Scuola Magistratura: TAR Lazio inammissibile ricorso Catanzaro.

Nella mattinata di oggi abbiamo appreso dal nostro legale, avv. Luisa Capicotto, che è stato dichiarato inammissibile il ricorso promosso dal Comune di Catanzaro presso il TAR Lazio, sezione I, rispetto alla vicenda della Scuola Superiore della Magistratura discussa il 28 gennaio scorso. Per ora non possiamo esprimere alcuna considerazione in merito a quanto accaduto giacché siamo ancora in attesa della pubblicazione della sentenza, la numero 3087, ciò che ci consentirà di conoscere le reali e precise

motivazioni addotte. Ciononostante nessuno può impedirci di manifestare il disappunto per i reiterati maltrattamenti che subisce la città la quale, al di là di qualsiasi considerazione tecnico-giuridica che inevitabilmente da domani in poi sarà avanzata, è dai più percepita come vittima sacrificale di oscuri giochi politici. Non possiamo esimerci dal ritenere molto grave questa ulteriore vicenda. Oggettivamente Catanzaro ha subìto un torto. Oggettivamente l’azione di rapina compiuta da Mastella è un atto di malapolitica. Oggettivamente vi erano tutte le condizioni per ubicare nel capoluogo calabrese la sede meridionale della Scuola e, di contro, non vi era nemmeno una condizione per insediarla a Benevento. Oggettivamente si è trattato di uno scippo, aggravato da una sorta di abuso di potere. Ma l’evidenza di queste ore ci insegna, nostro malgrado, che l’oggettività delle cose non serve a nulla.
Non saremo noi i primi e nemmeno gli ultimi a dire che la politica, nella sua parte più invasiva e prepotente, riesca ad influenzare tutto: anche questo è un dato oggettivo che,  pur essendo di pubblico dominio, non riesce ad inculcare la voglia di cambiamento. E nell’indifferenza di tanti è evidente che la politica, nella sua parte più invasiva e prepotente, rilancia e alza la posta. Quello che andiamo affermando è pesante. Ma è l’unica motivazione che può spiegarci come mai, a fronte di limpide ragioni avanzate dal Comune di Catanzaro ed a fronte di una palese prepotenza qual è stata quella di toglierci la Scuola, oggi siamo qui a urlare la nostra rabbia contro l’ennesima ingiustizia. D’altro canto c’è da dire che se pure il TAR Lazio si fosse espresso favorevolmente alle sacrosante ragioni di Catanzaro, nessuno avrebbe gioito. Infatti si hanno abbondanti prove per affermare che la politica fa ciò che vuole: basti pensare all’emendamento con cui la politica nel 2005 azzerò una sentenza inappellabile del Consiglio di Stato che aveva correttamente assegnato al capoluogo calabrese la Direzione Regionale del Lavoro oppure, fatto ancora più recente, la forzatura con cui si è impedito a Catanzaro di avere la Direzione Regionale delle Dogane.
Siamo di fronte ad una emergenza che reclama ordine e buon senso contro le invadenze personalistiche della politica.  Questa è una ulteriore ragione che ci spinge a chiedere ancora una volta ed ancora più accoratamente a tutti gli uomini impegnati genuinamente in politica, di qualunque estrazione essi siano, a fare fronte comune per restituire dignità al territorio. E’ un invito che lanciamo soprattutto alla deputazione della provincia catanzarese affinché promuovano nell’immediato e con convinzione una Legge Speciale per Catanzaro, i cui contenuti devono prevedere il rispetto di tutte le funzioni spettanti al capoluogo e un programma di sviluppo economico e sociale del territorio. E poiché crediamo nella giustezza e nella necessità di questa Legge, estendiamo l’invito a perorarne la causa a tutti i politici calabresi che siano mossi non già da personalismi, bensì da alti valori e da reale spirito di servizio. L’ultima cosa che ci serve è uno steccato fra schieramenti. Lo hanno capito bene gli onorevoli Misiti, Laganà e Minniti i quali, assieme ai politici reggini del centrodestra, hanno parlato con una sola voce per ottenere l’area metropolitana di Reggio. Abbiamo a Catanzaro e provincia una deputazione di altrettanto valore?