Scuola di Magistratura: le ragioni di CNC al Consiglio di Stato

La nota del movimento civico

 

Coerentemente con quanto avevamo annunciato qualche settimana fa,“Catanzaronelcuore” sarà presente in Consiglio di Stato a favore della Scuola Superiore della Magistratura a Catanzaro. Giovedì 15 dicembre, infatti, il nostro movimento si è costituito nella causa pendente presso Palazzo Spada, sez. IV, nella vicenda che il prossimo 17 gennaio dovrebbe concludersi con la decisione del Supremo Giudice Amministrativo in merito all’ubicazione della sede meridionale del prestigioso Istituto. Col nostro intervento ad adiuvandum, rappresentato dagli avvocati Marcella Bitonte e Luisa Capicotto, abbiamo aderito alle ragioni fatte valere dal Comune di Catanzaro evidenziando la fondatezza e l’opportunità della scelta di individuare il capoluogo calabrese come unica sede per il Sud Italia poiché essa rispetta i criteri valutati originariamente con il decreto interministeriale del 27 aprile 2006, successivamente stracciato da Clemente Mastella. I nostri legali, in particolare, hanno puntato sull’infondatezza delle eccezioni sollevate dalla Provincia e dal Comune di Benevento, sussistendo fondate ragioni a favore dell’ammissibilità e tempestività del ricorso principale dinanzi al TAR Lazio e della corretta integrazione del contraddittorio, considerando la mancata pubblicazione da parte dell’allora ministro Mastella del decreto impugnato in primo grado di giudizio.

Si ricorderà che lo stesso Mastella, per proteggere il suo “scippo”, fece inserire nella Legge 111 del 2007 un articolo (a suo uso e consumo) nel quale si escludeva il requisito geografico nella scelta della Scuola e in cui si attribuiva al guardasigilli totale discrezionalità. “Catanzaronelcuore”, nell’intervento depositato presso ilConsiglio di Stato, ha dunque focalizzato anche questo aspetto evidenziando l’applicazione del principio generale del tempus regit actun e la irretroattività di quell’articolo fatto inserire furbescamente dal guardasigilli dell’epoca. In tale prospettiva le tesi beneventane presentate al Consiglio di Stato sono del tutto infondate e contraddicono i principi generali dell’ordinamento giuridico e costituzionale, essendo tutti i fatti e provvedimenti che stabiliscono la Scuola di Magistratura a Catanzaro, cui afferiscono cinque regioni meridionali, perfettamente compiuti, totalmente passati e svolti sotto la vigenza della legge anteriore e del decreto che legittimamente ha operato la scelta a favore del capoluogo calabrese.

Laddove purtroppo la politica locale ha fallito, è stata latitante e addirittura connivente con lo scippo (basti ricordare l’inerzia della nostra Provincia a fronte di una sentenza favorevole del TAR Lazio che poteva essere resa esecutiva fin dal marzo 2009, o all’incontro romano con Nitto Palma del 2 novembre scorso durante il quale si accettò il compromesso di realizzare due sedi, una a Catanzaro e una a Benevento) dobbiamo a questo punto sperare nel corso della Giustizia e nella sua autonomia. Augurandoci che il 2012 consegni un po’ di orgoglio, dignità e valore alla politica catanzarese e calabrese.

Autore

Salvatore Ferragina

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