Salvatore Scalzo intervenendo a San Lucido ad un convegno dal titolo “Acqua bene comune – per una gestione pubblica e partecipata” ha dichiarato quanto segue: “rispettare l’esito del referendum dello scorso anno contro la privatizzazione del sistema idrico è un dovere morale che tiene conto della volontà della maggioranza dei cittadini italiani”.
Il dibattito, introdotto da Giovanni Peta del coordinamento calabrese acqua pubblica “Bruno Arcuri”, ha visto la partecipazione di tanti sindaci, amministratori e associazioni di volontariato del tirreno cosentino.
L’acqua – ha detto – è un bene comune e i calabresi hanno diritto ad un servizio di buona qualità a prezzi accettabili. Il sistema di gestione delle reti idriche in Calabria,invece, non è stato migliorato e le tariffe dell’acqua sono aumentate. Quella di Sorical sembra essere una azione sistematica tesa a mettere in difficoltà i comuni calabresi pretendendo importi insostenibili per le casse comunali. Una condotta irresponsabile che ha portato alla limitazione delle forniture di acqua agli stessi comuni provocando disservizi e gravi disagi per i cittadini. Sulla società che gestisce il sistema idrico in Calabria – ha concluso Scalzo – è necessario chiedere chiarezza e trasparenza anche riguardo le procedure di selezione di un nuovo partner privato dopo l’addio di Veolia e le ipotesi giudiziarie in essere sui tentativi di infiltrazione mafiosa.