“La
solidarietà al Colonnello Gallo, e per esso a tutto il Corpo dei Vigili
Urbani, è sentita e doverosa, come
quella che rivolgiamo sempre a quanti subiscono vili atti di intimidazione e
violenza. Specialmente se portata contro la funzione e il lavoro che questi
svolgono. Tuttavia, qualsiasi solidarietà che si fermasse alla sterile
ritualità rischia di diventare pura retorica dannosa e inconcludente. Quasi una
sorta di involontario incoraggiamento per quei vigliacchi che sulla buia
nascosta strada del crimine non troverebbero adeguati ostacoli e resistenza. La
nostra solidarietà va, ancora una volta, oltre. Si trasforma in forte domanda a
garanzia della sicurezza nella città, sempre più minacciata e sempre più
tracotantemente estesa. Si fa richiesta perentoria di trovare e colpire
duramente i colpevoli di simili deprecabili gesta. Diventa pressante ed
ineludibile esigenza capire e scoprire i
motivi veri che stanno dietro il vile crimine compiuto nei confronti dell’alto
Ufficiale. Capire e scoprire se e come gli atti compiuti e le iniziative
prodotte in queste settimane dal Corpo dei vigili abbiano potuto determinare il
gesto intimidatorio. Soprattutto capire se l’attentato è indirizzato
esclusivamente alla persona e all’
attività del Colonnello o simbolicamente all’intero Corpo dei Vigili Urbani. La
scoperta di tutto ciò, se non gli esecutori materiali,ci fa individuare la mano
dei mandanti di simili atti. Ciò renderà più efficiente la strategia per la
sicurezza della città, condotta dalle forze dell’ordine e più penetrante ed
incisiva quella sulla legalità che l’Amministrazione comunale vorrà continuare
a portare avanti. Questo doveroso lavoro non toglierà un solo grammo all’indignazione
e all’orrore per l’accaduto. Al contrario, aggiungerà maggiore sdegno e
riprovazione, e più forte collettiva motivazione nell’esigenza di unire la Città difendendo la sua
tranquillità ed il suo pur lento procedere verso il progresso”.