“NELLA vita Bisogna sognare, Bisogna credere, Bisogna lottare… solo così si può vincere”. è questo lo slogan che campeggia su un enorme poster firmato dalla curva Massimo Capraro, dove gli unici colori a predominare sono il giallo e il rosso, e naturalmente al completo gli undici che domenica scenderanno in campo a difendere fino all’ultimo triplice fischio dell’arbitro, quel primato conquistato dopo un campionato dai mille volti. Hanno promosso l’iniziativa gli Ultras 1973, il Catanzaro club, i club “Massimo Palanca”, “Adriano Banelli”, “Gianni Improta” di Sersale, il Gruppo Cavita, il club Caputosta, il Catanzaro club di Soverato, Nino Pultrone, il club The Bronx, la Vecchia Guardia e il Quartiere Stadio Catanzaro. E in queste ore c’è una Catanzaro che sogna, una Catanzaro che spera, una Catanzaro che non sa più a che santo votarsi, a dispetto di ogni scaramanzia. «Speriamo naturalmente di salutare il pubblico di casa con una vittoria. La squadra è concentratissima e sa perfettamente qual’è il traguardo da raggiungere», ha detto ieri pomeriggio Massimo Poggi. «Al di là del risultato del campo qualcuno ha già vinto  ha continuato il vice presidente dell’Us Catanzaro  e sono i nostri tifosi. Splendidi, commoventi ed unici in qualsiasi situazione. Si sono a volte arrabbiati, hanno sofferto, hanno gioito, ma sempre con grande compostezza e colorando di giallorosso tutti i posti dove sono andati, tutte le curve che li hanno ospitati. Ai tifosi e alla squadra mando un grande in bocca al lupoÅ ma con quattro B iniziali». Mancano poco più di quarantott’ore al fischio di inizio dell’ultima partita in casa del campionato 2003-2004. Iniziato con un ripescaggio in una caldissima giornata d’agosto e si sta concludendo con un primo posto in classifica, condiviso con l’altra calabrese, da difendere fino all’ultimo triplice fischio dell’arbitro.
Mancano quarantotto ore, o qualcosa in più, ma la città non può fare a meno di iniziare a sognare.
Giulia Zampina