Sbagliando si impara

Giachero di Pinerolo e la solita difesa ballerina mandano in black-out il Catanzaro

Il black-out di una domenica particolarmente “buia” ha coinvolto il volo delle aquile giallorosse che, a dire il vero, ieri hanno incontrato sulla propria strada un Giachero irritante e una difesa che continua a ballare danze caraibiche. Il Catanzaro ha imposto il proprio giuoco solo nella prima parte della gara, ma nella ripresa non ha opposto all’avversario la personalità sciorinata in quel di Foggia appena sette giorni addietro.

Una cosa è certa: in queste prime cinque partite si è vista una squadra che o impone il proprio giuoco, o non riesce ad amministrare o “tamponare” le giocate avversarie. Un giorno qualcuno… disse: la migliore difesa è l’attacco. Proprio questo avrà pensato ieri (ma oramai era troppo tardi) lo stesso Piero Braglia alla fine della gara. Cinque partite disputate e la media di quasi due gol subiti a gara. Il bilancio difensivo è pesantissimo! E’ pur vero, come dicono tutti i tecnici e addetti ai lavori in frangenti simili, che :” se la squadra subisce gol, la colpa è da attribuirsi a tutti i reparti ecc. ecc.” , ma in questa sede nessuno (tantomeno il sottoscritto) vuole nascondersi dietro un dito o offendere i fatti. La difesa del Catanzaro lascia a desiderare in tutte le sue componenti. In tutte. Quando gli avversari attaccano, si sta tutti sulle spine. Si aspetta di mandare in fuorigioco gli avversari, altrimenti è paralisi totale.
Si era già verificato in quel di Foggia (e altrove…): a fuorigioco non riuscito, o non rilevato dal direttore di gara, la difesa, per un diritto non meglio decifrato, si ferma come offesa da tanto errore e l’avversario ne approfitta.

Forse vincere sul campo della neo-capolista ,con nientemeno che 1100 presenze al seguito (600 dei 1700 paganti erano Giallorossi) sarebbe stato troppo? Forse si è andati a Viterbo per marcare presenza e portare a casa il punticino? Tanto l’exploit lo si era fatto già in Puglia! Pensieri che svolazzano, ma una cosa è certa: ieri il Catanzaro ha affrontato la gara con le stesse motivazioni di Foggia solo nel primo tempo, senza concretizzare. Sarà stata la festa per la presentazione della squadra del martedì, saranno stati i malanni influenzali che hanno coinvolto giocatori del calibro di Corona e Milone. Attenuanti ce ne sono. Ma sarebbe sbagliato cercare scuse. Così non si cresce mai.

Però ci può stare. Si archivia la quinta di andata, con una classifica ancora tutta da decifrare e con le Aquile Catanzaresi che hanno già scontato il doppio turno fuori dalle mura del Ceravolo tornando a casa con tre punti che non sono da buttar via! Il Foggia (ieri in grande rimonta contro la Sambenedettese) con la sua prestazione ha esaltato ancor di più la vittoria del Catanzaro. Eppure, se si vogliono raggiungere certi traguardi, non bisogna mai aver paura di osare, mai accontentarsi. Questo Catanzaro non può e non deve farlo mai.

La gara, disputata innanzi ad una nutritissima (come al solito) e innamorata rappresentanza di supporters giallorossi (seicento circa!) giunti nella città laziale da tutto lo Stivale (con una numerosa rappresentanza dalla Capitale), ha visto un primo tempo con mister Carboni che schiera una Viterbese con un modulo quasi speculare a contrastare la verve degli uomini di Braglia. Il Catanzaro gioca bene (Lafuenti non tocca palla… mentre Paoletti dal lato opposto ha il suo da fare…), ma di certo i livelli non sono quelli di Foggia e prima Zappella, poi Ferrigno, non riescono a violare la porta della Viterbese. Durante la ripresa, Carboni prima all’11’ sostituisce Frau con Mannucci, poi al 17’ Favo con Pollini. La Viterbese cambia in corsa e si presenta con un uomo in più a centrocampo (Mannucci) e con uno schieramento che diventa l’usuale 4-4-2 (base del gioco di Carbone). Da questo momento è come se il Catanzaro andasse in black-out e al 21’ subisce il gol di Santoruvo che raccoglie un traversone di Di Sauro, proveniente dalla sinistra. C’è da dire che nell’occasione la squadra giallorossa protesta per un fuorigioco, ma Giachero (opaco come il weekend italiano il suo arbitraggio) convalida il gol. Un gol “stupido” che una difesa più attenta avrebbe potuto benissimo evitare. Il Catanzaro cerca di reagire, ma lo fa in maniera disordinata. Piero Braglia tenta di correre ai ripari inserendo prima Biancone (24’s.t.) , poi Massimo Campo (36’s.t.). Ma forse, anzi certamente, la mossa si rivelerà tardiva. Comunque ci sarà anche il tempo per vedere un gol di Corona (toccato duro durante tutti i 96’) annullato dal direttore di gara di Pinerolo…! Sarebbe stato il meritato pareggio. Siamo a conclusione della gara e gli animi si infiammano. Ne fanno le spese per la Viterbese Favo (in panchina) e mister Carboni a seguito di un battibecco con la panchina giallorossa. Nel Catanzaro, perde letteralmente la testa Nicola Ascoli che si fa espellere (dopo un fallo ed una carezza non certo affettuosa… all’arbitro!!!), lasciando in dieci i compagni di squadra in un momento così delicato e quando ancora il pareggio era possibile. Ma proprio durante il recupero (sei i minuti concessi dal direttore di gara), al 50’ del secondo tempo Martinetti castiga Lafuenti con un tiro che beffardo si insacca a mezz’altezza proprio tra palo e portiere! Fischio finale e tutti a casa.
Proprio non ci voleva, ma tutto è rimediabile. L’importante è che si prevengano certi errori di valutazione e di nervosismi vari e, soprattutto che si prenda atto della propria forza. L’Italia è andata a letto con le caldele e si è risvegliata senza il classico caffè. La stessa anni addietro aveva bocciato (e continua a farlo) alternative energetiche. Il Catanzaro, insieme ai suoi stratosferici tifosi, hanno energia da vendere! La luce è già tornata e siamo certi che mister Braglia saprà raccogliere i cocci… delle tazzine per ricomporle come lui sa fare. La prossima domenica al Ceravolo una… vecchia conoscenza… : i bianconeri del Sora. Mai avere timore della propria forza! Ancora si è all’inizio e si spera che sbagliando…si impari. Avanti tutta Catanzaro!

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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