Si affida a Twitter il presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo per comunicare, seppur succintamente, gli sviluppi politico-istituzionali delle ultime ore e l’agenda dell’Assemblea legislativa dopo la conferma della data di presentazione della nuova giunta. Attraverso l’account del suo portavoce, Scalzo annuncia: «Ufficio di presidenza e conferenza dei capigruppo convocati per la prossima settimana. Probabile data lunedì 13 luglio».
Dinanzi ai due organismi istituzionali Scalzo potrebbe annunciare la sua decisione di compiere un passo indietro dalla guida del consiglio regionale, pochi giorni dopo la fatidica giornata di mercoledì quando, stando a quanto comunicato dall’ufficio stampa della Regione, saranno svelati i nomi dei nuovi assessori che affiancheranno Mario Oliverio in giunta.
La data del 13 luglio, si apprende, sarebbe la prima utile per gli impegni istituzionali di Scalzo che nei prossimi giorni volerà a Bruxelles per partecipare al Comitato delle Regioni.
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, per la posizione del vicepresidente Vincenzo Ciconte e dell’assessore alle Attività produttive Carlo Guccione che avevano vincolato la loro posizione a quella di Scalzo, l’inquilino di palazzo Campanella ha precisato: «Non sarò certo io l’ostacolo al cambiamento». Aggiungendo: «Piena condivisione della linea politica con la segreteria nazionale Pd».
E proprio i vertici di largo del Nazareno saranno chiamati a occuparsi nelle prossime ore del dossier Calabria.
Sfumata l’opzione referendum, preso atto di avere di fronte un centrodestra incapace di andare fino in fondo rispetto agli annunci di questi ultimi mesi, Mario Oliverio non ha perso tempo e nella giornata di lunedì ha promulgato il nuovo Statuto calabrese.
Dunque, non ci sono più ostacoli per la nomina della nuova giunta. Oliverio potrà farlo senza tenere conto di nessuno dei vincoli finora esistenti.
L’intenzione è quella di chiudere nel giro di 48 ore. Non a caso il presidente ha già fatto sapere che è sua intenzione presentare la nuova squadra di governo mercoledì a Catanzaro.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le novità introdotte dalla riforma fortemente voluta da Oliverio e approvata in doppia lettura con i voti della maggioranza di centrosinistra e del Nuovo centrodestra. Innanzitutto il nuovo esecutivo potrà contare fino a un massimo di 7 elementi e non più 6 (di cui uno assume le funzioni di vicepresidente); la rappresentanza di genere dovrà essere garantita almeno nella misura del 30%; cade l’obbligo del 50% di assessori scelti tra i componenti del consiglio regionale, teoricamente (ed è quello che Oliverio vorrebbe fare) potrebbero essere nominati tutti esponenti provenienti da ambienti diversi da quelli di Palazzo Campanella; viene abolita la figura del consigliere “supplente”, una novità introdotta sul finire della scorsa legislatura dal centrodestra di Scopelliti e Talarico e impugnata davanti alla Corte costituzionale dal governo Renzi; c’è il via libera all’introduzione nell’ordinamento calabrese della figura del consigliere “delegato”, a cui vengono affidate materie specifiche e che potrà partecipare, pur senza ricevere compensi e senza diritto di voto, alle riunioni di giunta regionale.
La firma che promulga la legge dà il via al countdown per l’entrata in vigore del testo. Bisognerà infatti aspettare quindici giorni per far sì che le nuove norme siano pienamente efficaci.
«La legge di modifica allo Statuto, approvata dal Consiglio, la sua promulgazione e pubblicazione, avvenuta oggi, mettono in linea la nostra Regione – spiega Oliverio – con le altre Regioni italiane. Consentono al presidente di operare scelte al di fuori di ogni vincolo e nel rispetto della parità di genere. Erano scelte necessarie per le quali abbiamo operato, con determinazione, nell’interesse di un reale progetto di cambiamento della Calabria. Ora, in coerenza con quanto abbiamo dichiarato e con gli impegni assunti con i calabresi, procederemo alla costituzione della nuova giunta regionale».