Giustizia è fatta. Finalmente la cattiva sorte si è stancata
di prendersela con il Catanzaro e, per una volta, gli ha voltato le spalle
risparmiandolo. Ecco perché, in queste ore successive alla favorevole
sentenza della Caf, abbiamo la sensazione di esserci risvegliati da un incubo.
Certo la realtà, soprattutto dopo il brutto scivolone con il Catania,
non è tutta rose e fiori, ma ritrovarci a più tre a poche ore
dall’incontro di Ascoli, ci induce a essere ottimisti e a guardare al
futuro con rinnovato entusiasmo. Tuttavia, bisognerà ricominciare a
far punti sul campo. Le premesse ci sono. Del resto, giocheremo nello stadio
che ci ha riaperto le porte della B. A proposito, chissà che il “Cino
e Lillo Del Duca” con i suoi influssi positivi non riesca a offuscare
il ricordo del maledetto “Via del Mare” di Lecce. Comunque sia,
per riprendere il cammino bruscamente interrotto, serve una reazione d’orgoglio.
Infatti, alla Aquile toccherà fugare le perplessità dell’ambiente
che, non è più disposto a fidarsi di parecchi giocatori, apparsi
incapaci di offrire le necessarie garanzie. Molte certezze hanno iniziato
a vacillare, facendo sorgere dubbi sulle reali capacità del tecnico
e di alcuni elementi che, sembrano aver subito l’impatto con un campionato
duro come la B. Una categoria in cui, non ci si può consentire passaggi
a vuoto, visto che gli avversari si chiamano Genoa, Perugia, Torino e Verona,
solo per citare i nomi più altisonanti. A questi livelli non c’è
spazio per l’approssimazione o, peggio, per l’improvvisazione.
Sotto questo profilo, neanche nelle fasi più esaltanti della scorsa
stagione, Braglia ha mai dato segnali incoraggianti. Infatti, non è
esattamente uno “stratega” dalle alchimie tattiche geniali né,
tanto meno, uno capace di fare sconvolgenti cambi in corsa. E poi, in molti
si chiedono perché, pur essendoci stata una campagna acquisti di un
certo spessore, non sia riuscito a fare a meno dei vari Alfieri, Ascoli, Caterino,
Dei e Morello, affidandogli il compito di “salvatori della patria”.
Per carità, non abbiamo nulla contro questi ragazzi, peraltro bravi
tecnicamente, ma ci interroghiamo sulle ragioni che, hanno indotto l’allenatore
a non impiegare con assiduità i signori Cammarata, Leon e Monaco, profumatamente
stipendiati dalla società. Chissà, forse il toscano ha in serbo
qualche sorpresa e, magari, così come fece alla vigilia del derby di
sei mesi fa con il Crotone, stravolgerà la squadra trovando gli assetti
giusti e cambiando marcia. Lo vorremmo tutti. Perché, in virtù
dell’annullamento della penalizzazione, non siamo più costretti
a guardare gli altri dall’alto in basso. Un vantaggio che, non andrà
vanificato con prestazioni autolesioniste sulla falsa riga di quella, offerta
tre giorni fa. Una sconfitta più netta di quanto non dica il punteggio
finale, ma che in serie cadetta ci può anche stare e per la quale,
non bisognerebbe fare un dramma. Al di là dell’anticipo di Ascoli
– Catanzaro, il carnet della quarta giornata, in programma
domani, prevede un Albinoleffe – Vicenza tutto da seguire
per capire se, gli uomini di Gustinetti riusciranno a scrivere un altro capitolo
della loro “favola”, insidiando la leadership della corazzata
granata. Il responso dipenderà anche dall’esito di Bari
– Torino con i padroni di casa, inviperiti per la sanzione
di un punto. Alle falde dell’Etna si disputerà un interessante
Catania – Perugia. Sfida tra due squadre che, non fanno
mistero di voler puntare alla promozione. Discorso opposto vale per Crotone
– Modena, in cui entrambi le compagini non vedono l’ora
di allontanarsi dal fondo della classifica. A “Marassi” andrà
in scena un Genoa – Salernitana che, sembra promettere
gol ed emozioni. Grande equilibrio in Piacenza – Cesena,
formazioni ben attrezzate. Ternana – Venezia e Treviso
– Pescara saranno accomunate dal fatto di avere i migliori
arbitri italiani, almeno in base al ranking Fifa, Messina e Collina. Una scelta
non certo dettata dall’importanza degli incontri, ma dalla scarsa forma
dei quotati fischietti, “puniti” da Bergamo e Pairetto. Triestina
– Empoli ci dirà di che pasta sono fatti gli alabardati,
fin adesso decisamente contradditori. E, per finire, eccoci a Verona
– Arezzo, posticipo di lunedì, che vede nel ruolo di
favoriti gli ospiti, per il momento autentica rivelazione del torneo insieme
all’Albinoleffe.
Danilo Colacino