Terzo pareggio consecutivo per il Catanzaro che perde il quarto posto a vantaggio dell’Aquila ma tiene a distanza il Benevento e ipoteca la quinta posizione, obiettivo dichiarato dal presidente Cosentino nel post-partita. È stata la classica partita in trasferta, vista tante volte in questa stagione. Il Catanzaro raccolto e pronto a ripartire, col baricentro però almeno 20 metri più avanti del solito.
Brevi lascia ancora Fioretti e Di Chiara in panchina, scegliendo Casini per sostituire lo squalificato Benedetti. Madonia affianca Germinale davanti, con Russotto nella linea mediana accanto al rientrante Vacca, fischiato e insultato per tutta la partita dal suo ex pubblico. Nel Benevento c’è l’ex Di Cuonzo sulla corsia destra destra, con Melara, Mancosu e Negro dietro alla boa Evacuo.
Il Catanzaro parte bene, senza alcun timore reverenziale e senza stare rintanato nella sua trequarti. I giallorossi spingono soprattutto sulla fascia sinistra lungo l’asse Sabatino-Casini, bravi in fase di copertura, timidi e imprecisi nei pressi del fondo campo, quando bisognerebbe affondare i colpi. Germinale conquista punizioni e smista palloni per i compagni, mentre continua a essere impalpabile l’apporto di Madonia.
Il Benevento lascia al Catanzaro l’iniziativa, senza alzare troppo il pressing. Così Vacca viene infastidito solo dagli spalti, riuscendo a far girare comodante il pallone. Marchi resta bloccato basso per contrastare lo sgusciante Negro, mentre Rigione in prima battuta e un insuperabile Vitiello rendono inoffensivo uno dei più forti attaccanti della I Divisione: Felice Evacuo.
Il Catanzaro, però, non riesce mai ad essere pericoloso, a parte un paio di conclusioni completamente sballate di Madonia. Peccato perché il Benevento lascia fare. Così l’unica occasione del primo tempo è un palo colpito da Doninelli, su un tiro estemporaneo da lontano che sorprende Bindi (in ritardo) e si stampa sul montante destro della porta giallorossa.
Il copione della partita non cambia neanche nella ripresa. Il Benevento non ci mette il furore che era lecito aspettarsi. Brini prova con i cambi a rendere più pericolosa la sua squadra, senza riuscirci. A parte qualche mischia e un paio di calci piazzati da oltre 25 metri sfilati a lato, il Catanzaro non concede occasioni. Anzi, è Russotto a far tremare per tre volte il “Santa Colomba”. Ci prova prima con un tiro da quasi trenta metri che resta troppo centrale, bloccato con relativa facilità da Baiocco; poi colpisce male una conclusione dal limite, dopo una combinazione con Madonia; infine crea l’unico vero pericolo per la porta del Benevento, con un calcio di punizione dal settore sinistro che aggira la barriera e viene respinta da Baiocco con l’aiuto del palo.
Brevi effettua una sola sostituzione: entra il vivace Martignago per lo spento Madonia. Succede pochissimo. L’ultimo brivido per i 100 tifosi giallorossi è una mischia su azione d’angolo in pieno recupero. Mengoni – commettendo un evidente fallo su Rigione – colpisce il pallone di testa verso la porta, Bindi ci mette d’istinto la manona e salva il punto. Esulta il settore ospiti per un altro pareggio fondamentale sulla strada dei play-off. E intona due cori di sostegno per Vacca prima di riprendere la strada verso casa.
Domenica il Catanzaro è atteso da un’altra trasferta a Barletta. Stavolta non basterà difendersi ma serviranno i tre punti contro una squadra in disarmo. Poi, dopo la sosta pasquale, l’ultima partita casalinga con la Paganese e lo scontro diretto di L’Aquila ci daranno la posizione finale in classifica e quella di partenza nella griglia play-off.
Ivan Pugliese