Se nel mondo del calcio la parola data fosse vincolante, scommetterei sul
futuro delle Aquile. Perché? Presto detto. Nino Princi (intervenuto
ad un incontro organizzato dalla redazione del quotidiano con cui collaboro),
ha assicurato di voler perseguire il progetto di far grande il Catanzaro.
Molti lettori, a questo punto, staranno già ridendo. Eppure, il ragionamento
dellâimprenditore reggino ha un suo fondamento. Infatti, il risultato
che gli interessa di più non è quello sportivo, pur importantissimo,
ma lâamministrativo. A suo avviso, lo scopo principale è risanare
il bilancio, considerato che le glorie sul campo, per quanto gratificanti,
sono effimere se non corroborate da una oculata gestione societaria. Certo,
alcuni potrebbe obiettare che a furia di spendere e perdere non si va lontano.
Altri che si tratta di una storiella per distrarre lâattenzione dai
problemi veri. Tutto legittimo. Malgrado ciò, fino a prova contraria,
si è costretti a dargli credito. Il sottoscritto, per la verità ,
lo fa con molte riserve, pur rendendosi conto che per confutare le tesi del
vicepresidente servono fatti concreti e non opinioni. Sì è proprio
così. Perché non si fa informazione sullâonda delle emozioni
o, peggio, deiâ¦âsi dice, si pensaâ. Tale atteggiamento (lo
ribadisco per chi fa finta di non capire) non significa fare il lecchino.
Chi vi scrive, tanto per fare un esempio, si è preso la briga di rivolgere
al dirigente le domande più spinose (si badi non lo sottolineo per
farmi pubblicità dal momento che, grazie a Dio, non vivo di giornalismo.
Anzi, svolgo questa nobile attività solo per assecondare una passione
innata, rimettendoci del tempo prezioso che potrei dedicare ad altro. Studio
per esempio). Però, ha avuto delle risposte quasi sempre convincenti
o, quantomeno, logiche. Questo (repetita iuvant) non vuol dire condividere
la forma o la sostanza di alcune decisioni (vedi acquisto di certi calciatori,
âsiluramentoâ dei vari Improta, Musa e Ferrigno, eccessiva fiducia
nei confronti di Cagni, ecc.), ma prendere atto delle motivazioni alla base.
E allora, che fare? Non ci resta che aspettare. Il tempo è galantuomo
e, del resto, alternative non ce ne sono. Purtroppo, come ribadito dallo stesso
Princi e noto a tutti, di imprenditori locali che facciano la fila per rilevare
il sodalizio di via Lombardi non se ne vede neanche lâombra. Quindi,
âo ti mangi sta minestra oâ¦â A meno che non ci sia qualcuno
che tiri fuori i quattrini necessari per allestire una squadra vincente. Banale
e scontato, commenteranno i tanti sapientoni che scrivono (anonimamente) sul
forum di questo sito. Tuttavia, è il nocciolo della questione. Certo,
non sono i tifosi che devono comprare il Catanzaro. Non sono mica impazzito.
Anzi, so perfettamente che le feroci critiche (tra cui le mie) sono dettate
dallâamore per i colori giallorossi. Però, ripeto, il discorso
è molto più ampio e andrebbe affrontato sotto vari aspetti,
che non siano solo quelli della lunga serie di sconfitte di una compagine
mal costruita e peggio ritoccata. La ventinovesima giornata (8^ di ritorno)
si aprirà con lâanticipo del venerdì Bari â Crotone.
Un match in cui i Galletti saranno a caccia dei punti necessari per allontanarsi
sensibilmente dalla zona minata. Piano che, naturalmente, i pitagorici tenteranno
di sventare, considerata la necessità di risalire la china. Discorso
analogo, seppur a parti invertite, per Arezzo â Pescara. In Ascoli â
Albinoleffe i marchigiani dovranno vincere a ogni costo per continuare a cullare
il sogno dei play-off. Catania â Verona sarà una chiamata importante
per i veneti nellâottica dellâapprodo alla seconda piazza, utile
per accedere direttamente alla massima serie. Su Catanzaro â Piacenza,
per ovvi motivi, sospendiamo ogni giudizio. Speriamo bene. Empoli â
Venezia, a rigor di logica, dovrebbe finire con un esito scontato. Staremo
a vedere. Stesse considerazioni, malgrado qualche differenza non trascurabile,
per Perugia â Modena e Torino â Salernitana. Viceversa, Treviso
â Genoa sarà uno scontro dâalta classifica, con gli uomini
della marca decisi a fare uno sgambetto alla non più irresistibile
capolista. In Triestina â Ternana gli alabardati faranno di tutto per
sbarrare la strada agli umbri, ridimensionandone le velleità . Chiudiamo,
infine, con Vicenza â Cesena. Gara dal pronostico incertissimo.
Danilo Colacino