Il Corvo è un quartiere abbandonato. Ho letto e concordo con le parole espresse dal Presidente del comitato di quartiere di qualche giorno fa. Il Corvo è un perfetto esempio di quella propaganda cui non corrisponde nulla di vero. Si parla di ripristino graduale delle condizioni di igiene e decoro ma, in realtà, per chi vive e osserva, la situazione sembra deteriorare. E il degrado è riferito, giustamente, a diversi aspetti, dalla semplice pulizia ordinaria allo svuotamento dei cassonetti. Ne sono esempio le mura fatiscenti lungo la fiumarella da viale Isonzo a via Brigata, lo stato di abbandono dello “scheletro” vicino via Magenta e la famigerata pista ciclabile, voluta dalla vecchia Giunta Abramo, che si è trasformata in un ricettacolo di immondizie e sterpaglie. C’è molto materiale ancora una volta per sollecitare il comune a controllare in maniera stringente il rispetto assoluto del capitolato d’appalto dell’Aimeri. Purtroppo al Corvo, cosi come in altri quartieri della città, l’impressione è che le previsioni del capitolato restino drammaticamente sulla carta. Che poi una situazione d’incuria e abbandono cosi rilevante, come quella giustamente descritta nell’articolo, si verifichi vicino alla scuola, è ancor meno accettabile, dal momento che la scuola in città si sta identificando come un universo sempre più dimenticato e ignorato. Su quest’ultimo aspetto davvero proverò io stesso ad attivarmi con urgenza per facilitare una rapida soluzione. Concludo infine dicendo che occorre, nell’ambito della programmazione della vita e delle azioni nei quartieri, coinvolgere comitati e movimenti che dimostrano senso di attaccamento e radicamento nei quartieri. A proposito del Corvo, ad esempio, ricordo solo un anno fa, l’inizio di un esperimento positivo nell’ambito del dibattito sulla “situazione relativa al Contratto di Quartiere, che finalmente poteva essere sviluppato anche grazie alle osservazioni dei cittadini residenti che conoscono perfettamente le necessità della comunità e non inventate per far un cartellone elettorale” destinazione di un grande immobile dell’area, con la formazione di una commissione ad hoc bipartisan e comprendente rappresentanze della società civile dell’area tra cui il comitato. Tutto si è purtroppo arenato ma ricordo, dai quei primi incontri, che esperienze di quella natura non solo avevano le premesse per funzionare ma avrebbero potuto investire, pian piano, un quadro di settori e tematiche sempre maggiori. Invito la giunta Abramo a spingere l’acceleratore in questa direzione. Da parte delle opposizioni sono in cantiere una serie di iniziative dirette al quartiere e a tutta l’area sud del capoluogo.