Intervistiamo

Saviano in Calabria: “Sfatare il mito criminale”

Scritto da Redazione

REGGIO CALABRIA – Tra Cosenza e Reggio Calabria per parlare di ‘ndrangheta nel cuore del territorio delle organizzazioni criminali più potenti d’Europa. Prima, Roberto Saviano è stato all’Universita della Calabria. A Cosenza lo scrittore ha spiegato le ragioni del suo viaggio: “Le organizzazioni criminali  –  ha raccontato  –  creano il mito di sè stesse. L’unico modo che c’è per affrontarlo è smontarlo. L’organizzazione è riuscita a costruire il mito che va decostruito raccontando che cosa è l’inferno di questa vita limitata. Il mito è una sorta di ufficio stampa dell’organizzazione”. Saviano ha poi aggiunto: “In questa regione l’organizzazione ha messo insieme arretratezza culturale e sviluppo finanziario. Qui si tratta la coca ed è come se ci fosse il petrolio. La liberalizzazione toglierebbe il mercato clandestino, ma le mafie sono protezionistiche per mantenere il monopolio. In termini economici il mercato vale 400 miliardi di dollari l’anno”. “E’ proprio la miseria del territorio  –  ha concluso  –  che consente di conservare le regole. Regole che sono: ricchezza personale e non sviluppo. L’impegno non può non partire dalla conoscenza di questo mondo”.

Poi, un mercoledì sera in piazza, con i lettori reggini. Sullo sfondo questa volta ci sarà Palazzo San Giorgio. Gli organizzatori di “Tabularasa”, per Roberto Saviano hanno voluto la Piazza Italia. Quella che si affaccia su Corso  Garibaldi, salotto buono della città, e sull’edificio sede dell’amministrazione comunale sciolta ad ottobre scorso per “contiguità mafiosa”. Il simbolo del malaffare della ‘ndrangheta che sullo Stretto ha infiltrato appalti, municipalizzate e forniture. 

A Reggio, alle 20.30 di domani, accanto a Saviano ci sarà il Procuratore Federico Cafiero de Raho e i due ideatori della rassegna, Giusva Branca e Raffaele Mortelliti. Si parlerà del libro “Zero-zero-zero” edito da Feltrinelli (l’iniziativa è organizzata in collaborazione con la libreria Ave), ma si andrà anche oltre. Ponendo al centro della discussione “un punto di vista sulle tematiche più delicate del territorio”. Dalla politica corrotta, alle connivenze con i clan, dal traffico milionario di cocaina al riciclaggio di denaro sporco. Una serata attesa. Reggio Calabria, tra l’altro, è il primo capoluogo di provincia sciolto per mafia, la prima città “Metropolitana” commissariata dall’allora ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. Patria di alcuni dei clan più potenti della ‘ndrangheta. Ma anche di una società civile che inizia a reagire, dei primi imprenditori che denunciano il racket e di una magistratura in prima linea.

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