’ho detto a nessuno e non voglio di certo in questa sede tradire la mia volontà. Ma risolti i problemi difesa-portiere, la squadra di Parente e Poggi arriverà in alto, molto in alto. Avanti tutta Catanzaro, se si giocherà così, il futuro non potrà che sorriderti.

Giuseppe Mangialavori

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