Un’intera tifoseria in ansia, è in attesa della svolta decisiva
di Giuseppe Mangialavori
I giorni sono trascorsi, i rinvii e le frottole offerte ora da questo ora da quel giornalista (o presunto tale) di turno sono andate alle ortiche gettate dalla stessa disarmante realtà dei fatti. E al 3 luglio 2006 ci ritroviamo ancora qui, pregni di incertezze e di punti interrogativi. I dubbi non si sostanziano tanto nei fatti che hanno portato a questa situazione, quelli tutti noi li conosciamo bene e che nessuno si illuda del contrario o di poter plagiare il mondo a proprio piacimento.
Certo il tentativo, per nulla velato, è stato portato avanti da giornalisti anche di una certa età ed esperienza, ma il tutto è caduto nel vuoto perché seppur affetto da una inspiegabile e momentanea ignavia cronica, il Popolo catanzarese ha capito molte cose.
E allora qualcuno si permette il lusso di parlare di Lodo Petrucci e anche nelle tavole rotonde di qualche emittente televisiva locale tra sorrisetti più o meno espliciti si ragiona sull’eventualità di un fallimento su un’eventuale eutanasia programmata! Ma siamo pazzi? Incontro a quali interessi andrebbe questa soluzione? Perché uccidere l’U.S. Catanzaro 1929?
Carissimo signor Tentenna
non è facile assumersi il rischio di una scelta
e servirsi addirittura di parole proprie,
mimetizzarsi e vivere di luce riflessa
in fondo ad acque torbide
tra miseri inganni e menzogne,
complessi di inferiorità,
ingombranti manie di grandezza.
I mittenti di questa infausta soluzione forse non si rendono conto che a seguito di una pianificazione di fallimento, a Catanzaro il calcio morirebbe. La cosa sarebbe da comprendere a patto che le soluzioni per scongiurare questa evenienza fossero pari allo zero. Così non è. C’è una cordata pronta a rilevare il Catanzaro, tutti sanno che è reale la possibilità di rivedere l’U.S. Catanzaro 1929 calcare il manto erboso del Ceravolo. E a proposito del “Ceravolo”, impianto dedicato all’inimitabile Presidentissimo Giallorosso, se dovesse scomparire l’U.S. Catanzaro 1929, squadra di Nicola Ceravolo, la storia si spezzerebbe anche nell’utilizzo (dimostratosi blasfemo e improprio) dei ricordi. Nicola Ceravolo fu Presidente dell’U.S. Catanzaro 1929 e non della PelorCatanzaro che nascerebbe. Dalle ceneri non nasce mai nulla perché queste ultime sono solo segno e testimonianza tangibile di morte.
Signor Tentenna non è motivo di vergogna
il non saper centrare alcun bersaglio,
l’aver mancato l’ennesimo colpo irrimediabilmente.
E allora se c’è qualcuno in grado di salvare l’Uesse che i Catanzaresi padroni del destino della squadra più amata della Calabria si facessero intelligentemente da parte, lo apprezzerebbero in molti. Se al contrario gli stessi volessero vestire i panni di carnefici, se ne dovranno assumere tutta la responsabilità.
Il Catanzaro non è un giocattolo, non è uno strumento di narcisismo, non è “cosa vostra” cari signori. Il Catanzaro è di tutti e tutti, ciascuno con il proprio modesto contributo, anche in questi anni di totale buio ha pesantemente contribuito a riempire il Ceravolo nonostante i pessimi risultati sportivi.
E ben poco ti importa se i tifosi
non fanno altro che piangere
ossessionati dal sentore
dei tuoi numerosi tradimenti,
ingurgitano ignoti dolori
ed elevate dosi di calmanti.
Oggi è lunedì, e tutti si augurano non sia un lunedì come tutti gli altri, come quei famigerati lunedì dai quali partire per perdere i chili di troppo che non si smaltiscono mai. E’ bene far presto anche in funzione di una programmazione tecnica del Catanzaro del futuro.
E’ ormai consuetudine, Signor Tentenna,
perdersi d’animo, non essere all’altezza
delle proprie ambizioni
e sgomitare per distinguersi dal branco.
L’ignoranza è un non trascurabile complesso,
una voragine, la si può occultare nel silenzio
scansando il pericolo di un mite confronto diretto.
La cosa che lascia un po’ perplessi è la chiusura totale sia in senso comunicativo che propositivo dei protagonisti dell’inciucio. Si utilizzano emissari, non si ha il coraggio né il buon senso di farsi vedere o di proferire verbo. Si utilizzano i giornalisti compiacenti al fine di porgere la menzogna fresca, fresca di giornata, il tutto con una naturalezza da spavento. Non c’è nessun interesse che possa costituire motivo valido per la fine di una fede, di un simbolo insostituibile. Quella di Catanzaro non è una piazza simile ad altre. Forse a Torino, a Messina, a Napoli questo è stato possibile grazie al DNA della tifoseria locale che si è dovuta inventare soluzioni cromatiche e loghi simili a quelli provenienti del passato per illudersi che lo stesso fosse in grado di sopravvivere. Il giallo e il rosso resterebbero sbiaditi e figli di un effetto nuovo, testimoni di un fallimento dal quale non si potrà mai ripartire.
Signor Tentenna non è motivo di vergogna
il non poter vantare alcun talento,
l’aver rincorso l’ennesimo treno inutilmente.
E ben poco ti importa se i tifosi
non fanno altro che piangere
ossessionati dal sentore
dei tuoi numerosi tradimenti
e in fondo non hanno tutti i torti
e non è affatto un caso se
amanti, amici e sogni si dileguano,
i tifosi su Via Lombardi aspettano da mesi
il privilegio di una rinascita…
Se qualcuno ha sbagliato è giusto e naturale che “paghi” in tutti i sensi e soprattutto nel senso più doloroso per i nostri (si fa per dire) “eroi”. Nessuna soluzione volta ad anestetizzare il conto bancario dei nostri “eroi” sarà condivisa o ben accetta. A quanto pare la cordata che sostituirebbe quella attuale sarebbe disposta a sobbarcarsi l’onere del gigantesco ammanco flash rimediato negli ultimi quattro mesi (non è vero Dott. Ierace???). Visto che non è dato avere la moglie ubriaca e la botte piena…noi tutti attendiamo fiduciosi che il buon senso del quale è stata orfana l’attuale dirigenza dell’Uesse, faccia visita agli encefali di Via Lombardi e permetta la soluzione migliore per l’U.S. Catanzaro 1929. L’A.S. Catanzaro 2006 , il F.C. Catanzaro 2006 sarà solo “cosa vostra” e come ampiamente e giustamente anticipato dai comunicati degli Ultras e del Club Massimo Palanca, nessuno si recherà al Ceravolo per tifare per ciò che dovrebbe sostituire l’Uesse. Si può divorziare, lasciare una donna per un’altra, innamorarsi cento volte, ma il Catanzaro non si sostituisce. Pensateci e agite subito, il tempo è il vostro padrone e non il contrario.
Giuseppe Mangialavori
(by Carmen Consoli…)
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