L’emergenza rifiuti che sta colpendo la città di Catanzaro non solo è molto difficile. Si sono aggiunte numerose vicissitudini che hanno ulteriormente aggravato la situazione. Tuttavia ritengo che le misure adottate dall’amministrazione comunale non siano affatto sufficienti per la risoluzione del problema sia al breve, ma soprattutto, al lungo termine. Mi spiego meglio. Il sindaco Traversa ha annunciato in questi giorni, dopo l’autorizzazione di smaltire in via straordinaria nella discarica di Pianopoli più di 200 tonnellate di rifiuti al giorno (la cui fattibilità è tutta da verificare), l’istituzione di una task force che ripulirà l’intera città per tutto il mese di dicembre, nel quale si intensificherà la produzione dell’immondizia causa festività. L’on. Traversa, o chi per lui, forse non conosce affatto il concetto di differenziata. Infatti a mio avviso proprio in un momento di estrema emergenza e difficoltà si sarebbe dovuta potenziare la raccolta differenziata, perché aumentarla significa, logicamente, decrementare l’indifferenziata che è poi il rifiuto che finisce nelle discariche portandole alla saturazione. Ebbene in un momento dove la discarica di Alli è chiusa e posta sotto sequestro e tutte le altre discariche ai limiti della saturazione, sarebbe quanto mai opportuno stimolare la raccolta differenziata. Difatti se i cittadini catanzaresi cominciano ad operare la selezione dei rifiuti riciclabili (carta, vetro, plastica ecc.) invece di gettarli nei sacchetti dell’indifferenziata insieme a tutti gli altri rifiuti, si risparmierebbero diverse tonnellate da smaltire in discarica. Infatti in un regime ordinario questo tipo di rifiuto non dovrebbe neanche arrivare in impianto, ma dovrebbe fermarsi nei cosiddetti centri di raccolta e recuperati dai consorzi di recupero dedicati per il riciclo presenti in Calabria e in città. Oltre che benefici ambientali, si trarrebbero anche vantaggi economici. Tanto per giocare con in numeri, se oggi il comune di Catanzaro conferisce nella discarica di Pianopoli circa 200 tonnellate di rifiuti indifferenziati al cui interno è presente carta, vetro, plastica (materiale riciclabile), con una prima opera di differenziata per questi materiali, in discarica potrebbe finirne un quantitativo estremamente ridimensionato. Non solo. Nell’impianto di Alli, posto sottosequestro per le note vicende giudiziarie, i cittadini devono sapere che sono presenti, oltre alla discarica, degli impianti deputati al compostaggio dell’umido e della frazione organica. Infatti se per la discarica esiste una inchiesta per gravi danni ambientali causati dal versamento del percolato nel fiume Alli ed occorre fare una bonifica del sito, gli impianti potrebbero, in via straordinaria, essere utilizzati per lavorare l’umido, sempre nella logica di decrementare quelle 200 tonnellate di rifiuto indifferenziato che deve essere smaltito ogni giorno a Pianopoli. Pertanto il sindaco di Catanzaro dovrebbe, di concerto con i principali amministratori dell’hinterland, il Commissario Straordinario e la magistratura, chiedere la possibilità di utilizzare gli impianti di lavorazione della frazione organica di Alli in grado, secondo piano, di lavorare sino a 100 tonnellate di rifiuto organico al giorno.
La cosa che preoccupa ancor di più è la totale assenza di progettualità e programmazione nel lungo periodo da parte dell’amministrazione di un comune che è prima di tutto Capoluogo di Regione, trasmettendo l’idea di lavorare solo nel breve periodo per superare le emergenze. Così facendo l’emergenza ci sarà sempre.