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SANITA’: A.O. Mater Domini: “gestione inadeguata”. Nota della Cisl

La dirigenza medica ha preso atto che sono miseramente naufragate le speranze di una inversione di tendenza nella gestione dell’Azienda Mater Domini, tant’è  che  ad oltre un anno

dal suo insediamento, l’attuale Direzione Generale non solo non ha attivato il processo di rinnovamento del modello organizzativo previsto dalle leggi di riforma della sanità ma non ha neanche dato applicazione agli istituti contrattuali legati al trattamento accessorio previsti nelle norme contrattuali.
E mentre a livello nazionale è stata firmata la preintesa per il biennio economico 2008-09, la “Mater Domini” deve ancora attuare quanto previsto nel CCNL 94-97 della dirigenza medica, omettendo pertanto l’applicazione di ben quattro contratti di lavoro. E’ certamente l’unica azienda in Italia in cui non sono stati costituiti i fondi aziendali necessari per il finanziamento del trattamento economico della retribuzione di posizione dal 2002 e dell’accessorio dal 1996, mentre per il fondo per la retribuzione di risultato non è stata data regolare applicazione. Ciò, malgrado i reiterati solleciti e diffide.
Non si può più tollerare l’atteggiamento omissivo della stessa Amministrazione che ignora il sistema delle relazioni sindacali non ottemperando alle richieste di contrattazione e perfino agli accordi precedentemente sottoscritti, con danno alla categoria dei dirigenti medici i quali si vedono sottratti spettanze retributive da anni dovute.
Nessuna informazione viene poi data sul piano di attività aziendale e su quello delle assunzioni, sul trasferimento e sul comando del personale, sulla corresponsione delle indennità.
Certamente non si può parlare di trasparenza e di efficienza della gestione amministrativa. Infatti, mentre da una parte continua ad effettuare una indebita trattenuta stipendiale a titolo di IRAP a carico del professionista per l’attività professionale svolta dall’altra parte omette l’adeguamento di indennità contrattuali a tutto danno del personale medico.
Ed ancora, molteplici sono le carenze ed i ritardi sul piano organizzativo e gestionale sanitario. Basti pensare alla mancanza di un servizio di ristoro all’interno del Campus di Germaneto, che crea disagio a tutto il personale, all’assenza di pianificazione dei turni di reperibilità della dirigenza in violazione delle norme contrattuali.
In merito, poi, alle problematiche legali e professionali poste dalla coesistenza della Fondazione “Tommaso Campanella”, la Direzione dopo oltre tre anni non ha ancora chiarito i rapporti del personale medico ospedaliero e le specificità delle attività prestazionali e cliniche erogate ad ente con natura giuridica privata.
La CISL MEDICI ritiene che l’inadeguata gestione dell’Azienda “Mater Domini”, struttura di riferimento della Facoltà di Medicina, costituisca grave nocumento per la sanità calabrese  e pertanto chiede l’intervento, non più differibile, delle istituzioni regionali e l’avvio di una seria verifica sulla amministrazione aziendale.

Autore

Umberto Galati

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