Per la prima volta in Italia, al Sant’Anna Hospital di Catanzaro, centro di Alta Specialità del Cuore, è stato eseguito l’impianto di un defibrillatore di ultimissima generazione, in grado non solo di convertire l’aritmia in normale ritmo cardiaco, ma anche di effettuare un’azione di monitoraggio continuo allo scopo di prevenire le ischemie cardiache. Un traguardo tecnologico che sostanzialmente rivoluziona le capacità diagnostiche e terapeutiche di tali dispositivi.
L’impianto è stato eseguito ieri sera con successo su un paziente calabrese dal dottor Saverio Iacopino, responsabile dell’Unità di Elettrofisiologia e Cardiostimolazione del Sant’Anna.
L’AnalyST™, questo il nome del nuovo defibrillatore, era stato recentemente presentato in anteprima mondiale nell’ambito del XIII International Symposium on Progress in Clinical Pacing, svoltosi a Roma dal 3 al 5 dicembre scorso. Il dispositivo, come già accennato, è in grado di svolgere il monitoraggio del ritmo cardiaco. Questa funzione, in aggiunta al consueto controllo e intervento degli ICD (i defibrillatori) sulle aritmie maligne, offre l’osservazione costante del segnale elettrico del cosiddetto tratto ST dell’elettrocardiogramma che è quello normalmente utilizzato come indicatore di possibili eventi ischemici. Infatti, la variazione di questa porzione del tracciato elettrico è correlabile a modifiche della normale attività elettrica cardiaca dovuta a fenomeni di natura emodinamica.
“La valenza di questa tecnologia è enorme – ha spiegato Iacopino – basti pensare che molti pazienti diabetici, già portatori di defibrillatore, vanno frequentemente incontro a fenomeni ischemici anche gravi e spesso silenti, di cui ciò non ci si accorge. Oltre il 70% dei portatori di defibrillatore sono affetti anche da malattie e disturbi alle coronarie. Questa tecnologia permette di unire i vantaggi del controllo elettrico a quelli del controllo emodinamico. Costituisce una forte evoluzione cui presto si affiancheranno altri significativi sviluppi”.
La nuova tecnologia, interamente sviluppata da St. Jude Medical, permetterà dunque di individuare particolari situazioni cliniche altrimenti non rilevabili, rinviando agli approfondimenti diagnostici eventualmente necessari.
“L’innovazione tecnologica – ha dichiarato dal canto suo il direttore Generale del S. Anna Hospital, ingegnere Giuseppe Failla – è da sempre uno dei tratti distintivi del nostro modo di rispondere alla domanda di salute dei calabresi. L’alta specialità del cuore ha conosciuto in questi anni un’evoluzione straordinaria sul piano della ricerca, delle tecniche interventistiche e, appunto, della tecnologia. Il nostro lavoro ha sempre avuto l’obiettivo di essere al passo con tutto ciò che innovava e di conseguenza migliorava le possibilità di cura. Ovviamente – ha concluso Failla – siamo comunque soddisfatti di essere stati i primi in Italia ad impiantare il nuovo defibrillatore. E’ la prova di quanto abbiamo spesso ripetuto e cioè che nella nostra regione si può fare buona sanità. Basta volerlo”.