E pensare che proprio sette giorni addietro qualcuno aveva etichettato come âil Teorema di Giordanoâ la pessima moda del tecnico di sostituire lâunico faro di centrocampo in fasi delicate dellâincontro! Mister Giordano è il fautore della staffetta di centrocampo. Il primo in Italia (e credo nel mondo).
Questa mia non vuole di certo essere una marcia indietro totale nei confronti del tecnico, ma visto il reiterarsi degli orrori (anche il pubblico del Ceravolo si è prodigato in una bordata di fischi allâindirizzo del tecnico al momento della sostituzione di Giannoneâ¦quasi a presagio di quello che sarebbe accaduto) ritengo sia giusto dedicare a Bruno Giordano una sonora âbacchettataâ.
Per il secondo incontro consecutivo la squadra si è trovata in vantaggio (anche se nellâultima occasione scesa in campo con una formazione rabberciata vuoi per le assenze, vuoi per alcune scelte a dir poco opinabiliâ¦) ma non è riuscita ad andare oltre la sconfittaâ¦
Eppure tutto sembrava voler restituire a Cesare quel che è di Cesare o per meglio dire: âa Domenico quel che è di Domenicoâ. Infatti, dopo un inizio gara da mega-sbadiglio, il centrocampista si rifaceva del gol divorato allo Scida in zona Cesarini e con il Ceravolo in festa correva direzione Improta per festeggiare la marcatura.
Tutto sembrava prendere la piega giusta e invece? Invece De Sousa perdeva la palla a centrocampo e visto che certe squadre non perdonano gli errori dellâavversario, Floro Flores faceva il resto emulando il proprio concittadino âPulcinellaâ in versione negativa tramite lâindirizzo alla Capraro di gestiâ¦troppo âeloquentiâ!!! (le stupide scuse non hanno mai valenza retroattiva su certe azioni).
Della seconda marcatura degli Aretini, meglio non parlarne. Squadra giallorossa paralizzata, troppo lenta nel ripiegare e gol facile, facile della punta napoletana.
Tutti hanno visto la gara e nessuno ha il patentino o intende portare avanti certi discorsi infruttuosi. Il tecnico conosce meglio di chiunque lâorganico e gli uomini a propria disposizione e nessuno può sostituirsi a lui. Ciò premesso, e rimarcando che nessuno ha il patentino di allenatore (neppure coloro che hanno indirizzato alla panchina giallorosa bordate di fischi), câè da riflettere molto sul perché di questa scelta che oramai si è cronicizzata come la peggiore patologia di un paziente che sembrava oramai indirizzato verso la totale guarigione.
E a proposito di âpazienteâ, quanta pazienza dovrà ancora avere il Popolo Catanzarese che si era quasi arreso e poi aveva ripreso la via della speranza? Eâ uno stillicidio di sensazioni, una ginnastica che fa male anche al cuore dei più sani. Come nessuno aveva il diritto di incensare nei momenti di ripresa, ora nessuno vuole ergersi a censore.
Gli âiâtaliani, siamo oramai un âpâopolo educato alla personalizzazione delle analisi, sia in politica che nello sport. Non si identifica un programma o un progetto, si punta lâindice verso la personalizzazione del tutto. Câè fame e sete della persona da attaccare a tutti i costi. Applichiamo la filosofia delle colombe o dei falchi senza trovare giusti e sereni equilibri di analisi. LâItalia dei reality delle persone incollate al teleschermo per tentare sempre e comunque di trovare nel giudizio del prossimo uno strumento terapeutico, nel vano inconsapevole intento di curare i propri abbattimenti. E il tutto si sostanzia nellâatteggiamento dellâelastico: prima tutti deficienti, poi tutti scienziati, poi di nuovo tutti deficienti e così via. Ma mi domando e dico:âè mai possibile che a Catanzaro nessuno abbia paura che questo â¦elastico prima o poi si possa rompereâ?
Così come parzialmente il sottoscritto si è esaltato (come un poâ tutti) nella fiammata di qualche settimana fa, ora non si abbatte, ma prende atto che i punti di distacco dalla prima posizione utile per la disputa dei playout sono lievitati a sei. Che peccato! Il prossimo turno vede le Aquile opposte ad uno âstranoâ Brescia Zemaniano. Cosa faranno i nostri eroi? A nessuno è dato fare pronostici, la prudenza a questo punto (purtroppo) è dâobbligo. Con il classico nodo alla gola e la speranza offesa per lâennesima volta, diciamo: Avanti Catanzaro!
Giuseppe Mangialavori