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Siracusa Catanzaro 1-0: l’analisi tecnico-tattica

Scritto da Davide Greco

Il Catanzaro in superiorità numerica non riesce a recuperare lo svantaggio, San Crispino para due rigori inebriando il pubblico locale. Confusione tattica delle aquile.

Ancora una sconfitta per le aquile che subiscono la rete dei padroni di casa allo scadere del primo tempo e falliscono due rigori nella ripresa. Nonostante la superiorità numerica le aquile vanno in confusione senza riuscire a trovare la via del gol. Vibrata protesta dei tifosi giallorossi a fine gara.

Da qualche tempo Raciti sembra aver trovato la quadra del cerchio con un assetto tattico ordinato che si basa sui principi cardine del 4-4-2 non disdegnando le soluzioni più moderne come ad esempio il 4-2-3-1 che ben si adatta alle caratteristiche del reparto offensivo aretuseo.

Nel match contro le aquile il Siracusa si è disposto con il 4-4-1-1 che vedeva Bruno Bertolo Turati e Daffara in difesa, Russini Palermo Fricano e Parisi a centrocampo, Catania sulla trequarti a supporto della punta Vasquez. Dopo pochi minuti Raciti ha dovuto sostituire Parisi con Souarè che non ha fatto rimpiangere il compagno.

Nonostante la disponibilità di quasi tutto l’organico, Auteri ha deciso per piccolo turn-over lasciando Maita e Signorini in panca nonché il fantasista Giannone sempre più ai margini di quella rosa che tanto di buono aveva fatto vedere nella parte centrale della stagione.

Il consueto 3-4-3 dei giallorossi ha visto Celiento Figliomeni e Riggio sulla linea difensiva, Statella Iuliano De Risio e Favalli in mediana, D’Ursi Ciccone e Fischnaller in attacco. Nella ripresa entreranno Casoli, Maita Bianchimano, Nicoletti ed Eklu in un turbinio di ruoli e cambi di posizione che produrranno solo tanta confusione in campo.

Buon primo tempo

I primi quarantacinque di gioco hanno messo in mostra alcuni talenti di entrambe le formazioni per capacità tecniche e visione di gioco. Buoni scambi di prima per il Catanzaro, pregevoli le sovrapposizioni sulle corsie laterali per il Siracusa.

Fra i padroni di casa si sono distinti i due mediani Palermo e Fricano nonché Catania, uscito fra gli applausi nella ripresa dopo una buona prova (135°esima presenza in bianco blu).

Molto bene per le aquile un ispiratissimo Iuliano e un ritrovato Statella con Figliomeni nuovamente in campo a dettare i ritmi della manovra.

Per quanto il Siracusa abbia giocato principalmente di rimessa, la partita ha offerto spunti importanti da ambo i fronti. Avvolgente ma non troppo ficcante la manovra del Catanzaro che ha spesso impattato sulla linea di difesa a 4 di un Siracusa ordinato e puntuale nelle marcature.

Non sono mancati alcuni personalismi mal digeriti da entrambi i tecnici, ma nel complesso l’espressione di gioco è stata positiva anche per i padroni di casa che hanno cercato l’affondo grazie alle sapienti geometrie di Catania e la capacità di contrasto e recupero palla di Palermo.

Sulle corsie esterne si sono giocati duelli di un certo spessore con Favalli e Fischnaller ben contrastati da Daffara e Souarè da una parte, Statella e Celiento alla prese con un Russini indiavolato dall’altra.

Prima frazione di gioco che si chiude con il gol di Vasquez in pieno recupero. Il centravanti aretuseo infila Furlan di testa capitalizzando un preciso cross di Souarè, imbeccato da Daffara al termine di una manovra sviluppata da sinistra a destra che ha trovato impreparata la retroguardia giallorossa.

La doppia chance

La disattenzione prima dell’intervallo non sembra preoccupare il Catanzaro che a inizio ripresa perde Riggio colpito duro da un avversario, cosi Auteri manda in campo Casoli arretrando Favalli sulla linea difensiva.

Trascorrono altri cinque minuti e il mister giallorosso ridisegna la formazione togliendo Iuliano Ciccone e D’Ursi per Maita Nicoletti e Bianchimano. Si passa dunque al 4-2-3-1 con Favalli e Nicoletti in difesa, Maita e De Risio in mezzo al campo, Statella Fischnaller e Casoli a supporto di Bianchimano.

I giallorossi non fanno in tempo a trovare i nuovi equilibri che Russini ne approfitta e in due occasioni buca la mediana del Catanzaro arrivando quasi a ridosso dell’area. Il secondo tentativo verrà fermato da Casoli che si beccherà il primo giallo dell’incontro.

Al 64°esimo la prima chance di riagguantare il risultato arriva dopo la concessione del penalty per atterramento di Fischnaller che costerà il cartellino a Fricano. I padroni di casa protestano, ne scaturisce una mischia che si esaurirà con l’ammonizione di De Risio e Turati per reciproche scorrettezze.

Fischnaller dal dischetto sbaglia e Bianchimano ribatte a lato. Poco male perché appena un minuto dopo la difesa del Siracusa si fa sorprendere in contropiede e Daffara atterra da dietro Bianchimano ormai solo davanti al portiere.

Espulsione e rigore, ma il 28 aprile è il giorno di San Crispino che inebria i tifosi locali parando il secondo rigore in appena due minuti.

A questo punto Raciti decide di coprirsi togliendo Vasquez per Di Sabatino, poco più tardi farà a meno di Catania e Russini per Talamo e Tiscione. Per gli ospiti c’è tutto il tempo di recuperare il risultato, ma prima la conclusione di Favalli e poi quelle di De Risio e Maita vengono neutralizzate da Crispino.

Tanta confusione

La partita della aquile a Siracusa passerà agli annali per la tanta confusione vista in campo. Difficile giudicare le mosse di Auteri, che sono apparse quanto meno discutibili e non alla luce del risultato finale ma per il gioco espresso.

Al 50esimo l’infortunio di Riggio ha dato il via ai cambi, ma invece di Nicoletti è entrato Casoli e la mossa inizialmente inspiegabile ha avuto un senso 5 minuti più tardi quando il mister ha varato sul 4-2-3-1 con l’ingresso di Maita Bianchimano e Nicoletti.

Evidentemente il nuovo assetto era già nella testa del mister e la mossa ha inizialmente disorientato il Siracusa, che dopo lo scampato pericolo dei due rigori e con l’uomo in meno si è ulteriormente chiusa dietro togliendo un attaccante per un difensore.

Il merito dei padroni di casa è di aver mantenuto un buon equilibrio seppur schiacciati nella propria tre quarti. Quasi nullo il peso offensivo con i due laterali di centrocampo preoccupati di fare solo la fase difensiva.

Si diceva della confusione, ebbene questa è subentrata quando mister Auteri ha riposizionato per ben due volte Statella e Casoli cambiandoli di fascia, quando ha tolto Iuliano migliore in campo fino a quel momento, quando ha spostato Fischnaller dietro Bianchimano e infine quando a 15 minuti dal termine ha tolto Statella inserendo Eklu e dunque passando a un inedito 4-3-3 o 4-2-4 a seconda della fase di gioco.

Troppi riposizionamenti, alcune sostituzioni discutibili, un doppio cambio modulo e infine l’ingresso in campo di un centrocampista invece di un attaccante hanno mandato in bambola i giallorossi, apparsi per la prima volta in campionato con le idee confuse o comunque molto distanti da ciò che il mister voleva.

Il perché delle scelte

L’assetto voluto da mister Auteri avrebbe dovuto allargare le maglie della difesa aretusea, ma così non è stato. Nel 4-2-3-1 è indispensabile la spinta dei terzini il cui raggio d’azione deve superare la trequarti avversaria, se accade il contrario e dunque non si accorciano le distanze finisce che i due esterni si trovano tagliati fuori dalla manovra.

Quando Bianchimano scalava in favore di Fischnaller, nel tentativo di togliere punti di riferimento e agevolare la sovrapposizione, l’azione veniva comunque imbrigliata dal ritorno dei due mediani biancoazzurri che mantenendo un baricentro basso toglievano respiro alle vie centrali.

Situazione che avrebbe meritato l’affondo di Maita o De Risio per tentare l’immediato recupero palla e innescare gli avanti giallorossi già a ridosso dell’area, ma anche in questo caso la posizione dei mediani giallorossi in più di un’occasione non ha convinto.

Con l’uomo in meno e tutta la squadra dietro la linea della palla il Siracusa ha dimostrato di sapersi difendere e soprattutto di difendere con i denti la situazione di vantaggio.

Non è un caso che nei 30 minuti di superiorità numerica i giallorossi siano arrivati alla conclusione in sole tre occasioni e la più ghiotta di queste è capitata a Favalli, l’unica volta che lo si è visto aggredire lo spazio dopo aver superato Souarè e ricevuto la palla di ritorno da Statella largo a sinistra.

L’aver fallito due rigori ha pesato sulla lucidità della manovra giallorossa che nel primo tempo aveva giovato di un Iuliano in splendida forma, capace di portarsi via il marcatore diretto e concludendo sempre puntualmente l’appoggio verso il compagno più vicino.

L’ingresso di Maita e il nuovo assetto hanno snaturato la fisionomia della manovra che non è apparsa nelle corde dei giallorossi. A dir poco singolare la scelta di inserire Eklu al posto di Statella a un quarto d’ora dal termine, soprattutto alla luce del fatto che Giannone era stato dato per recuperato.

Autore

Davide Greco

9 Commenti

  • Analisi giusta, non ci sono parole per definire un Catanzaro in anarchia assoluta insieme al suo allenatore entrato in confusione mentale da quando ha messo in pianta stabile in squadra de risio che non ha il passo per fare il centrocampista di movimento a discapito di un Iuliano anche ieri fin quando è stato in campo il migliore, che ha giocato da solo, contro il centrocampo del siracusa, ciccone un giocatore prestato al calcio che di calciatore non ha proprio niente se non la presunzione , casoli il suo pupillo che deve giocare anche se si trova ricoverato in ospedale con le gambe rotte, e che dire poi di un riggio ritornato quello dello sorso torneo, molto approssimativo, furlan che entra in campo senza la consueta determinazione. Anche ieri abbiamo assistito come la maggior parte del girone di ritorno ad un catanzaro privo della determinazione della grinta della disposizione tattica che ci ha permesso di fare grandi cose prima del periodo nero incominciato a marzo e che spero ieri si sia concluso. Con questo atteggiamento non stiamo preparando al meglio i playoff che ci hanno dato da sempre dispiaceri, visto l’andazzo delle cose visto, credo che non regni la serenità iniziale nello spogliatoio si chiede al Presidente di prendere delle decisioni che solo lui può fare per dare tranquillità ad una città che ha riposto in questa società tutta la fiducia necessaria. Vediamo spesso un allenatore scorbutico, che invece di attirare le simpatie dei tifosi dei giornalisti polemizza per giustificare l’ingiustificabile, quando gli occhi, purtroppo per lui li abbiamo tutti e vediamo quello che sta succedendo in quest’ultima parte del torneo, con una media retrocessione incredibile. Non concepisco gli allenamenti a porte chiuse che poi di fatto non portano nessun risultato positivo e non approvo e condivido e qui, le società tutte, ne sono responsabili, quegli allenatori che snobbano la coppa italia, sono sempre dei tornei che vanno onorati al meglio, se ci fossimo impegnati un poco di più senza snobbare la partita di coppa con il trapani senza mandare in campo giocatori demotivati come si sono dimostrati i nostri per snobbare il torneo, oggi se fossimo andati in finale e vinti, avremmo avuto una possibilità migliore nei playoff senza passare dalla fase dei gironi. Visto l’andazzo ultimo non illudiamoci in queste ultime partite, se non cambia l’atteggiamento se non c’è la volontà se non interviene la società è inutile presentarsi per fare presenza. Hanno regalato il primo secondo e terzo posto per incapacità tattiche e tecniche. Peccato poteva essere l’anno buono, il prossimo non te lo regalerà nessuno.

    • Vero Pulce, il prossimo anno con squadre come Bari e forse Avellino e Foggia (se dovesse retrocedere) più una o tutte e due fra Catania e Trapani sarà ancora più difficile vincere.

  • Stagione buttata nel cesso proprio nel momento clou del campionato, le prime arrancavano, si potevano recuperare molti punti e lottare fino alla fine anche per il primo posto ed invece…

  • La squadra è in crisi, ormai non è più un’eccezione e in queste ultime partite non possiamo neanche dare molte colpe agli arbitri.
    Auteri è un allenatore fenomenale però ha dei problemi nel rapportarsi con i tifosi.
    Sicuramente non gli è stata messa a disposizione una rosa da primo posto, il mercato di gennaio ha addirittura peggiorato la situazione, però queste cose bisogna ammetterle e soprattutto va preservata la serenità della squadra perché ci sono i play-off da giocare.
    Detto questo però la fortuna non ci ha aiutato, è impossibile sbagliare due rigori, ma anche nelle partite precedenti abbiamo subito episodi sfortunati.
    Adesso però dobbiamo stare tutti vicino alla squadra per non buttare la stagione quindi FORZA CATANZARO!!!!!!!!💪

    • Cara Aquila, ma pensi davvero che un altro allenatore, non il migliore di serie C come il conclamato Auteri, con questa rosa non avrebbe fatto un pò meglio?
      Come dice anche Salvitus abbiamo buttato nel cesso una stagione che poteva essere bellissima se solo avessimo approfittato nel periodo delle crisi avversarie con qualche punticino in più. E invece la crisi, PERCHE’ QUESTA CRISI E’, CE LA STIAMO TRASCINANDO NOI DA MESI. Come un gambero facciamo una partita positiva e tre negative.

  • Analisi giustissima…
    Purtroppo il bel giocattolo si è rotto dopo Juve Stabia …magari lo spogliatoio si è un pò diviso per Giannone(ieri ne è stata la prova) che a causato delle divergenze anche con l’allenatore, troppo inverosimile questo Catanzaro ,cambiamento quasi totale , squadra che solo nel primo tempo vinceva 3/4 a 0 e dava spettacolo …queste sono solo supposizioni …che spero non siano veritiere …se no possiamo chiudere baracche e burattini ,senza alcuna speranza di disputare dei buoni playoff…mi auguro di essere smentito e di chiudere la stagione nel miglior modo possibile ,xché con la giusta determinazione e motivazione la squadra può ritornare quella che è ….

  • Ormai e’ evidente che la testa dei giocatori sia rivolta ai playoff , arrivare terzi o quarti o quinti non fa differenza perche’ e’ l’approccio psicologico che incidera’ se gli spareggi non si affronteranno con la concentrazione giusta. Squadre come la Reggina che hanno sprecato poco in termini di energia mentale e fisica rischiano di arrivare fino in fondo mentre quelle che hanno dato di piu’ anche se piu’ avanti in classifica rischiano il flop.Staremo a vedere.

  • Sono d’accordo con Freccia. Ricordo per l’ennesima volta che lo scorso anno i playoff li ha vinti la squadra 5^ classificata che aveva perso in casa alla terzultima giornata un derby per 0-3. Allo stesso modo, però occorre cambiare mentalità e ricompattare gruppo e ambiente. TUTTI UNITI SI VINCE!!!

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