“Il Piano di rientro emanato dalla Giunta regionale della Calabria per ripianare il disavanzo creato dalle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere sta creando panico e sconcerto ai Direttori Generali e Dirigenti delle stesse ai quali viene demandata l’esecutività delle delibere previste dal piano stesso. La Cisl-Fp di Catanzaro è fortemente preoccupata da questo clima che sta paralizzando le, maggiori, attività nelle Aziende ed in modo particolare la grave situazione di stallo dovuta alla mancanza di operatività, dei Direttori Generali ad assumersi le relative responsabilità a garantire l’assistenza ed i servizi al mantenimento dei LEA, previsti tra l’altro dal Piano di Rientro. Se dovesse perdurare questa situazione, riteniamo, che la situazione economica invece di migliorare, peggiorerà, ancora di più, in modo esponenziale per le seguenti considerazioni.
a) La cittadinanza non trovando risposte continuerà, anzi, aumenterà a rivolgersi fuori regione per avere le basilari prestazioni sanitarie, quindi con un aumento degli esborsi per il pagamento delle prestazioni e relativo disagio per pazienti e familiari.
b) L’organizzazione e la programmazione continuano ad essere un “miraggio” per dare al personale strumenti atti a garantire l’assistenza e prestazioni in modo tranquillo e sicuro. Assistiamo continuamente a richieste di personale e presidi medici-chirurgici, che mancano.
c) Il Management sembra insensibile ed impotente a dare soluzioni a questi problemi che quotidianamente vengono evidenziati dai dirigenti e preposti i quali si sentono, sempre di più, lasciati al proprio destino con dilemmi di natura etico-professionali.
d) Ne vi sono risposte alle richieste del personale e delle OO.SS. per l’applicazione di legittimi istituti contrattuali con le risorse destinate e finalizzate all’uopo e quindi vanno attuati in quanto ciò penalizza gli stessi e creano scoramento e delusione per le legittime aspettative dei dipendenti.
e) Continuiamo ad assistere alle solite richieste di apertura di servizi al solo scopo di dare incarichi senza che poi possano essere erogate le relative prestazioni per mancanza di personale infermieristico e di supporto o di materiale.
Di fronte a questo quadro, così, desolante non si può assistere inermi e aspettare che la situazione peggiori, ancora, di più. Se chi ha la responsabilità di vertice non si è in grado di svolgere la programmazione necessaria e risolvere i problemi quotidiani per dare risposte a professionisti ed operatori sanitari nonchè ai cittadini sarebbe opportuno e necessario dirlo pubblicamente in quanto crediamo che chi è chiamato a determinate funzioni ne deve rispondere all’opinione pubblica in modo che la sanità ritorni a svolgere il compito a cui istituzionalmente è deputata. Questo perché la cittadinanza continua a pagare la più alta addizionale Irpef regionale e la maggiorazione massima sul bollo auto, gli operatori del Servizio Sanitario Regionale vengono penalizzati rispetto ad altri in quanto non possono avere le risorse nel limite massimo dello 0,8 % dei progetti strutturali di razionalizzazione e riorganizzazione del settore sanitario previsti dal Contratto Collettivo Nazionale firmato lo scorso 31 luglio 2009 in quanto la Regione è sottoposta a Piano di Rientro. Chiediamo al Dipartimento della Salute di intervenire immediatamente per verificare se le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere erogano con efficienza ed efficacia le prestazioni che devono garantire alla cittadinanza e che gli istituti contrattuali previsti siano erogati in modo preciso e puntuale. Ripristinare il diritto alla salute ottimizzando le risorse umane ed economiche è un dovere istituzionale oltre che morale nei confronti dei più deboli e degli operatori che con spirito di abnegazione quotidianamente danno il meglio di se stessi in una situazione di grande difficoltà oggettiva. Pensiamo che tutti dobbiamo contribuire a cambiare il settore sanitario per ridare il ruolo che le compete e non essere oggetto di continue critiche da parte dell’opinione pubblica. Questo per valorizzare ed incrementare quello che di positivo c’è nel panorama sanitario calabrese”.