Sel su dichiarazioni Giardina:”situazione calabrese diventi questione nazionale”

La situazione calabrese deve diventare una questione nazionale per il ripristino della necessaria agibilità democratica. E’ uno dei passaggi politicamente più forti emersi durante i lavori del’Assemblea provinciale di Catanzaro aperta dalla relazione del coordinatore, Fernando Miletta e conclusa dal sen. Nuccio Jovene.
La recente e gravissima deposizione del colonnello di Carabinieri, Giardina nel corso di un processo penale contro alcune cosche reggine, circa la partecipazione del presidente Scopelliti e del fratello ad un comitato d’affari politico mafioso, ha scatenato la reazione scomposta e irrispettosa verso le istituzioni del governatore. Ma è solo l’ultimo tassello – è stato precisato – di una lunga serie di fatti gravissimi che testimoniano come le varie ndrine mafiose abbiano avuto un peso determinante sia nella vittoria alle regionali e sia nelle amministrative reggine delle liste del centrodestra e come ne hanno tratto illecito giovamento. Le cronache giudiziarie sono impietose. Assessori e sottosegretari regionali indagati, consiglieri regionali finiti in carcere per reati gravissimi e, per lo più, di carattere mafioso, uno di questi già condannato in primo grado.  Stesso scenario al Comune dove alcuni consiglieri di centrodestra sono stati fatti eleggere con i voti delle varie cosche locali e ora si trovano coinvolti in indagini che sembrano aprire scenari devastanti di condizionamento mafioso nell’Ente, tanto è vero che è già all’opera una Commissione d’accesso per valutare la reale situazione. 
Quello che emerge è la pervasività di un vero sistema illegale assurto come modello per amministrare la cosa pubblica. L’Assemblea di SEL, di fronte a questo quadro desolante, ha evidenziato l’insufficiente azione delle forze di opposizione che, al momento, non sono state in grado di incalzare Scopelliti e i partiti che lo sostengono alle loro responsabilità politiche prima ancora che giudiziarie. Per tutte queste ragioni è stata ribadita la necessità che la questione calabrese venga portata alla ribalta politica nazionale per le enormi ripercussioni che sta avendo su un territorio e su una comunità già oltremodo sfiancata da sottosviluppo e condizionamenti.
L’Assise provinciale si è, ovviamente, anche occupata delle imminenti amministrative nel capoluogo che, considerate le istanze di cambiamento di ampie fasce di elettorato, possono diventare un momento di svolta importante per Catanzaro. La scelta di appoggiare la candidatura di Salvatore Scalzo – è stato più volte rimarcato – nasce proprio su queste basi. Si tratta di una candidatura autorevole, qualificata e in discontinuità con la pratiche passate che concretizza con immediatezza il senso della novità della proposta politica e amministrativa. Già nelle ultime amministrative che hanno interessato Milano, Napoli, Cagliari e altre città importanti si è manifestata positivamente la volontà popolare di invertire la rotta e di apprezzamento verso proposte politiche nuove che vedono il coinvolgimento diretto dei cittadini nelle scelte. Da ultimo lo testimonia l’esito  delle primarie di Genova. 
Anche a Catanzaro esistono tutte le condizioni affinché questa proposta di cambiamento venga recepita pianamente dagli elettori. Lo scenario è totalmente cambiato rispetto ad un anno fa. Il fallimento della destra, lo scontro nemmeno tanto sotterraneo tra gruppi di interesse, il sostanziale stato di fallimento delle partecipate comunali hanno evidenziato l’inadeguatezza a governare di Traversa, il quale ancora oggi, non ha detto tutta la verità sulle sue dimissioni. Non si tratta di una circostanza irrilevante ma, al contrario, di un’ammissione di incapacità politica della destra catanzarese di affrancarsi da certi gruppi di interesse e da certe pratiche clientelari. 
Noi di SEL, è stato evidenziato, siamo in campo per sostenere con convinzione e con le nostre idee Salvatore Scalzo perché riteniamo che il suo programma elettorale sarà in grado di riconsegnare a Catanzaro il ruolo dignitoso che spetta al capoluogo regionale. 
Al termine del dibattito, che ha fatto registrare numerosi e qualificati interventi, l’Assemblea ha anche approvato due ordini del giorno con i quali si è aderito alla manifestazione antimafia “Il giorno che non c’è” in programma il 29 febbraio prossimo a Lamezia Terme ed alla iniziativa “Tre foto e una mimosa”  proposta da “Il Quotidiano della Calabria“ per dedicare la prossima giornata dell’otto marzo al sacrificio di Maria Concetta Cacciola, Lea Garofalo e Giuseppina Pesce. L’iniziativa si inserisce nella direzione di promuovere il valore della memoria che è il principio basilare di ogni rivolta morale contro i soprusi e il potere mafioso. 

Autore

Salvatore Ferragina

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