”Con nota prot. n. 221/07 del 12 novembre ”07 la Confindustria di Catanzaro ha comunicato alle OO.SS. che la Casa di Cura S.Vincenzo – La Salute s.r.l. di Catanzaro ” si trova costretta a procedere alla risoluzione di n*58 (cinquantotto) rapporti di lavoro per cessazione dell’attivita’ aziendale”. L’Associazione degli Industriali di Catanzaro non e’ ritenuta, dalle organizzazioni sindacali, l’interlocutore idoneo a trattare
l’argomento contenuto nella nota , in nome e per conto della proprieta’ Casa di Cura S. Vincenzo – Catanzaro e ,cioe’, il licenziamento e/o riduzione di 58 unita’ di personale ; pertanto, sin da ora, si ritiene priva di ogni elemento utile la nota a firma del Direttore di Confindustria, Avv. Dario Lamanna” . lo scrivono, in una lettera al Prefetto di Catanzaro e alle autorita’ della Sanita’ regionali e provinciali, La Cgil Fp e la Cisl Fp. ”Il CCNL di settore – spiegano i Sindacati – prevede, infatti, che in tali circostanze le Associazioni firmatarie datoriali si impegnano a programmare, d’intesa con le OO.SS. territoriali, un possibile piano di coerente ed equilibrata ricollocazione occupazionale del personale . Sin dal mese di agosto del 2007, il personale dipendente e’ stato piu’ volte convocato per ricevere, dalla proprieta’ dell’Azienda comunicazioni in merito al pessimo stato economico in cui versa la Casa di Cura S. Vincenzo, in relazione al pignoramento di circa 3.000.000,00 di Euro per la riscossione di contributi previdenziali e tributi”. ”Lo squilibrio dei conti e gli evidenziati ritardi circa i pagamenti da parte della Regione Calabria – dico i Sindacati – che vengono ampiamente illustrate nelle varie note recapitate alle organizzazioni sindacali, a nostro parere non possono determinare un mancato versamento contributivo di cosi’ rilevante portata e, comunque, tale dissesto merita un approfondimento piu’ specifico anche in relazione alla corretta stesura dei bilanci aziendali ed alla concreta presenza dei requisiti necessari affinche’ la Casa di Cura S. Vincenzo fosse, negli anni, accreditata dal Servizio Sanitario Regionale. La Giunta Regionale , anche a seguito dell’approvazione del Piano Sanitario regionale, ha l’obbligo di conoscere e di rendere note il numero delle Case di Cura psichiatriche della provincia, che aderiscono alla riconversione, e deve avere la cognizione reale del numero e delle qualifiche del personale che e’ interessato ai processi di esubero”.
”L’Assessore Regionale alla Salute ha, piu’ volte, ribadito che ”nessun posto di lavoro verra’ perso” – sottoline Cgil Fp e Cisl Fp – ogni qual volta si e’ discusso dell’argomento ed a proposito dell’attuazione della riforma delle Case di Cura per la salute mentale”. I Sindacati, ai sensi della Legge 146/90 e delle norme contrattuali di comparto in materia, chiedono Prefetto ”una immediata convocazione delle parti per esperire la procedura di raffreddamento dei conflitti e discutere ogni possibile iniziativa utile a non aggiungere disoccupazione e perdita di posti di lavoro in una citta’ ed un comprensorio bisognevole, invece, di nuove opportunita’ di lavoro” .
l’argomento contenuto nella nota , in nome e per conto della proprieta’ Casa di Cura S. Vincenzo – Catanzaro e ,cioe’, il licenziamento e/o riduzione di 58 unita’ di personale ; pertanto, sin da ora, si ritiene priva di ogni elemento utile la nota a firma del Direttore di Confindustria, Avv. Dario Lamanna” . lo scrivono, in una lettera al Prefetto di Catanzaro e alle autorita’ della Sanita’ regionali e provinciali, La Cgil Fp e la Cisl Fp. ”Il CCNL di settore – spiegano i Sindacati – prevede, infatti, che in tali circostanze le Associazioni firmatarie datoriali si impegnano a programmare, d’intesa con le OO.SS. territoriali, un possibile piano di coerente ed equilibrata ricollocazione occupazionale del personale . Sin dal mese di agosto del 2007, il personale dipendente e’ stato piu’ volte convocato per ricevere, dalla proprieta’ dell’Azienda comunicazioni in merito al pessimo stato economico in cui versa la Casa di Cura S. Vincenzo, in relazione al pignoramento di circa 3.000.000,00 di Euro per la riscossione di contributi previdenziali e tributi”. ”Lo squilibrio dei conti e gli evidenziati ritardi circa i pagamenti da parte della Regione Calabria – dico i Sindacati – che vengono ampiamente illustrate nelle varie note recapitate alle organizzazioni sindacali, a nostro parere non possono determinare un mancato versamento contributivo di cosi’ rilevante portata e, comunque, tale dissesto merita un approfondimento piu’ specifico anche in relazione alla corretta stesura dei bilanci aziendali ed alla concreta presenza dei requisiti necessari affinche’ la Casa di Cura S. Vincenzo fosse, negli anni, accreditata dal Servizio Sanitario Regionale. La Giunta Regionale , anche a seguito dell’approvazione del Piano Sanitario regionale, ha l’obbligo di conoscere e di rendere note il numero delle Case di Cura psichiatriche della provincia, che aderiscono alla riconversione, e deve avere la cognizione reale del numero e delle qualifiche del personale che e’ interessato ai processi di esubero”.
”L’Assessore Regionale alla Salute ha, piu’ volte, ribadito che ”nessun posto di lavoro verra’ perso” – sottoline Cgil Fp e Cisl Fp – ogni qual volta si e’ discusso dell’argomento ed a proposito dell’attuazione della riforma delle Case di Cura per la salute mentale”. I Sindacati, ai sensi della Legge 146/90 e delle norme contrattuali di comparto in materia, chiedono Prefetto ”una immediata convocazione delle parti per esperire la procedura di raffreddamento dei conflitti e discutere ogni possibile iniziativa utile a non aggiungere disoccupazione e perdita di posti di lavoro in una citta’ ed un comprensorio bisognevole, invece, di nuove opportunita’ di lavoro” .