Slow Foodball

Serie Bevute per Albinoleffe – Catanzaro

Guida enogastronomica a cura di Nicolò Ditta

Derby? perché no…

Dal Brescia all’Albinoleffe, due squadre di due città geograficamente vicine e calcisticamente rivali, sono le nostre ultime avversarie in ordine di tempo.

Proviamo allora a pensare a un ipotetico derby eno-gastronomico tra Bergamo (che ospita le gare dell’Albinoleffe) e Brescia, la Leonessa d’Italia.
Sediamoci allora attorno alla tavola imbandita.

Bergamo comincia subito bene sfoderando i “casoncei†alla bergamasca, una specie di raviolo ottenuto da una sfoglia di grano saraceno ripiena di macinato per salame, pera, carne arrostita, aglio prezzemolo rosolati per alcuni minuti, a cui si uniscono grana, pangrattato, uova, amaretti sbriciolati, uvetta tritata, sale e pepe. Serviti caldi cosparsi di burro cotto alla nocciola e parmigiano.
Sicuramente un inizio con il botto per la piccola squadra fucina di tanti giovani calciatori.

Brescia da par suo, risponde con un piatto che si esprime al meglio in questo periodo, gli gnocchi di zucca: dopo aver tolto alla zucca semi e filamenti la si fa cuocere in acqua salata o al forno.
Una volta cotta e privata della scorza e la si passa al setaccio.
Si impasta quindi la zucca con la farina e l’albume dell’uovo fino ad ottenere un impasto ben omogeneo.
Si formano degli gnocchi nel modo usuale e si cuociono in acqua bollente scolandoli non appena vengono a galla.
Si servono ancora caldi con una generosa spolverata di parmigiano, burro imbiondito e, se si vuol seguire la tradizione, aglio e rosmarino.
Che dire, l’inizio è sicuramente promettente!
Quali vini abbinare? Qui la disputa si fa un po’ più ardua per Bergamo.
Per quanto mi riguarda non posso che consigliare uno splendido Franciacorta, ovvero l’icona dello spumante Italiano. Sapendo che non possiamo usare il termine Champenois “grazie†ai francesi, i nostri sempre sorridenti (a causa dell’elevato tasso alcolico) produttori di vino della Franciacorta (nelle vicinanze di Erbusco e del lago d’Iseo in piena provincia di Brescia) hanno pensato bene di riunirsi in un consorzio che avrebbe dovuto tutelare e valorizzare gli innumerevoli produttori della zona.
La scelta del nome è caduta sul nome della zona, ecco il perché si parla di “Franciacorta†che da qualche anno ha ottenuto la DOCG.
E lo spumante si dice che è fatto con il “metodo classico†che altri non è che il vecchio caro metodo Champenois accaparrato dai produttori di champagne.

Se in più occasioni ho parlato della “dolcezzaâ€, della delicatezza e della sensualità dei profumi e dei sapori del “Prosecco di Conegliano Valdobbiadeneâ€, bene questa volta per definire il Franciacorta, dovrò parlare di uno dei più grandi vini spumanti al mondo!. Alcune delle migliori nostre produzioni sono in grado di competere e suonarle di santa ragione a tanti blasonati Champagne.
Certo se parliamo dei più grandi millesimati della Champagne, il discorso cambia e l’ago pende in loro favore, ma il livello raggiunto dai nostri produttori è davvero impressionante.

Lasciamoci dietro il primo e passiamo oltre, Bergamo cala il suo secondo asso, la polenta!
Preparata in tutti i modi anche se la più celebrata è quella Taragna (fatta con farina di grano saraceno). Davanti a questo piatto tipico Brescia è un po’ in difficoltà, e può opporre i suoi sempre splendidi Pizzoccheri alla Valtellinese, anche questi fatti con farina di grano saraceno.
Simile l’abbinamento in questo caso. Per entrambi i piatti sceglierei un vino rosso morbido e rotondo, senza particolari asperità e con relativamente pochi tannini. Un vino che sia molto piacevole e che, possa bersi molto facilmente. Ovvio pensare in questo caso a una Bonarda, a un chiaretto del Garda, uvaggio di Rossanella e Molinara con aggiunta di Merlot.
Riguardo i vini, se parliamo di “vitigno†vuol dire che un vino è fatto da una sola varietà di uve. Se parliamo di “uvaggio†vuol dire che nel vino ci sono due o più varietà.
Tornando alla nostra polenta, e al vino, voglio che il vino da abbinare non abbia tannini perché non c’è una “struttura†(ad esempio quella di un filetto) da bilanciare. Il piatto è sì saporito e importante ma la polenta per sua natura si scioglie in bocca così come i Pizzoccheri che diventano quasi una sorta di “contorno†al loro condimento, una “base†del piatto.

Come dolce Bergamo cala un asso, la “torta del Donizettiâ€, un dolce leggero e dietetico composto burro, zucchero, uova, farina, fecola, albicocche candite, ananas candita, e concentrato di maraschino, con una punta di vaniglina a chiudere il tutto.
Il problema è il vino da abbinare, le due province non hanno una grossa produzione di vini dolci, e dovremo rivolgerci al Moscato d’Asti, o a un Recioto di Soave se ci vogliamo spostare in Veneto.
Qualunque sia la scelta il “derby eno-gastronomico†tra Bergamo e Brescia, per si è quello che salirà sara, invece, l’ago della bilancia. Ma volete mettere la soddisfazione di un pranzo del genere?

E allora Brindiamo!

In alto i calici e buona Serie Bevute

Nicolò Ditta

PS Per informazioni critiche suggerimenti o altro, tranne soldi o bottiglie di vino, scrivetemi pure a uctrapani@uscatanzaro.net

Autore

Redazione

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