LA SQUADRA
Quattro
vittorie consecutive in sole due settimane hanno permesso al Catanzaro
d’insediarsi in testa alla classifica. Il prossimo ostacolo sul cammino
giallo-rosso si chiama Taranto: un avversario di blasone che sta vivendo un
momento difficile sia dal punto di visto tecnico, sia sul versante
economico-societario. Una stagione scellerata che era nata con le promesse di
Pieroni e l’entusiasmo di Brini e che si sta chiudendo con l’incubo play-out
e una situazione altamente conflittuale tra i soci del sodalizio di Viale
Virgilio. In questo clima poco sereno si sono avvicendati sulla panchina
rosso-blu diversi allenatori: un segnale chiaro della confusione in casa
pugliese. Allontanato Brini proprio prima della sfida d’andata a Catanzaro,
era arrivato Dellisanti, tarantino doc, per cercare di dare uno scossone
all’ambiente. L’operazione non è riuscita e Dellisanti ha abbandonato la
barca alla deriva. Richiamato al timone Brini, la virata tanto attesa non è
arrivata. Anzi il tecnico ha sbattuto la porta, denunciando la mancanza delle
condizioni necessarie per lavorare in tranquillità . Oggi il duro compito di
salvare il Taranto è affidato a Salvatore Bianchetti, il quale ha ancora a
disposizione cinque gare per preparare l’ormai certo spareggio-salvezza. La
squadra jonica sembra aver risposto in qualche modo alle sollecitazioni del
nuovo tecnico. Bianchetti sta provando un 4-3-3 non troppo offensivo negli
uomini utilizzati, lavorando soprattutto sul piano tattico e sperimentando il
materiale umano a disposizione per trovare la giusta quadratura prima dei
play-out. Durante il mercato il Taranto ha badato soprattutto a sfoltire la
rosa, piazzando solo un paio di colpi in entrata. In difesa, al posto di
Stendardo tornato a Lecce, è arrivato dal Vicenza Paoli, 22enne terzino
sinistro, 4 presenze in B con i veneti. A centrocampo, perso Casale, è stato
ceduto anche Apa alla Lodigiani, con l’arrivo dall’Isernia del giovane
Marino, di proprietà del Messina. In attacco il colpo messo a segno da Pieroni
è l’acquisto da L’Aquila dell’argentino Vidallé, 7 gol in questa
stagione, inseguito a gennaio anche dal Catanzaro. Insieme a lui sono arrivati
il connazionale Stalteri (che però ha giocato solo 2 partite), e il promettente
20enne Giovanni Abate, crotonese di nascita, di proprietà del Palermo, con
esperienze ad Avellino e a Viterbo. Ceduti Vadacca e Banchelli.
Nel
modulo prediletto da Bianchetti, davanti a Di Bitonto giostrano quattro
difensori in linea: i due centrali Filippi ed Esposito – che “godono”
degli infortuni di Braca e Bennardo – e i due esterni Panarelli e Paoli. Il
centrocampo a tre è formato da Bettoni, Catinali e Del Signore (con De Liguori
sempre in lizza per una maglia). L’attacco prevede una punta centrale più
avanzata, Vidallé, e due ali larghe a sostegno, Triuzzi e Croce. Il bomber di
scorta è Passiatore, troppi malanni e pochi gol in questa stagione. La salvezza
passa ormai per i play-out: una lotteria che nemmeno una squadra esperta e
dotata di ottimi giocatori come il Taranto, può essere sicura di vincere.
Formazione
tipo (4-3-3): Di Bitonto; Panarelli, Esposito, Filippi, Paoli; Del
Signore, Catinali, Bettoni; Croce, Vidallé, Triuzzi.
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FOCUS
ON
“Focus
On” di questa settimana rende onore al 26enne attaccante del Taranto Gianluca
Triuzzi, capitano di fresca nomina della squadra rosso-blu nonostante la giovane
età . I tifosi lo considerano il migliore di questa sciagurata stagione, e nella
sua fantasia è riposta la maggior parte delle possibilità di salvezza.
Tarantino purosangue, Triuzzi inizia la carriera con la maglia rosso-blu a 18
anni, giocando 9 partite e centrando la promozione tra i professionisti. Nella
stagione successiva in C2 segna 2 gol in 24 presenze con la maglia rosso-blu e
viene acquistato dal Parma. Con gli emiliani rimane tutta la stagione,
collezionando 2 presenze in campionato e qualche apparizione in Coppa Italia. Il
1997-98 è quello del salto di qualità : a Palermo in C1 realizza 9 reti in 25
partite giocate, ma l’anno successivo perde il treno giusto. A Napoli non
riesce a esplodere, rimanendo scottato dalla difficile situazione dei
partenopei. Gioca solo 4 partite (con un gol) e a gennaio torna a Palermo (1 gol
in 12 partite). Una stagione e mezza senza gol e senza gloria in serie B col
Monza, poi a gennaio 2001 il trasferimento a La Spezia, dove gioca 14 partite
senza segnare. Per ritrovare grinta e gol Triuzzi deve tornare a Taranto: la
squadra rosso-blu intanto ha centrato la promozione in C1 e lo richiama. Triuzzi
non si fa pregare e torna in riva allo Jonio. In tre campionati – compreso
quello in corso – Triuzzi ha collezionato 77 presenze, realizzando 13 reti, 8
delle quali in questa stagione. Considerato che l’età della maturità non è
ancora arrivata, potrebbe avere ancora la possibilità di rientrare nel giro che
conta. Triuzzi è una seconda punta veloce, molto fantasiosa e dal dribbling
facile. Ã in dubbio per la partita col Catanzaro per le sue precarie condizioni
fisiche: non è da escludere che Bianchetti lo voglia preservare, per averlo in
ottima salute tra un mese e mezzo. Quando avrà la pesante responsabilità di
salvare il Taranto.
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VERSO
TARANTO-CATANZARO
Il
Taranto arriva alla sfida con i giallo-rossi di Braglia dopo il pareggio di
Fermo (1-1) che ha frenato l’emorragia di 5 sconfitte consecutive. La squadra
jonica non vince in campionato dall’Epifania, cioè dall’ultima di andata
(4-2 casalingo alla Vis Pesaro). Nel girone di ritorno, in 12 partite ha
collezionato solo 3 punti. Allo “Iacovone” il Taranto ha raggranellato 15
dei suoi 23 punti (così come 15 dei suoi 23 gol), frutto di 4 vittorie, 3
pareggi e 7 sconfitte. La settimana che porta alla sfida con il Catanzaro è
stata caratterizzata da tenui segnali di miglioramento nei rapporti tra i
dirigenti, incoraggiati dal timido passo in avanti tecnico di Fermo. La necessitÃ
di ritrovare coesione in vista del rush finale va di pari passo con la necessitÃ
di rodare il modulo e i giocatori più adatti che si giocheranno la permanenza
in C1. Le notizie dall’infermeria non sono delle migliori per Bianchetti.
Passiatore (tra l’altro influenzato), Signorile e Bennardo sono i
lungodegenti. Braca e Catinali sono stati operati al menisco in settimana: più
grave il primo che dovrebbe tornare per i play-out, mentre il secondo dovrebbe
cavarsela con 15 giorni di stop. Difficilmente recuperabile per problemi
muscolari Panarelli. Ma il dubbio principale riguarda Gianluca Triuzzi che si è
allenato poco per un fastidio inguinale. In teoria potrebbe recuperare, in
pratica Bianchetti lo risparmierà per evitare rischi inutili in vista dei
play-out. Acciacchi di poco conto anche per Di Fausto (ginocchio) e Del Signore
(leggera influenza). La buona notizia è il rientro di Vidallé che ha scontato
la squalifica (in seguito al tumultuoso finale di Viterbo), anche se al centro
dell’attacco potrebbe essere confermato il giovane Abate. In difesa Cozzi
presidierà ancora l’out destro al posto di Panarelli, mentre il vecchio Di
Meo potrebbe essere preferito a Esposito, dopo lo scivolone di Fermo che è
costato il pareggio. De Liguori sostituirà Catinali a centrocampo, ma potrebbe
anche essere spostato in attacco se Triuzzi non dovesse farcela. In questo caso,
spazio a Di Fausto in mediana. Qualche chance anche per il giovane Mignogna in
attacco. L’emergenza a centrocampo potrebbe portare anche a un tandem
d’attacco Abate-Vidallé con l’arretramento di Croce. Ma difficilmente
Bianchetti cambierà modulo.
Probabile
formazione (4-3-3): Di Bitonto; Cozzi, Di Meo, Filippi, Paoli; Del
Signore, Bettoni, Di Fausto (De Liguori);
Croce, Abate (Vidallé), De
Liguori (Mignogna).
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I
PRECEDENTI
Taranto-Catanzaro
è una sfida di grande tradizione. Tralasciando i primi precedenti di serie B e
C intorno agli anni ’50 – con Taranto che aveva diverse società calcistiche
– dai primi anni ’60 troviamo 10 sfide in serie B e le ultime 3 in C2.
Mentre al “Ceravolo” il Taranto non ha mai vinto (7 successi giallo-rossi e
8 pareggi compreso lo 0-0 di questa stagione), l’equilibrio è perfetto in
terra pugliese: 3 vittorie rosso-blu, 7 pareggi e 3 vittorie calabresi (1-1-1 in
C2). 10 i gol tarantini, 13 quelli catanzaresi. L’ultimo precedente è il
trionfo del Taranto all’ultima giornata in uno “Jacovone” gremito
all’inverosimile per il ritorno dei pugliesi in C1: finì 0-0 con il Catanzaro
ignaro della delusione ciociara in arrivo ai play-off. L’ultima vittoria
giallo-rossa è un rotondo 4-1 nell’anno della retrocessione del Taranto tra i
dilettanti: l’eroe di giornata fu Baratto, autore di una tripletta, che
insieme a Vanzetto ribaltarono il gol iniziale di Caputo.
Nella
gara d’andata al “Ceravolo” un Catanzaro brutto e poco incisivo fu
costretto allo 0-0 interno dai rosso-blu, guidati in panchina dal D.S. Barone
prima dell’avvento di Dellisanti. Uno 0-0 miracoloso per le premesse, ma
strameritato sul campo, che rappresenta uno dei principali rimpianti stagionali
dei tifosi giallo-rossi. Quei due punti persi potrebbero pesare su questo
campionato. A meno che non siano recuperati domenica allo “Jacovone”!
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I
TIFOSI
Taranto ha una squadra con
una buona tradizione calcistica che spesso si riflette sui numeri. La difficile
situazione attuale ha allontanato però i tifosi dallo stadio, creando
disillusione. La media degli spettatori allo “Jacovone” è attestata sulle
2.650 presenze (6° posto nel girone) con una quota di 523 abbonati (14°
posto). I rapporti tra i Taranto Supporters e gli UC non sono idilliaci.
All’andata giunsero solo una cinquantina di tifosi rosso-blu a causa dei
blocchi stradali a Scanzano Jonico che impedivano il transito sulla statale 106
e sulla ferrovia jonica. Per la partita di domenica attesi da Catanzaro tra i
2.000 e i 3.000 tifosi che avranno l’intera Curva Sud a disposizione.
Ivan
Pugliese