Non avremmo voluto intervenire sulla questione Catanzaro Calcio perché, come è stato più volte detto in campagna elettorale (e non è un caso se al punto 43 del programma si diceva “Siamo onesti: non abbiamo promesse per il Catanzaro Calcio, ma garantiamo che non si abuserà ulteriormente della passione e dell’intelligenza di tutti i tifosi giallorossi promettendo l’arrivo di fantomatici imprenditori…” ), le sorti della squadra di calcio catanzarese ci stanno così a cuore, che non è assolutamente il caso di fare speculazioni politiche in merito.
Ma oggi un richiamo alla sobrietà della classe politica cittadina, e non, su questo aspetto è forse quanto mai opportuno, allo scopo di spezzare un asfittico dibattito che vede ogni tipo di esponente politico intervenire sugli aspetti della vicenda e generare un teatrino indecoroso per la nostra politica e per la dignità dello sport in città. Dobbiamo anche prendere atto che questa tendenza interventista della politica all’interno del mondo del calcio genera poi inusitate ed esilaranti contraddizioni. Basti pensare al recente passato e alla trattativa Montefusco e ai famosi quattro moschettieri, ove vi fu una chiara gaffe da parte di alcuni esponenti della nuova amministrazione comunale di Catanzaro nel tentativo di rivendicare la paternità di risoluzione della vicenda Catanzaro Calcio.
L’attuale sindaco Traversa, allora presidente della provincia, non le mandò a dire ad un suo attuale esponente di maggioranza, nel mentre si stava profilando il primo grande fallimento dell’US, con alcune profetiche dichiarazioni del luglio del 2006: “Avevo invitato il consigliere Tallini a tacere sulle questioni calcistiche catanzaresi ma il mio appello è caduto nel vuoto… Altre considerazioni di Tallini danno ai lettori l’ idea del personaggio e non meritano commenti, salvo pensare che a volte la bassezza non ha fondo. Apprendo da Tallini che al momento della candidatura alle politiche dell’ ex presidente Parente eravamo di fronte ad un diverso assetto societario dell’ Us Catanzaro: secondo Tallini il diverso assetto azionario non prevedeva al momento delle elezioni la presenza di Parente? Quindi la società che deteneva la maggioranza del capitale dell’ Us Catanzaro non ha nulla a che fare con Parente? Questo Tallini lo spieghi agli organi di stampa ed ai tifosi.. uno degli elementi di maggiore influenza negativa credo sia stato proprio Tallini, sempre il primo a salire ed a scendere dai carri vincenti o perdenti, sia politici che sportivi…”.
Oggi gli equilibri politici sono cambiati ma i cattivi costumi restano. E criticanti e criticati possono ritornare assieme e condividere medesime pratiche. E il problema vero è che le tante e sconnesse parole creano una nube soporifera che distoglie i cittadini dal riconoscimento delle responsabilità profonde e dai nodi veri che anche questa vicenda nasconde. Nella vicenda Catanzaro Calcio ci sono tante responsabilità, comunque vada la decisione del 18 luglio prossimo, comprese quelle di tanta nostrana classe imprenditoriale amorfa e spettatrice non pagante di una pessima sceneggiatura e di una politica che non ha contribuito, per lungo tempo, a creare premesse infrastrutturali, economiche e culturali che, in un capoluogo di regione, sono necessarie per la crescita di ogni tipo di sport, calcio incluso. Aspettiamo con ansia il prossimo 18 luglio, augurando comunque buon lavoro al presidente Cosentino ed al socio Romeo. E’ soprattutto a questi e al loro dichiarato impegno che occorrerà guardare con fiducia nel futuro. Alla politica dovrebbe richiedersi costante sobrietà e, dove possibile, alcuni periodi di riflessione e di silenzio. Anzi aggiungo che, proprio a partire dal tema calcio, la politica può e deve offrire segnali di riacquistata maturità, della quale beneficerebbe certamente non solo lo sport ma ogni settore della vita cittadina.