Sanità e Università: pronti a tutelare Catanzaro dalle scelte di Scopelliti

Scalzo, Costa, Capellupo e Passafaro, chiedono un confronto con il governatore e bacchettano alcune esponenti a lui vicini: criticano le scelte ma esaltano il ruolo politico

 

 

“Il fallimento del protocollo di intesa Università-Regione induce necessariamente una riflessione profonda in merito a quanto sta accadendo nella città di Catanzaro in tema di sanità e università. Forse è l’ultima di una serie lunghissima di eventi che sancisce il completo disinteresse da parte degli organi istituzionali regionale, e non solo, verso la città capoluogo, colpita in uno dei sui capisaldi storici e punti di riferimento per l’intera regione: la sanità”. L’opposizione PD al comune lo scrive in una nota firmata da  Salvatore Scalzo, Lorenzo Costa, Vincenzo Capellupo e Francesco Passafaro. 
 
“È inaccettabile – prosegue il comunicato – la conduzione politica assunta da questo governo regionale nella gestione della rete sanitaria in città. Una giunta regionale che rischia di passare alla storia come quella che ha letteralmente sfaldato il sistema sanitario del capoluogo di regione. Sono stati tanti gli episodi nell’ultimo biennio e le circostanze che lasciano diverse ombre. Pensiamo alla Fondazione Campanella che dal 30 giugno scorso per effetto del  d.p.g.r. n°36 all.3, che annoverava la stessa Fondazione tra le strutture socio-sanitarie private, vede decurtarsi i posti letto da 78 a 35. Un provvedimento di cui, ad oggi, nessuno sa nulla e cosa ancor più grave, nessuno dei vertici dell’ente ha dato chiarimenti o comunicazioni in merito, lasciando in apprensione i 270 lavoratori e soprattutto le centinaia di pazienti sotto cura. Un fatto da un punto di vista istituzionale estremamente irresponsabile. Pensiamo anche alla Cardiochirurgia del Policlinico universitario di Germaneto, diverse volte bistrattato. Ricordiamo il d.p.g.r. n°136/2011 di fine dicembre che in modo estremamente ambiguo riporta zero posti letto per la Cardiochirurgia con la nota inequivocabile “con sede anche nella struttura hub di Reggio Calabria”. Da allora nessun chiarimento in merito, nessuna correzione al decreto, lasciando presagire l’ennesimo scippo ingiustificato verso la città di Catanzaro. Ingiustificato per varie ragioni. L’Ateneo di Medicina, che non è l’Ateneo di Catanzaro, bensì l’Ateneo dell’intera Calabria, con un policlinico adiacente non può vedersi sottratta una unità operativa così importante come la Cardiochirurgia, assoluta eccellenza della sanità calabrese, punto di riferimento per la facoltà e per le centinaia di studenti che seguono i corsi didattici nell’ateneo catanzarese. Non bisogna dimenticare, tra l’altro, la vicenda dell’accorpamento delle scuole di specializzazione, che hanno visto la facoltà di Medicina defraudata delle suo scuole con gravi disagi per gli studenti più meritevoli. Stesso discorso vale per l’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro anch’esso fortemente colpito dal d.p.g.r. n°136/2011 secondo cui dovrebbe perdere centinaia di posti letto con diverse unità operative di assoluto valore assistenziale completamente cancellate. Un punto di riferimento nell’assistenza degli acuti per l’intera regione. Una struttura hub e di riferimento, ad esempio, per i grossi centri limitrofi di Lamezia Terme, Vibo Valentia e Crotone. Inaccettabile un depotenziamento”.
 
“Altra nota dolente la notizia apparsa sulla stampa e mai smentita di una possibile apertura di una Facoltà di Medicina nell’Ateneo di Cosenza. Inspiegabile quando nel capoluogo di Regione esiste una realtà consolidata e logisticamente perfetta nel territorio regionale. Anche qui il silenzio più assoluto da parte degli organi regionali. Ultimo in ordino cronologico, ma di assoluta gravità, il protocollo di intesa saltato tra Università e Regione per i contenuti improponibili. La Regione deve assolutamente chiarire cosa si vuole fare dell’Università di Catanzaro, quali prospettive e quale ruolo deve recitare all’interno della regione. Siamo preoccupati perché c’è l’intenzione di colpire la rete dell’emergenza all’interno del Policlinico di Germaneto, che equivale a danneggiare l’intero ateneo chissà con quali disegni politici legati all’asse Cosenza-Reggio. Siamo ancora più preoccupati se all’interno di questi scenari politici ci siano alcuni personaggi catanzaresi che giocano sporco contro gli interessi del capoluogo, sia all’interno del mondo accademico, sia nella politica cittadina. L’università non deve essere merce di scambio politico, deve mantenere la sua autonomia didattica e assistenziale studiando tutte le dovute misure ed eventuali integrazioni funzionali con le strutture sanitarie del territorio, ricordando sempre che il Policlinico Universitario non è una struttura appannaggio della sola città di Catanzaro, ma dell’intera Calabria. Sarebbe molto grave il contrario. Pertanto risultano quasi paradossali gli interventi apparsi in questi giorni a mezzo stampa di alcuni esponenti vicini al governatore che ne criticano le scelte e l’operato ed allo stesso tempo ne esaltano il ruolo politico. Chiediamo un confronto serio con il governatore, commissario ad acta della sanità, i sub-commissari e il rettore dell’università Magna Graecia, per affrontare con sinergia la questione e capire realmente quali sono le intenzioni della Regione in merito. Al sindaco del capoluogo chiediamo di mettere da parte la casacca politica che indossa e sposare i nostri appelli con serietà istituzionale, discutendo immediatamente della questione in un consiglio comunale ad hoc ponendo l’accento su due settori cardine della città: sanità ed università. Siamo pronti a fare battaglia per salvare e tutelare l’assistenza sanitaria e la cultura universitaria in città, veri motori di sviluppo per la città di Catanzaro.

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Redazione

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