Sergio Costanzo denuncia un episodio che purtroppo forse spesso è capitato a ognuno di noi. Il rifiuto del ricovero, la mancanza di posti letto e l’interminabile attesa al Pronto Soccorso.
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E’ entrato al Pronto Soccorso dell’ospedale “Pugliese – Ciaccio” alle ore 12,59 ed è uscito alle 20,03 senza aver trovato un posto letto in tutta la regione. E non stiamo parlando di un qualsiasi paziente anziano che magari avrebbe solo bisogno di cure palliative, ma di un paziente di 59 anni, proveniente da uno dei paesi più vicini, affetto da forma morbosa grave, entrato al Pronto Soccorso in “condizioni di emergenza” (diagnosi di ingresso e di uscita). Il caso, venuto a nostra conoscenza oggi grazie a Gerardo Gambardella, si è verificato lo scorso 27 gennaio ed ha dell’incredibile. Ecco perché chiediamo a chi di dovere di attivare tutti quei processi e controlli che possano evitare il ripetersi di simili situazioni. Da cittadini e da politici non possiamo più tollerare che un paziente, “operato di tumore renale, in trattamento chemioterapico e con metastasi ossee”, affetto da versamento pleurico, debba vedersi rifiutare il ricovero in tutti gli ospedali della regione per mancanza di posti letto. E’ questa la sanità del Piano di rientro? Quella che sbandiera risparmi e reparti d’avanguardia e che poi non riesce ad assicurare un posto letto ad un ammalato che ne ha realmente bisogno? Crediamo proprio di no. Ma torniamo al paziente. Viene visitato con grande attenzione (lo si evince dal referto del Pronto Soccorso) dal medico in servizio alle ore 13,17. Da qualche giorno “lamenta dispinea”. Vengono quindi effettuati gli esami di rito. Alle ore 16,50, viene rivisitato perché lamenta “sudorazione ed astenia”. Il medico del Pronto Soccorso, valutate le condizioni generali del paziente, dispone il suo ricovero, ma non ci sono posti. Comincia quindi l’affannosa ricerca di un posto letto in tutti gli ospedali della regione. Vengono quindi contattati i reparti di medicina e pneumologia (lo si evince sempre dal verbale del Pronto Soccorso) degli ospedali di Soverato, Crotone, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Soveria Mannellli, Rogliano, Cosenza, Castrovillari, Acri, Rossano, Polistena, Gioia Tauro, Reggio Calabria, Corigliano, Locri, Palmi, Cariati, Lagonegro, Cetraro e Serra San Bruno. Nessuno accetta il paziente. Tutti riferiscono di non avere posti. Venti ospedali della regione senza un posto letto di medicina o pneumologia per un paziente con versamento pleurico e in trattamento chemioterapico! Chiediamo risposte a chi di dovere, ma soprattutto al presidente Scopelliti di rimodulare i posti letto tenendo conto delle reali esigenze dei calabresi. Sono episodi che, per la loro inaudita gravità, devono a nostro avviso fare riflettere tutti: maggioranza e opposizione.