Era dal nove marzo del 2008, quasi un anno che il Catanzaro e i tifosi giallorossi non conoscevano l’onta della sconfitta.
L’ultima volta che eravamo usciti battuti era stato in Puglia contro il Monopoli, Caracciolese al 35° del secondo tempo violò la porta di Mancinelli, oggi è toccato all’ala La Porta dell’Igea Virtius al 1° della ripresa.
Circa centocinquanta i tifosi giallorossi di fede catanzarese presenti sugli spalti, le previsioni del tempo non promettevano nulla di buono e così è stato.
Campo pesantissimo e partita che per quasi tutti i novanta minuti si è giocata sotto una fitta pioggia mischiata a grandine e neve.
Il Catanzaro si presenta in un “triste” D’Alcontres con il classico 4-4-2, la novità della giornata è l’inserimento di Di Meglio al centro con lo spostamento di Gimmelli a terzino destro, viene escluso F.Montella in quanto colpito ieri sera da un attacco febbrile.
Come dicevamo, e credeteci non è una scusante perchè i campi bisogna vederli da dentro per giudicare, il terreno di giuoco è un pantano e questo non facilita per nulla gli schemi del Catanzaro che fa del possesso palla e del palleggio la sua arma migliore.
Proprio nel mezzo del campo è quasi impossibile giocare eppure i nostri riescono a conquistare il predominio territoriale, ma spesso e volentieri al momento dell’ultimo passaggio siamo un pò leziosi.
Nessuna delle due squadre riesce a creare occasioni pericolosissime, il Catanzaro si segnala per un colpo di testa di Falomi che sfiora il palo e l’Igea Virtus sfiora solo una volta il goal dopo una bella azione del centravanti brasiliano Ricciardo.
Nel primo tempo è da evidenziare il gran lavoro dell’assistente dell’arbitro che sistematicamente ferma il Catanzaro e soprattutto Caputo più volte in azione di dubbio fuorigioco.
Si va al riposo e continua piovere, la ripresa si apre con una doccia fredda per gli uomini di Provenza che avevano perso nel frattempo Armenise per affaticamento muscolare ed al suo posto era entrato Benincasa.
Un rinvio di Di Maio rimpallava su un avversario, che serviva in un corridoio il veloce La Porta che s’infilava fra i due centrali giallorossi e con un diagonale trafiggeva Mancinelli alla sua destra, che forse era rimasto troppo fra i pali anche lui sorpeso dal rapido capovolgimento dell’azione.
Spinto dall’orgoglio e dall’impegno che non è mancato i giallorossi si buttano ancora di più in avanti ed è un paradosso se diciamo ancora una volta cercando il gioco, soprattutto per vie centrali dove il campo era impossibile.
Un delizioso assist di Caputo (ne aveva tentati parecchi senza riuscirci per via del campo) serve al centro Berardi che deve solo spingerla in porta, ma il centrocampista barese clamorosamente fallisce l’impatto con il pallone.
Provenza manda in campo Cardascio al posto di Bruno, e Frisenda per Berardi, proprio l’ex igeano potrebbe per ben due volta pareggiare, prima arriva in ritardo su un cross penetrante dell’ottimo Pippa e poi di testa su azione d’angolo colpisce appoggiando al portiere.
Sul finale la partita s’incattivisce, Di Maio si becca con Matinella e vengono entrambi espulsi (il nostro centrale probabilmente per doppia ammonizione), Caputo dice qualcosa di più al fiscalissimo arbitro e anche lui va anzitempo negli spogliatoi.
Alla fine un Catanzaro scoperto, va anche Mancinelliin avanti, rischia di subire il secondo goal che poco sarebbe importato, l’unica certezza è che dopo ventuno giornate di questo campionato il Catanzaro cade.
Nessuna tragedia sia chiaro, prima o poi doveva capitare, l’unica osservazione da fare è che forse il nervosismo palesato in occasione delle espulsioni è stato eccessivo.
Per quanto riguarda il gioco crediamo invece che sia necessario trovare delle alternative, quando si gioca su campi come quello di oggi e come quello di domenica scorsa, molte volte basterebbe buttare la palla in avanti e sperare in qualcosa che accada, anzichè intestardirsi nel fraseggio che per quanto sia bello è poco produttivo in certe situazioni.
L’ultima annotazione riguarda invece i cambi effettuati nella ripresa, Frisenda, probabilmnete perchè era un ex magari con voglia di rivincita è stato preferito alla fisicità che poteva dare Iannelli, non è andata bene, fa nulla, ventuno giornate (senza contare quelle dell’anno scorso) non sono poche, sono tante, Grazie Ragazzi, Grazie Provenza, RIPARTIAMO.
SF
Nella foto: Il fango del D’Alcontres