868 giorni. Tanto è durato il rapporto tra il Catanzaro di Floriano Noto e Pasquale Logiudice. In seguito alla sconfitta del 3 marzo 2018 contro il Matera con il risultato di 2-1, , in casa giallorossa avviene un “terremoto” sportivo. Dimissioni da parte del direttore generale Maglione, del ds Doronzo ed esonero di mister Dionigi.
Un cataclisima dell’area tecnica che induce il presidente Noto ad affidarsi a Logiudice come direttore sportivo e Giuseppe Pancaro come allenatore. Dopo 27 partite, l’US ha 31 punti in classifica in una zona “borderline” tra l’aspirazione a disputare i play-off ed il guardarsi dietro per evitare di essere risucchiato in zona play-out.
Terminata quella stagione con 42 punti al dodicesimo posto, in coabitazione con Matera e Siracusa, Logiudice è chiamato alla sua prima sessione di calciomercato. Sarà l’estate del ritorno di Gaetano Auteri come allenatore dei giallorossi. E proprio il rapporto fra allenatore e ds, è stato più volte oggetto di numerose voci nel corso delle ultime due stagioni.
In sostanza, Logiudice opera una vera e propria rivoluzione. Della squadra che aveva concluso quella stagione rimane il solo Maita, mentre arrivano a titolo definitivo dal Crotone Riggio e Nicoletti dopo il prestito del campionato precedente.
In totale sono ben 23 i calciatori portati in giallorosso: i portieri Golubovic, Elezaj e Mittca; i difensori Celiento, Figliomeni, Signorini, Pambianchi, Nikolopoulos e Lame, oltre a Riggio; gli esterni Statella, Posocco e Favalli, oltre al citato Nicoletti; De Risio, Iuliano ed Eklu in mezzo; Ciccone, Kanoute, D’Ursi, Repossi, Fischnaller. Ceduti o comunque non confermati ben 20 giocatori, ovvero Nordi, Sabato, Sepe, Zanini, Van Ransbeeck, Cunzi, Marin, Marcantognini, Gambaretti, Riggio, Di Nunzio, Letizia, Onescu, Spighi, Puntoriere e Falcone, De Giorgi, Pagano, Valotti e Sirri che era già, comunque fuori rosa.
A novembre giunge il ventiquattresimo giocatore dell’era Logiudice. Infatti, a seguito all’infortunio del portiere Golubovic, arriva in giallorosso Jacopo Furlan.
La squadra ingrana arrivando a sfiorare anche il secondo posto prima del mercato di gennaio. Ciò porta la società e, di conseguenza, Logiudice a non stravolgere la rosa a disposizione di mister Auteri. Pochissime le operazioni nel corso della sessione invernale del mercato di riparazione: dentro Casoli dal Gubbio e Bianchimano in prestito dal Perugia; cessione del solo Infantino al Ravenna.
La stagione termina con l’ottimo terzo posto della regular season e la conseguente eliminazione ai play-off per mano della Feralpisalò.
Arriva, così, quello che sarebbe dovuto essere l’anno della consacrazione con un dubbio amletico: Logiudice o Auteri?
Alla fine restano entrambi e ad andarci di mezzo è proprio il Catanzaro. Le scelte di mercato in poco tempo si rivelano poco utili alla causa giallorossa. Di fatto il direttore sportivo arriva a portare in giallorosso ben quindici calciatori nuovi per un totale di diciassette operazioni.
Infatti, al rinnovo del prestito con il Perugia per Bianchimano ed alla riconferma come terzo estremo difensore di Mittica giungono i portieri Di Gennaro, Adamonis; i difensori Martinelli, Pinna, Elizalde e Quaranta; l’esterno Bayeye; i centrocampisti Urso, Tascone e Risolo; gli attaccanti Nicastro, Di Livio, Calì, Mangni e Novello. In uscita Logiudice, a livello economico, riesce ad effettuare l’operazione D’Ursi al Bari via Napoli. Tra i ceduti e non i confermati, invece, figurano Furlan, Elezaj, Pambianchi, Iuliano, Lame, Nikolopoulos, Posocco e Ciccone per un totale di 9 giocatori.
Salgono, così, a 41 le operazioni in entrata 30 quelle in uscita (compresa la risoluzione del contratto di Golubovic).
Basta poco per far naufragare il progetto 2019-2020 e a fine ottobre vi è l’avvicendamento in panchina Auteri-Grassadonia. Il tecnico salernitano è il terzo allenatore dell’era Logiudice, ma i risultati altalenanti non cambiano.
A gennaio il presidente Noto vuole effettuare una sessione invernale importante per consentire alle Aquile di giocarsi la promozione ai play-off. Il ds opera una vera e propria rivoluzione tra operazioni in entrata ed in uscita.
Ben 8 gli arrivi: il portiere Bleve (per sopperire all’infortunio di Di Gennaro), il difensore Atanasov, l’esterno Contessa, il regista catanzarese doc Corapi, Carlini, le punte Tulli e Di Piazza, oltre che al ritorno in giallorosso di Iuliano, in prestito dal Potenza.
Via Adamonis alla Sicula Leonzio, Favalli alla Reggiana, Nicastro al Padova, Fischnaller al Sudtirol, Figliomeni al Gozzano e Maita al Bari (altra operazione importante a livello economico), Elizalde e Tascone. Inoltre, ceduti in prestito Risolo alla Virtus Francavilla, Signorini alla Triestina e Mangni al Gozzano. In totale undici le uscite.
Il 22 gennaio il Catanzaro perde a Teramo e ciò induce la società a richiamare mister Auteri. In pieno periodo lockdown arriva la rescissione del contratto di Giannone.
La stagione termina con l’eliminazione ai play-off per mano del Potenza e con essa, di fatto, si esaurisce il progetto tecnico targato Logiudice.
Negli 868 giorni in qualità di direttore sportivo del Catanzaro, si sono avvicendati tre allenatori (Pancaro, Auteri e Grassadonia) con 49 operazioni in entrata, mentre tra cessioni, non conferme e rescissioni del contratto, sono 42 quelle in uscita.
Al di là del giudizio di merito sull’operato dell’ormai ex dirigente giallorosso, resta un’eredità fatta da una parte di cessioni importanti per le casse della società (Maita e D’Ursi su tutti), dall’altra di contratti pluriennali siglati dai calciatori giunti nell’ultima sessione invernale (con l’esclusione dei prestiti di Bleve e Iuliano), oltre che di alcuni rinnovi (Celiento il più importante).
Chiunque arriverà, avrà il difficile compito di armonizzare gli investimenti societari effettuati nel corso della passata gestione dando senso a quello che si profila come l’ennesimo anno zero della travagliata storia giallorossa.
Anche l’anno prossimo ci sarà il Bari, l’attuale organizzazione dei tornei è insostenibile. Come ho detto svariate volte l’unica vera soluzione è la B2.
Per salvare la C serve creare la B2.
Proposta: 2 gironi di C con 2 promozioni dirette per girone ed una quinta squadra promossa ai playoff. Stesso numero di squadre totali retrocesse rispetto ad oggi.
La chiamiamo B2 perché la prima classificata diventa l’ultima classificata dei playoff della serie B avendo quindi la possibilità di andare direttamente in A.
Le 5 retrocessioni e le quattro promozioni con playoff e playout farebbero diventare questa categoria molto spettacolare e variabile, inoltre anche la C ne trarrebbe vantaggio.
Oltre allo spettacolo questa formula porterebbe molti più soldi e gli imprenditori potrebbero programmare gli investimenti, penso che favorirebbe anche la regolarità dei campionati.
Infine anche la B ne trarrebbe un vantaggio enorme perché le retrocesse non finirebbero nell’attuale inferno della C dove si bruciano molte risorse spesso a vuoto.
Di sicuro la seconda operazione ha denotato che la prima fosse sbagliata. Ma dipende solo da Lo giudice o, forse, aggiungiamo che i primi fondi non fossero sufficienti e fin troppo cautelativi?
Qui si parla ancora di contratti onerosi e contenimento delle spese. Non abbiamo tutta la vita davanti per vedere il Catanzaro vincere. Credo che la maggior parte dei tifosi veri ne abbia abbastanza.