LA SQUADRA
Dopo
essersi incontrate domenica scorsa, Teramo e Foggia diventano i primi due
arbitri per la lotta alla promozione in serie B tra Catanzaro e Crotone. Mentre
il Foggia ospiterà i pitagorici, il Teramo sarà di scena al “Ceravolo” con
la classica serenità della squadra che non ha più obiettivi da raggiungere,
avendo centrato la salvezza con discreto anticipo. Il Teramo partiva forse con
qualche ambizione in più, ma nel corso della stagione è stato ridimensionato
dai risultati. Eppure la squadra sembrava di buon livello, sotto la guida
sapiente di Luciano Zecchini. Neanche il rimpasto durante il mercato di gennaio
ha portato i frutti sperati. I movimenti nella rosa sono stati numerosi,
soprattutto in uscita. In attacco la società abruzzese ha ceduto ben tre pedine
importanti, Bonfanti, Sanetti e Manca, acquistando Muratore dal Vittoria e
Davide Matteini dal Livorno. Matteini in questa stagione aveva collezionato 7
presenze e 1 gol tra i cadetti e si è messo subito in mostra a Teramo con 4
reti in 10 partite. A centrocampo, oltre alla cessione di Scarlato, una perdita
pesantissima è stata quella del capitano Matteo Biso, approdato in B
all’Ascoli. Per rimpiazzarlo gli abruzzesi hanno pescato tra i giovani,
tesserando De Rosa del Giugliano, l’italo-canadese Placentino dell’Avellino
e il 20enne Platone del Napoli, 2 presenze in B l’anno scorso con i
partenopei. L’acquisto pesante del mercato di riparazione è stato però il
centrale difensivo della Spal Marco Aurelio, con la cessione di Scandroglio
all’Igea. Marco Aurelio, ormai 37enne, ha dimostrato ancora integrità fisica,
dopo una lunga e gloriosa carriera, iniziata in Brasile nel Vasco de Gama e
proseguita in Portogallo con 5 stagioni ad alto livello tra le file dello
Sporting Lisbona. Poi l’approdo in Italia con 32 presenze in A col Vicenza,
prima di un lento declino che lo ha visto passare anche per Cosenza.
Tralasciando gli altri movimenti di mercato di basso profilo, possiamo dire che
l’impostazione di fondo della squadra non ha subito variazioni, nonostante il
mercato. Il 4-4-2 di Zecchini è il marchio di fabbrica bianco-rosso, con una
difesa in linea formata da Vincenti, i due centrali di colore Marco Aurelio e
Ola e il laterale sinistro Facci, schierati davanti a Mancinelli. A centrocampo
agiscono Quadrini e Mancino sulle fasce, con Miglietta e l’ex fiorentino
Nicodemo al centro, anche se il giovane Platone ha guadagnato molto spazio. In
attacco la coppia titolare è formata dalla rivelazione caledone Taua e da
Deflorio, incalzati dal rampante Matteini. Una squadra che lascia grossi
rimpianti ai propri sostenitori per una stagione che poteva essere diversa.
Formazione
tipo (4-4-2): Mancinelli;
Vincenti, Ola, Marco Aurelio, Facci; Quadrini, Miglietta, Nicodemo, Mancino;
Taua, Deflorio.
Â
FOCUS
ON
Se
la sorpresa stagionale è stato il caledone Taua, grande assente del “Ceravolo”,
la vera stella della squadra abruzzese è il “Cobra” Deflorio. E la nostra
rubrica non poteva che essere dedicata a lui, visti anche i suoi trascorsi
crotonesi. L’attaccante pugliese, alto 1.72 m per 67 chili di peso, iniziò la
sua carriera tra i dilettanti con il Putignano, prima della chiamata in C1 del
Barletta. Tre stagioni con la maglia bianco-rossa, senza particolari squilli,
prima della chiamata della Salernitana in B. Con i campani gioca solo 6 partite
e a novembre viene ceduto alla Massese. Quindi una stagione e mezza tra
Bisceglie e Savoia, poi la triennale esperienza con la Battipagliese, iniziata
nell’anno della delusione del Catanzaro per la promozione sfumata proprio
nello scontro diretto con i bianco-neri il 20 maggio 1997 (0-0 con il celebre
rigore fallito da Libro). Deflorio realizza solo 10 reti in due anni e mezzo a
Battipaglia, prima della chiamata in C1 del Crotone e l’esplosione clamorosa.
Il “Cobra” realizza 28 gol in 31 partite, dimostrando una prontezza
sottoporta degna del miglior Romario e trascinando i pitagorici a una clamorosa
promozione in serie B. Deflorio si conferma l’anno successivo con 16 gol tra i
cadetti che valgono la salvezza. Nella terza stagione in riva allo Jonio segna
ancora 10 reti, ma il Crotone retrocede. Il bomber cambia casacca, ma a Lucca
non decolla, realizzando solo 3 gol, prima del prestito al Teramo. In questa
stagione Deflorio ha vissuto tra alti e bassi, con 10 centri (4 rigori), ma
anche l’onta del sorpasso tra i titolari del giovane Matteini. Ma prima di
abdicare definitivamente, il letale “Cobra” vorrebbe regalare una nuova
gioia ai tifosi del Crotone, gli unici che hanno ammirato Deflorio in tutto il
suo splendore. Dopo la clamorosa prestazione di Macrì a Martina, gli scongiuri
sono ben accetti.
Â
VERSO
CATANZARO-TERAMO
Il
Teramo arriva al “Ceravolo” in una posizione di classifica assolutamente
tranquilla. Raggiunta in anticipo la salvezza, gli uomini di Zecchini non sono
riusciti a inserirsi nel discorso play-off, per cui onoreranno la sfida con il
Catanzaro senza particolari motivazioni. Come detto in precedenza il rammarico
è grande per una stagione che poteva essere diversa, almeno a giudicare
dall’organico bianco-rosso. Il rendimento del Teramo in trasferta, decisamente
positivo a inizio campionato, è lentamente peggiorato, ma rimangono 4 vittorie
esterne (lo stesso numero di quelle del Catanzaro) a testimonianza di una certa
pericolosità . Oltre ai successi a Taranto, L’Aquila e Foggia (proprio come il
Catanzaro) e a quella prestigiosa di Viterbo, il Teramo ha centrato anche 3
pareggi esterni contro Sora, Paternò e Martina. 13 gol fatti e 19 subiti dai
bianco-rossi che, tuttavia, hanno chiuso le ultime 3 trasferte con altrettante
sconfitte di misura (tutte per 1-0) sui terreni di Benevento, Acireale e Chieti:
un’iniezione di fiducia per gli uomini di Braglia, ma anche un campanello
d’allarme per chi è convinto che la gara di domenica sia una passeggiata
salutare. Zecchini avrà inoltre a disposizione tutta la rosa, a eccezione di
Taua, convocato dalla sua nazionale, e del portiere Mancinelli, che deve
scontare ancora un turno di squalifica dopo l’espulsione di Benevento. Per il
resto la squadra dovrebbe essere la stessa che domenica scorsa ha battuto con
relativa facilità il Foggia (2-0), grazie ai gol di Ola e Matteini nei primi 20
minuti. In porta sarà dunque confermato Paoloni, 20enne portiere della
Primavera della Roma, con Vincenti, Ola, Marco Aurelio e Facci in difesa. A
centrocampo dovrebbe essere confermato Platone al posto di Nicodemo, accanto a
Miglietta, mentre in attacco Deflorio rileverà Taua, al fianco di Matteini. Il
bomber di Noicattaro riprenderà il suo posto in attacco, soffiatogli
nell’ultima gara proprio da Matteini.
Probabile
formazione (4-4-2): Paoloni;
Vincenti, Ola, Marco Aurelio, Facci; Quadrini, Miglietta, Platone, Mancino;
Matteini, Deflorio.
Â
I
PRECEDENTI
Sono solo tre i precedenti
al “Ceravolo” tra Teramo e Catanzaro, uno di C1 e due di C2. Tre vittorie
giallo-rosse: 1-0 nel 1986-87, la stagione dell’ultima promozione in B; 3-0
nel ’95-96; 2-0 l’anno successivo con i gol di Libro e Picasso. Il Teramo,
dunque, non ha mai segnato in Calabria e non ha mai battuto il Catanzaro,
nemmeno nelle partite giocate al vecchio “Comunale” in Abruzzo: 4 pareggi,
compresa la gara di andata di questa stagione. Nel match pre-natalizio, infatti,
il risultato finale fu di 2-2, con un Toledo in gran spolvero.Teramo al
completo, mentre nel Catanzaro iniziava il lungo calvario di Alfieri, sostituito
da Ascoli per uno schieramento più prudente. I padroni di casa iniziarono
attaccando a tutto spiano, e i giallo-rossi, intimiditi dal forcing, subirono
nei primi 20 minuti il contestato gol di Taua e l’espulsione di Caterino, reo
di un brutto fallo con proteste annesse. A quel punto gli uomini di Braglia, che
sembravano già spacciati, sfoderarono una grinta incredibile, schiacciando il
Teramo e ribaltando il risultato con un gol di Toledo e un’autorete di Ola,
provocata da un’altra sgroppata sulla destra del colored giallo-rosso. Nella
ripresa il Catanzaro, in debito di ossigeno e di un uomo, si rinchiuse nella
propria area subendo uno sterile dominio territoriale del Teramo. Gli abruzzesi,
tuttavia, riuscirono a pareggiare con l’unica vera palla-gol creata e conclusa
in mischia da Miglietta. Alla fine un pari natalizio che avrebbe accontentato
tutti, anche se i tifosi giallo-rossi si chiedono ancora che partita sarebbe
stata in parità numerica.
Â
I
TIFOSI
Il Teramo ha un discreto
seguito di pubblico, nonostante la presenza di numerose squadre abruzzesi. Lo
zoccolo duro è formato da 2.220 spettatori in media (10° posto nel girone),
mentre gli abbonati sono 1.185 (8° posto). All’andata il “Comunale” di
Teramo era gremito da circa 2.000 spettatori, 400 dei quali provenienti da
Catanzaro. Previsti al “Ceravolo” non più di una trentina di supporter
bianco-rossi, che verranno sistemati in Tribuna Est per permettere ai tifosi del
Catanzaro di occupare l’intera Curva Est, solitamente riservata agli ospiti. I
rapporti tra le due tifoserie sono di reciproca indifferenza.
Ivan
Pugliese