Specializzazioni universitarie: sia il sindaco Olivo a gestire e mediare
L’incontro promosso martedì mattina a Palazzo De Nobili dal sindaco Rosario
Olivo per discutere e trovare soluzioni sulla preoccupante penalizzazione
subita dall’ateneo Magna Graecia di Catanzaro deve dare la stura a quanti,
senza ipocrisie e senza doppiezze, hanno il dovere politico e la possibilità
istituzionale di intervenire in ogni modo e con ogni mezzo per difendere
l’Università. Al di là del decreto Gelmini, condivisibile sotto il profilo
della razionalizzazione laddove – all’interno dello stesso ambito territoriale
– si rilevano doppioni di scuole per la specializzazione medica, ma
assolutamente da disapprovare laddove, come nel nostro caso, si sopprime di
fatto l’unica opportunità di specializzarsi esistente in Calabria, bisogna
comprendere anche se e chi abbia remato contro e stia tuttora remando contro
l’Ateneo catanzarese. E quando parliamo di Ateneo catanzarese il riferimento
principale è rivolto alla Medicina, unica facoltà presente nella nostra regione
che la politica locale avrebbe dovuto proteggere, valorizzare e trattare con
maggiore attenzione, fuori da ogni bega personalistica, onde consentirle di
crescere in nome di una eccellenza di cui tutti parlano ma che nessuno sembra
voler concretamente perseguire.
Purtroppo negli anni, dopo aver combattuto per raggiungere una sua autonomia ed
una sua fisionomia, dopo aver realizzato un imponente campus, dopo aver
prefigurato la realizzazione di un sogno importante per la città capoluogo di
regione, per l’intera Calabria e per i suoi giovani, oggi registriamo un
infausto ritorno al passato con il dimezzamento dell’offerta formativa.
Riteniamo e ribadiamo ancora una volta che pesanti responsabilità in merito a
questa vicenda siano addebitabili, al di là del decreto Gelmini, agli eccessivi
e dannosissimi personalismi, alla scarsa attitudine al dialogo, alla
inesistente volontà di parlarsi fra istituzioni, alla puerile gelosia fra i
vari soggetti coinvolti, e sicuramente anche alla scientifica volontà di
qualcuno che – per ragioni a noi attualmente incomprensibili – ha un perverso
interesse a distruggere l’Ateneo Magna Graecia. Eppure ragionando in termini di
utilità collettiva, non dovrebbe essere difficile comprendere che la
concretizzazione reale di un eccellente polo universitario e sanitario non può
che giovare all’intera Calabria oltre che rivalutare, riposizionare e
rappresentare il suo capoluogo in termini massimamente positivi. Chi rema
allora contro questo disegno?
Riteniamo che solo il sindaco Rosario Olivo abbia la capacità e la volontà di
portare avanti un tavolo in cui i soggetti interessati si confrontino a viso
aperto. L’incontro di martedì sia foriero di imminenti ulteriori soluzioni da
adottare e ognuno dovrà impegnarsi relativamente alle proprie competenze: la
deputazione calabrese dovrà urgentemente incontrare la Gelmini – cosa che
ancora non ha fatto – per spiegare al ministro che il criterio della
regionalità è stato disatteso solo in Calabria. Ancora una volta solo in
Calabria. Ed ancora una volta è il suo capoluogo a dover leccare le ferite.
Senza dimenticare le eventuali responsabilità della Regione su cui bisogna fare
chiarezza. D’altro canto l’Univeristà deve davvero aprirsi al territorio sia in
termini di reale integrazione che di dialogo con le istituzioni locali.
Dopodiché pretendiamo un massiccio impegno per restituire all’Università
catanzarese ed alla Calabria tutta non solo un presidio di formazione ma il suo
stesso futuro.
Dr. Giuseppe Gualtieri
Consigliere Comunale “CatanzaroNelCuore”
– Delegato ai rapporti con l’Università