LA SQUADRA
Dopo
l’attesissimo derby di Crotone, il Catanzaro si prepara alla seconda trasferta
consecutiva che vedrà i giallo-rossi impegnati contro la Fermana. Una partita
difficile perché l’unico obiettivo è quello dei tre punti. L’impresa non
sembra proibitiva visto il difficile momento attraversato dai marchigiani,
invischiati in piena zona play-out. La sconfitta di domenica scorsa a L’Aquila
ha mandato su tutte le furie il presidente Battaglioni, considerato tuttavia il
principale responsabile della situazione negli ambienti giallo-blu. A gennaio
infatti ha smantellato una squadra giovane che iniziava a dare soddisfazioni,
con operazioni di mercato abbastanza discutibili. Dopo l’esonero di Bortolotto
e l’arrivo sulla panchina fermana di Andrea Bruniera, nel mercato di gennaio
Battaglioni ha operato diversi acquisti e scambi. La principale operazione è
stata condotta con il Chieti: un mega-scambio che ha portato nelle Marche i
difensori Mengoni e Francesco Di Bari e l’attaccante Onesti, mentre Bonfanti
(pezzo pregiato del mercato estivo) e Lacrimini hanno preso la via opposta.
Dalla Sambenedettese è arrivato anche Vito Di Bari, altro giovane difensore e
cugino di Francesco. A centrocampo ottimo l’innesto di Lucani, scuola Lazio,
in prestito dalla Salernitana, mentre in attacco da verificare l’impatto di
Belmonte, nome altisonante ma con poche partite nelle gambe.
La
Fermana di Bruniera gioca con un 4-4-2 molto offensivo. Davanti al portiere
Chiodini, la difesa in linea è solitamente formata dai centrali Mengoni e
Farina, mentre sulle fasce agiscono i cugini Di Bari (con Bonetto che scalpita).
A centrocampo, i due esterni molto offensivi sono Perra e Onesti, con Di Deo (7
gol per lui finora, ma con 5 rigori) e Ceccobelli al centro (l’alternativa
principale è Luciani). In attacco la coppia titolare è formata da Belmonte e
Smerilli, anche se incalzano Bucchi e Pirro. A parte Belmonte e Perra, il
giocatore più anziano della Fermana è il 25enne Farina. L’età media della
formazione titolare è di poco superiore ai 24 anni. Una garanzia per il futuro
della Fermana se venisse centrata la salvezza in questa stagione: obiettivo che
appare raggiungibile in barba alle sfuriate di Battaglioni.
Formazione
tipo (4-4-2): Chiodini; F. Di Bari,
Mengoni, Farina, V. Di Bari; Perra, Ceccobelli, Di Deo, Luciani; Smerilli,
Belmonte.
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FOCUS
ON
In
una squadra composta essenzialmente da giovani è difficile individuare il
campione del futuro. E allora l’obiettivo di “Focus On” non poteva che
essere focalizzato su Emilio Belmonte, dalle cui lune probabilmente dipenderÃ
la salvezza della Fermana. L’inizio di carriera del 32enne attaccante – nato
a Montevideo ma ormai italiano al 100% – era tutto calabrese: 5 stagioni alla
Reggina con 69 presenze e 7 gol in C1. Poi un’incredibile girandola di
trasferimenti contribuirà a rendere Belmonte un vero “zingaro del gol”. Nel
1995-96 gioca 3 partite proprio nella Fermana, prima di trasferirsi a novembre a
Fasano in C2, dove segna 6 gol in 19 partite (giocando nello storico
Catanzaro-Fasano 1-4, una delle pagine più nere della storia giallo-rossa).
L’anno successivo realizza 8 gol a Bisceglie, sempre in C2, prima della
consacrazione definitiva a Nocera dove segna 14 reti ed entra in
orbita-Salernitana. Nel 1998-99 gli amaranto lo proiettano in massima serie con
Delio Rossi. Belmonte non trova molto spazio, ma colleziona comunque 8 presenze
e 1 gol contro il Cagliari, prima di essere ceduto in prestito al Treviso in B
per il finale di stagione. L’anno successivo, ancora tra i cadetti, prima con
la Salernitana, poi con la Pistoiese: in tutto 10 partite e 1 gol. I problemi
fisici lo bloccano, frenandone la carriera. Nel 2000-2001 riparte da Palermo,
contribuendo alla promozione in B con 4 gol in 26 partite. Ma nella stagione
successiva non trova posto nei rosa-nero e a novembre torna alla Nocerina in C1.
8 gol in 26 partite non bastano a salvare i campani dalla retrocessione.
Belmonte rimane a Nocera anche in C2: segna 4 gol l’anno scorso, ma la corsa
dei rosso-neri si ferma nella semifinale play-off contro il Catanzaro. Rimasto
svincolato, accetta la proposta di Battaglioni e torna a Fermo. Per lui già due
gol in queste poche partite con i canarini. Alto 1.77 m. per 75 chili, è un
centravanti atipico che fa della rapidità negli ultimi 16 metri il suo punto di
forza. Da lui i tifosi giallo-blu si aspettano i gol decisivi per la salvezza.
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VERSO
FERMANA-CATANZARO
La
Fermana arriva alla sfida col Catanzaro dopo le due sconfitte esterne con
Giulianova e L’Aquila, intervallate dal pareggio casalingo con la Viterbese.
L’arrivo di Bruniera non ha sortito gli effetti sperati, anche se prima di
queste tre sfortunate gare la Fermana aveva collezionato due vittorie in fila
tra le mura amiche contro Lanciano e Sora. La sconfitta contro L’Aquila ha
fatto precipitare la situazione. Il presidente Battaglioni si è scagliato
contro tutti, giocatori e allenatore, dopo una gara senza mordente. Una
sconfitta bruciante che ha fatto ripiombare la Fermana in zona play-out. I
canarini in casa hanno comunque un discreto score: 5 vittorie, 5 pareggi (tra
cui Crotone, Viterbese e Samb) e 3 sconfitte (Foggia, Acireale e Benevento), con
17 gol fatti e 12 subiti. Non sarà facile dunque per il Catanzaro, visto che i
ragazzi di Bruniera vorranno sicuramente riscattare la sconfitta in Abruzzo di
domenica scorsa. Per quanto riguarda la squadra che scenderà in campo domenica
prossima, non ci sarà Luciani squalificato, mentre non sono ancora al meglio né
Perra, né Bucchi, reduci da infortuni. Solo il secondo potrebbe rientrare per
la sfida col Catanzaro. Possibili gli innesti di Bonetto in difesa e del
“vecchio” Romualdi a centrocampo. In questo caso uscirebbero uno dei due Di
Bari e Ceccobelli. Al posto di Luciani e Perra giocheranno Onesti a sinistra e
Morici o Pacini a destra. In attacco confermato Belmonte e possibile staffetta
Smerilli-Bucchi.
Probabile
formazione (4-4-2): Chiodini; F. Di Bari
(Bonetto), Mengoni, Farina, V. Di Bari; Morici (Pacini), Ceccobelli (Romualdi),
Di Deo, Onesti; Smerilli, Belmonte.
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I
PRECEDENTI
Prima
della partita d’andata di fine ottobre al “Ceravolo”, Catanzaro e Fermana
non si erano mai incontrate. Quel giorno il Catanzaro domina la partita,
insediandosi stabilmente nelle sfere alte della classifica. Le squadre si
presentano al completo, ma non c’è storia. Dopo 20 minuti il Catanzaro è giÃ
sul 2-0 grazie a una zuccata di Corona (dopo 2 minuti) e a un destro di
Ferrigno, su due splendidi assist dalla sinistra di Caterino. La Fermana non
esiste, il Catanzaro divora altre palle-gol, prima della terza rete di Ferrigno,
lanciato sul filo del fuorigioco da Corona. Alla fine festa al “Ceravolo”
per 8.000.
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I
TIFOSI
La Fermana ha uno scarso
seguito di pubblico, giustificato dalla vicinanza con storiche realtÃ
calcistiche della stessa provincia, come Sanbenedettese e Ascoli. Con una media
di 1.371 spettatori a partita e con 164 abbonati, la Fermana è penultima nel
girone dopo il Paternò. Nonostante tutto, il gruppo guida della curva Ovest
dello Stadio “Bruno Recchioni”, le Brigate GialloBlu, vanta una discreta
tradizione, dimostrata nella gara d’andata con una presenza molto colorata.
Ivan
Pugliese