Corre l’obbligo, per il lungo lasso di tempo trascorso, di riportare all’attenzione pubblica la problematica concernente la sede RAI del capoluogo calabrese.
Le distrazioni riservate alla Città di Catanzaro nell’informazione regionale della televisione pubblica sono sempre più evidenti. Qualche mese fa la visita ufficiale dell’On. Guglielmo Rositani, consigliere d’amministrazione della RAI, alla presenza del Direttore di sede, Antonio D’Agosto, e del caporedattore Pino Nano, aveva fatto ben sperare in un’immediata riqualificazione della sede catanzarese attualmente ancora sottodimensionata e scarsamente funzionale. Infatti, la RAI non può permettersi, essendo un servizio pubblico, di privilegiare alcuni territori e dimenticarsi di luoghi che per tradizione, per cultura e non ultimo per valore istituzionale, sono se non più importanti almeno parificabili a quei territori ben rappresentati. Catanzaro essendo l’unico capoluogo di Regione su tutto il territorio nazionale a non avere la sede RAI principale di riferimento ed operativa per tutto il territorio regionale, non si spiega il perché di tali atteggiamenti, subendo da anni un incomprensibile marginalizzazione di buona parte dell’informazione locale. La carenza di informazioni sul capoluogo viene in parte coperta dalle reti private locali che nell’ora del telegiornale registrano notevoli picchi di ascolto proprio per la necessità che avverte il cittadino di reperire informazioni sugli avvenimenti riguardanti un territorio che considerando l’interland tra Catanzaro e Lamezia raccoglie circa 300.000 utenti. Nel 2001 quando neanche esisteva l’attuale sede RAI in Catanzaro, l’iniziativa della nostra Associazione culturale portò alla raccolta di ben 10.000 firme accompagnate da relativi documenti d’identità personali, consegnate, poi, nelle mani dell’Onorevole Gasparri. Quest’ultimo cavalcando la disponibilità dei locali offerti dalla Provincia di Catanzaro dall’allora Presidente Michele Traversa, gettò le basi per la creazione di un’adeguata sede per il capoluogo. La nascita della sede RAI di Catanzaro se pur plaudita da tutta la cittadinanza, non divenne mai effettivamente operativa. L’azienda RAI ha, infatti, ritenuto di rispondere all’esigenza informativa della città solo ed esclusivamente con l’apertura di un semplice punto di riversamento e la nomina di un redattore territoriale. Proprio il consigliere Rositani nell’ultimo incontro ha garantito, entro tempi brevi, l’assunzione di un nuovo giornalista per l’attuale sottodimensionata sede di Catanzaro per giungere gradualmente a realizzare un nucleo redazionale. Questa soluzione, adottata in ambito nazionale per piccole realtà, distanti dalle redazioni centrali, può andare bene quando risponda all’esigenza unica di facilitare la mobilità di operatori e giornalisti ed assicurare immagini in tempo reale. A Catanzaro, invece, il problema non è tanto o solo la distanza da Cosenza, ma la necessità di assicurare “peso” e “visibilità” al Capoluogo di Regione, seguendo la molteplicità di avvenimenti che coinvolgono la città e che hanno valenza regionale. In considerazione del fatto che, Catanzaro è sede della Giunta regionale, ospita le sedi regionali di tutti i partiti, i sindacati, molti degli uffici con competenze varie su tutta la Calabria e non ultimi i comandi generali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, non si comprende come, fino ad oggi, la RAI abbia ritenuto di potere coprire un territorio così istituzionalmente rappresentativo, con la semplice nomina di un giornalista territoriale. A distanza di poco più di un mese dal tale promessa, l’allora caporedattore di RAI3 Calabria Pino Nano tornò presso la sede municipale di Palazzo De Nobili di Catanzaro, dove ribadì quanto siano oggettivamente sottodimensionate la visibilità e l’attenzione rivolte al capoluogo regionale all’interno del servizio giornalistico calabrese della televisione pubblica. Rimarchiamo, oggi, con fermezza, l’oggettiva trascuratezza, da parte del telegiornale regionale, rispetto agli accadimenti culturali, politici, istituzionali, sociali, che riguardano Catanzaro ed il suo ampio territorio. Atteggiamento anomalo soprattutto se pensiamo che un capoluogo di regione produce una quantità notevole di notizie quotidiane, molte delle quali di interesse regionale. In effetti, questa stessa valutazione la RAI l’ha già fatta (e giustamente) per la città di Reggio Calabria, che viene attualmente coperta con il lavoro di un nucleo redazionale, cioè una mini redazione che prevede un vice caporedattore, due redattori ordinari e due telecineoperatori. La promessa dell’Azienda di nominare un secondo redattore territoriale su Catanzaro ci sembra del tutto inadeguata, perché non garantisce la copertura tecnica e non incide in alcun modo sui contenuti di un telegiornale, che viene costruito nella redazione centrale dai caposervizio di turno. La promessa del raddoppio, in ogni caso, non è stata fino ad oggi mantenuta anche se validi giornalisti hanno dato la loro disponibilità al trasferimento immediato nel capoluogo. Ci sembra che la RAI debba, sulla questione Catanzaro, cominciare a fare le cose sul serio. Catanzaro deve avere la stessa dignità istituzionale riconosciuta, giustamente, ad altre realtà. L’istituzione di un nucleo redazionale per la città capoluogo della Regione Calabria non è una richiesta impossibile da realizzare ed è l’unica formula che possa finalmente rispondere alla richiesta di informazione che viene dal Capoluogo e che è stata disattesa negli anni dal servizio pubblico. Come è nostra consuetudine il presente ennesimo intervento è teso a risvegliare negli Amministratori della Città Capoluogo il proprio senso del dovere al fine di intervenire fattivamente per eliminare definitivamente tale anomalia così come è stato fatto in pochissimo tempo per la città di Reggio Calabria. Ed inoltre tale intervento potrebbe e dovrebbe stimolare il neo Governatore della Regione Scopelliti che già ha subìto ed ha posto rimedio a tale carenza d’informazione pubblica, allorquando era primo cittadino della Città di Reggio Calabria. Tutto ciò al fine ultimo di zittire quelle voci che lo indicano attento solo alle problematiche concernenti la Città dello stretto. Quale migliore occasione….?
L’Associazione Culturale Petrusino Ogni Minestra
Tony Proscia
Michele Giglio