dei tre nuovi acquisti del Catanzaro (Sussi, Rizzato ed Imbriani), l’attenzione
generale della piazza si è spostata un po’ a sorpresa su un altro
argomento che sembrava fosse caduto nel dimenticatoio. Quello legato alla questione
stadio e ad una verisimile concessione governativa dell’impianto di Via
Paglia alla società giallorossa. A dare l’input alla querelle,
un innocente invito di Massimo Poggi ad una massiccia adesione alla campagna
abbonamenti: «Il Ceravolo quest’anno avrà a disposizione
solo 9999 posti, dunque molti spettatori potrebbero rimanere fuori dallo stadio
in occasione delle partite di cartello». Le domande sul perché
della limitata capienza (che lo scorso anno era perlomeno di 13000 unità )
non si sono risparmiate. Ed ecco innescata una pericolosa bomba ad orologeria
che trova il suo detonatore negli infidi ambienti della politica cittadina.
Due delibere del consiglio comunale non sono bastate a concludere un iter burocratico
che in teoria sarebbe dovuto durare molto meno del previsto: quello della concessione
novantennale dell’ex “Militare†alla società di Via
Lombardi, già pronta a dare il via ai lavori per l’adeguamento
della struttura e l’ampliamento della stessa. E a pagare le conseguenze
di questo nulla-di-fatto sarà soltanto il tifoso pagante che nel 2005/2006
troverà al botteghino 600 biglietti in meno per la sola Curva Capraro,
senza contare le decurtazioni per altri settori gettonati quali i distinti e
le tribune laterali. Colpa di chi?
Nessuno vuole assumersi questa responsabilità che di certo non investe
la società di Via Lombardi, che dal canto suo ha già fornito tutta
la documentazione necessaria e presentato pubblicamente un progetto di rifacimento
dello stadio per un investimento di 30 milioni di euro. La maggioranza non si
pronuncia, l’opposizione attacca e provoca chi di competenza.
Suona strano, infatti, che a quasi due anni dalla seconda unanime delibera del
governo cittadino ancora non siano state apposte quelle poche firmettine necessarie
per dare il via libera alla concessione e ai lavori che saranno interamente
a spese della società giallorossa.
A tal proposito, nel contesto della conferenza stampa di presentazione dei nuovi
acquisti, è intervenuto Mimmo Tallini (presete come semplice tifoso),
consigliere comunale dell’opposizione, direttamente tirato in ballo da
alcune domande dei giornalisti presenti. Tallini ha ribadito che in teoria sarebbe
tutto pronto per mettere nero su bianco a questo accordo. A mancare, dunque
– interpretando le parole del consigliere – sarebbe la forza di
volontà di chi avrebbe l’obbligo istituzionale di sbloccare la
questione (l’assessore Sgromo o il vicesindaco Pietropaolo?).
L’importante è sbrigare il tutto in tempi rapidi, soprattutto prima
che il problema possa diventare un cavallo di battaglia delle prossime elezioni
che si terrano nel 2006.
Litigi a parte, la giornata odierna ha riservato tanti altri
importanti spunti di cronaca. Primo fra tutti, la presentazione di Rizzato,
Sussi e Imbriani che sarebbero dovuti essere “la notizia del giornoâ€
e invece trovano soltanto piccoli riferimenti. Tutti e tre hanno esternato la
voglia di far bene e di convincere in una «piazza calda e interessante
come quella giallorossa». A battezzarli ci ha pensato il diggì
Martino che prima è intervenuto sul ripescaggio e poi ha speso qualche
parole per descrivere i suoi tre colpi di mercato: «La societÃ
era fiduciosa, io essendo realista non mi sono mai sbilanciato più di
tanto. C’è da ringraziare tutta la dirigenza per quanto fatto finora,
perché se il Catanzaro ha ottenuto il ripescaggio è stato soltanto
merito loro. Forse in serie B sarà più facile lavorare. Rizzato,
Sussi e Imbriani sono tre tasselli importanti che faranno sicuramente al caso
del Catanzaro».
Massimiliano Raffaele
