La zona Cesarini, vecchio modo di etichettare gli ultimi scampoli di gioco, è fatale al Catanzaro. Tuttavia vista la gara nella sua globalità, il risultato è quello più giusto e se l’ex Luiso qualche attimo dopo, avesse bissato Farina, il bicchiere… sarebbe stato vuoto del tutto.
Il Catanzaro resta a tre punti dal terzetto che occupa le ultime poltrone utili per la conquista dei playoff e a dieci gare dal temine del torneo, tutto ancora può succedere. In questo campionato i minuti finali sono stati fatali già a Melfi dove al contrario di Celano, nessuno aveva provveduto a portare in vantaggio le Aquile e quindi si perse di misura. Dopo quella gara, le sei vittorie consecutive. Ci si augura che la partita di Celano sia prologo di altre sei…!
I Giallorossi interpretano la gara alla “camomilla”. Primo tempo incolore e personalità zero. Insomma una riedizione della gara malamente persa contro la V. Lamezia sette giorni prima. E se non fosse stato per la prestazione maiuscola di Botticella… la ciclotimia di questo Catanzaro, assenze a parte, avrebbe causato il secondo stop. Bueno e Morleo sono indisponibili e, però, il torneo non può attenderli. Sarebbe sbagliato fotografare questa involuzione soltanto con queste ultime assenze. C’è qualcosa che non gira più come prima e che va aggiustato alla svelta, prima che le sei vittorie vengano vanificate. Dov’è il Catanzaro che si è sbarazzato delle dirette rivali ai playoff con tanta sicurezza? Cercasi disperatamente una spiegazione tangibile.
L’atteggiamento post-derby e gli applausi dedicati da parte della tifoseria agli allenamenti ai propri beniamini (malgrado lo stop interno), è quello giusto. La troppa tensione o eccessiva voglia di dimostrare/fare, potrebbe essere un boomerang pericoloso. La serenità e la maturità nell’affrontare le controversie, potrebbero riportare il sorriso. Panacea per tutti i mali i risultati, che sono sempre propedeutici a qualsivoglia esternazione di giubilo.
Per il momento, ma solo “per il momento”… preferiamo non fare altre “diagnosi” dell’involuzione di cui sopra, nel rispetto dei ragazzi e di chi sta lavorando con impegno alla causa giallorossa. Prima tutto brutto, poi tutto perfetto, poi nuovamente marcia indietro? Non ci sembra corretto procedere ad analisi sommarie. Al di là dell’ “effetto Cesarini” e dei tre punti buttati al vento, c’è da sottolineare che nulla ha fatto la squadra per mettere al sicuro il risultato e anzi, il voto più alto in campo lo ha meritato proprio il buon Botticella. Errare è umano, perseverare…. Mister Domenicali la scorsa settimana alla ripresa dei lavori, aveva tenuto a lungo i suoi uomini catechizzandoli a dovere in riferimento alla gara persa contro i biancoverdi lametini, cosa farà questa volta?
Cassino attende il Catanzaro, lo stesso Cassino che ieri ha tesorizzato proprio gli ultimi scampoli di gioco per portare a casa e in trasferta (in quel di Vasto) tre punti preziosi per la propria classifica. Lodi per i centocinquanta che ieri hanno seguito i ragazzi di Domenicali. A Cassino dovrebbe esserci il bis. Comunque vadano le cose e al di là delle capacità tecniche dei nostri eroi, bisognerà capire il perché dell’atteggiamento alquanto remissivo di una squadra che fino a meno di due settimane addietro sembrava voler mangiare il mondo ed ora inizia le competizioni senza la giusta verve. Perché?
Siamo certi che il DG Longo potrà avere un quadro più esaustivo della situazione e curare questo raffreddore prima che diventi una pericolosa influenza. Di questi tempi e con appena tre punti dalla zona playoff, non ci vorrebbe proprio. L’occasione giusta per riprendere il cammino tra meno di sette giorni, con la consapevolezza che:… “si può dare di più”, molto di più.
Giuseppe Mangialavori